Dl Aiuti bis: Inac-Cia, detassazione al 2% produce aumento su stipendio medio dai 7 ai 12 euro

Dl Aiuti bis: Inac-Cia, detassazione al 2% produce aumento su stipendio medio dai 7 ai 12 euro

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Il presidente del Patronato Inac-Cia, Mastrocinque: “Abbassare la soglia reddituale di intervento e aumentare la detassazione o effetto misura nullo”.

La detassazione al 2%, introdotta nel Dl Aiuti bis per ridurre le tasse da pagare e aumentare gli importi netti in busta paga, produce aumenti degli stipendi dai 7 ai 12 euro per chi percepisce mille euro al mese. E’ quanto rileva il Patronato Inac-Cia analizzando gli effetti della misura. Le novità contenute nel Dl Aiuti bis per aumentare gli stipendi valgono solo per coloro che hanno un reddito annuo entro i 35 mila euro, ovvero per i lavoratori che percepiscono stipendi mensili lordi fino a 2.600 euro. Infatti la decontribuzione al 2% comporta un aumento degli stipendi fino ad un massimo di 120 euro circa e in base alla
fascia di reddito di appartenenza.

Si tratta -spiega l’Istituto- di un provvedimento che insieme alla detassazione del welfare rappresenta lo sforzo del Decreto Aiuti bis appena varato dal Governo per mitigare l’inflazione e consentire a famiglie e imprese di fronteggiare la grave crisi economica.

“Certamente l’inflazione non si combatte in questo modo” -commenta il presidente di InacCia, Alessandro Mastrocinque. Il range reddituale individuato dalla misura è troppo alto, se consideriamo che l’intervento sullo stipendio medio di mille euro risulta davvero irrilevante. Chiediamo -ha proseguito il presidente- un correttivo a tal proposito, ovvero di applicare la detassazione più alta e ad una fascia reddituale più ridotta. Il rincaro delle materie prime e l’impennata sul prezzo dell’energia grava in particolar modo sul ceto medio, a cui bisogna offrire risposte concrete e una percezione reale dell’aiuto”.

L’aumento alla spinta sulla capacità di spesa dei cittadini si traduce in cifre talmente irrisorie da risultare irrilevanti. Esclusa la detassazione welfare per ridurre e azzerare le tasse su ulteriori voci retributive percepite come premi produttività, buoni pasto, buoni carburante, ed altri bonus, gli effetti della decontribuzione al 2% risultano assai deludenti. Alla luce della disamina, il Patronato Inac-Cia chiede l’opportunità di un correttivo e presenta le istanze di milioni di cittadini, lavoratori e imprese stretti nella morsa della crisi. “Il monitoraggio sull’ingrossamento delle sacche di povertà registrato dall’Istat accende una spia che non possiamo ignorare” –conclude Alessandro Mastrocinque-. Ed è nostra intenzione sollevare le criticità dell’intero tessuto sociale, per mitigare le difficoltà e indicare interventi utili al
miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini”.