Spal, De Rossi: “Non mi è piaciuto come abbiamo giocato, forse anche in undici avremmo preso gol. Sull’arbitraggio…”

Spal, De Rossi: “Non mi è piaciuto come abbiamo giocato, forse anche in undici avremmo preso gol. Sull’arbitraggio…”

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Il tecnico della Spal, sconfitta 2-1 dal Benevento in casa, ha analizzato così la sua prima sconfitta sulla panchina estense in conferenza stampa.

Questa, dunque, l’analisi di Daniele De Rossi nel post-gara della sfida odierna del Paolo Mazza:

SULLA SCONFITTA: “Non mi è piaciuto come abbiamo giocato, era successo qualcosa di simile anche con il Sudtirol. Andiamo in vantaggio e smettiamo di giocare, quando invece dovremmo giocare quasi sul velluto. Avevamo parlato di entrare bene in campo e fare gol subito, loro venivano da qualche risultato negativo e potevano perdere un po’ di serenità. Noi poi smettiamo di giocare ma non di lottare, perché i giocatori sono pazzeschi sotto il punto di vista della voglia e dell’intensità, ma a calcio bisogna giocare e la palla va tenuta. Quello che hai fatto fino al decimo minuto dovevi farlo anche dopo, lavoreremo su questo“.

SUL CAMBIO LA MANTIA-VALZANIA: “Nella seconda metà del primo tempo entravano sempre da quella parte lì, Maistro non teneva Schiattarella quindi ho cercato di aumentare la densità in mezzo al campo. Murgia era ammonito, lo avrei sostituito poco dopo per mettere un giocatore più offensivo ma volevo prima ridare solidità. All’intervallo eravamo abbacchiati, consapevoli che stavamo soffrendo“.

SULLE SOSTITUZIONI EFFETTUATE: “Dopo la partita è difficile analizzare cosa hai fatto e cosa potevi fare. E’ una scelta che dovevi fare prima. Eravamo abbastanza compatti nel difendere, ma troppo bassi e non riuscivamo a uscire. Non so quanto i cambi abbiano inciso, nel primo tempo non ho fatto cambi ma la partita era già questa. Abbiamo cercato di non prenderle, mi va bene come voglia ma dobbiamo continuare a giocare“.

SU ZANELLATO: “Non è successo niente, è un ragazzo bravissimo che si allena anche bene. E’ un centrocampista con il maggior minutaggio, mi sembrava stupido lasciare fuori un attaccante per mettere dentro un centrocampista contando di averne già cinque-sei. Volevo vedere, se ci fossero state le possibilità, i vari Prati, Proia e Zuculini. Volevo premiare loro e magari mandarli in campo, l’esclusione di Zanellato è stata una scelta tecnica“.

SULL’ARBITRAGGIO: “Andiamo in direzione di un calcio che è tanto diverso da quello che mi ha visto crescere per anni. Non mi piace, al di là del suo arbitraggio, il modo di punire ogni fallo, ogni piccolo pestone, andare alla ricerca di ogni piccolo contatto per cercare un fallo che possa portare all’espulsione. Io e Fabio eravamo d’accordo riguardo l’arbitraggio del Signor Meraviglia, c’erano cose che potevano essere fischiate in modo diverso. Ma io non posso allenare l’arbitro né cambiare il regolamento, devo allenare la mia squadra. Se oggi abbiamo giocato come contro il Sudtirol vuol dire che dobbiamo lavorare su qualcosa, e avremo due settimane. Forse in undici non avremmo perso, ma non mi è piaciuto lo stesso l’atteggiamento“.

SULL’ESPULSIONE DI PEDA: “Non lo so, me la ha spiegata il quarto uomo. Per me era giallo, e finiva lì. Quando senti il regolamento e stai guardando la tua squadra dà fastidio. Mi hanno detto che il gol del Benevento era da annullare, ma sinceramente boh. Il calcio è fatto di contatto e di contrasto, di ruvidezza, deve essere questo e gli arbitri dal mio punto di vista devono tutelare la salute e l’incolumità dei giocatori. Con quest’arbitraggio avrei fatto 15 presenze in Serie A, sarei stato più volte fuori che dentro. Quest’episodio ci ha cambiato, magari in undici non l’avremmo persa ma non l’avremmo sicuramente vinta“.

SULLA SOSTITUZIONE DI DICKMANN: “Ho cercato di mettere un giocatore più avanti, eravamo già sotto. Volevo cercare di creare qualcosa, come abbiamo preso il secondo gol siamo riusciti a mettere la testa fuori. Si può giocare anche dieci, l’unico cambiamento era che avevamo un uomo in meno davanti. Noi eravamo preoccupati di loro e loro mai di noi, questa condizione in campo ti ammazza“.

SUL LIVELLO DELLA SQUADRA: “Siamo arrivati a un certo tipo di consapevolezza e tipo di gioco che vogliamo fare. Nel primo tempo eravamo tanto orizzontali, forse anche troppo, a un certo punto devi andare anche in verticale. Ora analizzeremo la partita tutti insieme per capire dove allenarci meglio, se si rifanno gli stessi errori la colpa è mia e dello staff“.

SUL POCO POSSESSO PALLA: “Non me lo aspettavo, anche la loro formazione con giocatori che prediligono il contropiede come Farias e La Gumina mi aveva fatto pensare che ci avrebbero aspettato. Dopo il gol fatto abbiamo sperato che ci bastasse, non lo puoi fare a inizio partita, forse all’80esimo. I ragazzi avrebbero meritato la vittoria solo per il cuore che ci mettono in difesa, ma alla fine il gol lo prendi“.

SUL GOL DI ESPOSITO: “Lui mi aveva detto che avrebbe fatto gol su punizione, e io su questo lo prendevo in giro. Mi ha zittito, ma avrei preferito non avesse fatto gol pur di portare a casa qualche punto. Dal punto di vista del sacrificio e della corsa è incredibile, quando lo fa un giocatore talentuoso come lui risalta ancora di più“.

Foto: Filippo Rubin