Napoli| Ad Arkeda si premiano gli architetti che scelgono di restare al sud
AttualitàDalla RegioneSaranno quattro i relatori che nel prologo di venerdì 2 dicembre, giorno di apertura della nona edizione di Arkeda in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli fino a domenica 4 dicembre, svilupperanno il tema sul nuovo rapporto che si deve instaurare tra design ed architettura con la natura.
In particolare, il professor Massimo Pica Ciamarra e l’architetto Nicola Di Battista esamineranno il rapporto tra architettura e natura, mentre gli architetti Giulio Iacchetti e Pino Pasquali prenderanno in esame la produzione industriale ed il design che dovrà rimandare sempre di più a valori di sostenibilità ed ecologia.
Per tutti il denominatore comune della qualità sarà la componente essenziale alla professione e al lavoro dell’architetto del futuro.
Una sostenibilità universale, ad iniziare dalle piccole scelte per guidare i grandi cambiamenti, è la sola soluzione condivisa e percorribile per uno sviluppo sostenibile e gli architetti sono i protagonisti di questo percorso.
Tutti gli architetti sono coinvolti in questo processo costruttivo del DNA, ognuno per la sua parte di competenza, ed unitamente a sociologi, antropologi, ricercatori possono compiere le scelte necessarie per guidare la futura convivenza verso sistemi sostenibili e auspicabili.
La qualità sarà il denominatore comune di questa evoluzione, infatti solo una produzione di qualità può essere sostenibile, unitamente ad un uso dei consumi educato e consapevole.
Arkeda sarà anche l’occasione in cui il presidente della delegazione Adi Campania, Andrea Jandoli, insieme al presidente di Progecta, premierà tre architetti segnalati ma non vincitori al Compasso d’oro dell’Adi nazionale come ricompensa per lo sforzo di essere menti del sud che restano al sud.
“C’è un legame molto stretto tra i temi 2022 di Arkeda – spiega Maria Caputo, consigliera delegata di Mostra d’Oltremare Spa – e il nostro quartiere fieristico: design, natura e architettura si fondono alla perfezione negli spazi della Mostra, con il complesso di padiglioni storici del Razionalismo italiano ed il comprensorio arboreo, con la sua grande varietà di specie. Un rapporto, dunque, estremamente significativo, per i professionisti chiamati da Arkeda al confronto sulla sostenibilità, il riutilizzo degli spazi ed il recupero architettonico”.