Produrre più energia con minore consumo di suolo: Vigorito presenta il progetto “Fortore”
AttualitàDalla ProvinciaBenevento è la seconda provincia del Mezzogiorno per produzione di energia da fonti rinnovabili dopo Cosenza. E qui, dove i primi parchi eolici sono stati realizzati quasi trent’anni fa, si pone l’esigenza di sostituire e innovare.
Ha proprio questo scopo il progetto Fortore – si legge su Il Sole 24 – : lo ha proposto la IVPC, azienda avellinese che costruisce e gestisce impianti eolici nelle regioni meridionali che fa capo a Oreste Vigorito, oggi anche presidente di Confindustria Benevento. Il progetto prevededi realizzare un forte aumento di produzione di energia eolica con minore consumo di suolo. Insomma, un piano da far partire subito, con la fame di energia generata dalla guerra del gas, senza se e senza ma.
Ma, al contrario, il progetto Fortore ha già atteso nove lunghi mesi e solo pochi giorni fa ne è stata comunicata la “ammissibilità alla Valutazione di impatto ambientale” da parte del ministero della Transizione ecologica.
In cosa consiste il Piano per il Fortore? Vigorito lo illustra così: «Intendiamo sostituire i generatori eolici che abbiamo installato nelle province di Benevento e di Foggia negli anni tra il 1995 e il 2000. Siamo stati precursori in Italia. Oggi abbiamo l’esigenza, ancora una volta da precursori, di rinnovare il parco macchine poiché nel giro di pochi anni rischiamo che si fermino e diventino torri dismesse: quindi inutili e portatrici di degrado».
Vigorito spiega meglio il progetto e chiarisce che con tecnologie più avanzate una sola macchina eolica può fare il lavoro di sette del vecchio tipo, anzi, può produrre il 30% di energia in più. «Proponiamo un revamping – aggiunge Vigorito – al posto delle 280 attuali torri eoliche della valle del Fortore, potrebbero essercene solo 38. Una operazione che successivamente potrebbe essere replicata anche altrove».
Dopo la Via da parte del ministero il progetto che supera la produzione di 30 megawattora, dovrà cominciare l’iter in Regione Campania. Se e quando le autorizzazioni saranno state rilasciate, ci vorranno 13 mesi per la realizzazione dell’opera: smontaggio e smaltimento delle vecchie pale eoliche, costruzione di opere civili e montaggio di nuovi impianti. «Il problema – segnala Vigorito – è che è difficile in questo periodo procurarsi gli impianti, a causa di una forte richiesta proveniente da vari Paesi del mondo. Una volta ordinati a produttori danesi o tedeschi bisogna attendere tra i 13 mesi e i due anni per la consegna».