CIA: Bandiera Verde al Parco Regionale Taburno Camposauro
AttualitàDalla RegioneIl Parco Regionale del Taburno Camposauro viene insignito del prestigioso riconoscimento che la Cia attribuisce alle aziende agricole, enti locali, scuole, e a tutti coloro che apportano contributi significativi sulla valorizzazione dell’agroalimentare italiano.
Il Parco è stato infatti premiato nella sezione speciale dedicata agli enti che si sono distinti per il loro impegno a favore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale, della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale.
Un premio che consolida e rafforza la candidatura presentata all’Unesco come Global Geo Park come unico parco italiano.
“L’assegnazione della Bandiera Verde al Parco Regionale Taburno Camposauro è una testimonianza di attenzione e cooperazione da parte della Cia al nostro percorso con l’Unesco, e che mira a costruire una cifra del territorio caratterizzata dal patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale” commenta Costantino Caturano, presidente dell’Ente Parco che ha incassato il premio.
“Infatti stiamo lavorando anche sulla filiera dell’ospitalità, quindi con agriturismi e b&b, che rappresentano un valore aggiunto sul territorio e che predispongono l’accoglienza per i futuri turisti che arriveranno da tutta Europa” e conclude “La cantina Il Poggio di Torrecuso, è pronta a mettere fuori le etichette del vino celebrative della candidatura Unesco, e questo significa fare rete e compattare tutti gli stakeholder per raggiungere un obiettivo comune”.
Soddisfatti i rappresentanti regionali e provinciali della Confederazione campana. Il presidente
regionale Raffele Amore e il presidente di Cia Benevento Carmine Fusco esprimono orgoglio per il
riconoscimento incassato dall’ente Parco, “in quanto attesta il risultato del buon lavoro svolto, e
conferisce valore aggiunto a tutte le aziende agricole non solo della provincia di Benevento”.
Infatti i premi sono stati assegnati per il legame indelebile con il territorio, il rispetto delle sue connotazioni naturali e l’anima bio che emerge, con sempre più evidenza, nelle aree rurali del
Paese, dove si sviluppa circa il 40% delle aziende agricole e tradizione contadina e cultura del cibo
sono valori identitari.
Fanno da collante nelle comunità e ne tengono in piedi l’economia, grazie a produzioni tipiche di qualità e ricche di biodiversità, spesso di nicchia e certificate DOP, IGP o STG. Di fatto, i pilastri del Made in Italy agroalimentare.