Cannavaro: “Palermo squadra viva, lavorare in serenità è fondamentale ma serve equilibrio”
Benevento CalcioCalcioIl tecnico giallorosso ha partecipato alla consueta conferenza stampa alla vigilia del posticipo contro il Palermo, in programma domani ore 18 al Ciro Vigorito.
Fabio Cannavaro ha definito la formazione di Corini una squadra viva, ma che si trova in un momento di difficoltà come anche i sanniti. Il Mister ha poi analizzato la condizione di alcuni singoli, con uno sguardo anche alle prossime partite.
Queste, dunque, le parole dell’allenatore napoletano della Strega nella conferenza pre-partita:
SULLE CONDIZIONI DI SCHIATTARELLA E TELLO: “Sulla carta cominciamo ad avere buoni numeri. Tello ha recuperato ma va gestito. Schiattarella si è allenato solo oggi con la squadra. Torniamo al discorso della gestione: ci sono tanti giocatori che stanno rientrando e hanno bisogno di ritrovare la condizione tramite il minutaggio“.
SUL PASSAGGIO ALLA DIFESA A 4 CONTRO LA REGGINA: “Eravamo tre difensori per un’attaccante, mi sembrava eccessivo. Dovevamo recuperare, il 3-5-2 ti obbliga a recuperare palla nella tua campo mentre con altri sistemi puoi fare densità più avanti. Se uno è attento e concentrato può giocare con qualsiasi modulo, sono i giocatori a dover trovare la scelta giusta“.
SULLE SCELTE DI FORMAZIONE VISTE LE PROSSIME PARTITE: “Ci sono tre gare in sette giorni, ci sono giocatori che stanno rientrando e devono ritrovare la forma. Devo considerare tutto, ma intanto dobbiamo pensare che domani è una partita importante. Giochiamo in casa, vogliamo continuare a fare cose importanti, il Palermo è in difficoltà come noi. E’ una finale, e le finali non si giocano ma si devono vincere. Certo, poi ci sarà l’infrasettimanale che ci darà l’occasione per far rifiatare qualcuno“.
SUL RENDIMENTO CASALINGO E SULLA CRESCITA: “In casa devi osare di più, devi avere quella personalità e quell’arroganza di osare. Magari fuori casa sai che ci può stare, in casa sei un po’ più conservativo e viene la paura. Al di là di questo, la squadra è in crescita e chiunque sta rientrando ha capito quello che voglio. Stanno assimilando tutti le mie idee, di questo sono molto contento perché la disponibilità l’hanno sempre data e ora sta venendo fuori anche il lavoro“.
SULL’EMERGENZA: “Veniamo da risultati positivi ma l’emergenza continua, c’è sempre il pericolo di poter ricadere. Stiamo lavorando bene, i ragazzi sono sempre disponibili perché sanno che solo con il lavoro possiamo uscire da questa situazione. Pensiamo a domani, poi alla partita con il Parma: partita dopo partita. L’obiettivo è arrivare alla sosta di Natale con qualche punto recuperato e tutti i giocatori“.
SUL PALERMO: “E’ una squadra che gioca, non rinuncia a giocare, allenata da un allenatore d’esperienza. Ultimamente hanno problemi con i risultati ma io la vedo come una squadra viva, e non a caso non hanno cambiato allenatore. Hanno un buon centrocampo e un buon attacco, buon giocatori con buone idee. Dobbiamo essere bravi noi a evidenziare i loro errori e i loro limiti”.
SU PASTINA: “Se non ha smaltito gli errori dopo una settimana vuol dire che c’è un problema. Già in campo dobbiamo eliminarli, ma nel calcio esistono. Uno non può perdere un tempo a pensare a quello che è stato. L’errore fa parte dello sport e va eliminato subito. L’ho visto bene, si è allenato bene in settimana anche dal punto di vista del peso. Le alternative in questo momento sono fuori, uno sta al Mondiale e l’altro sta recuperando, sono giocatori che ci permetteranno di avere più esperienza“.
SU EL KAOUAKIBI: “Può giocare terzo di difesa, terzino destro, quinto. Ha grande fisicità, è un giocatore che dobbiamo mettere in condizione anche se a livello aerobico sta molto bene. Mi piace perché è sempre allegro e positivo, ma anche lui va gestito. Non possiamo buttarlo in campo e pensare che possa fare 90 minuti“.
SUL CENTROCAMPO SENZA KARIC: “E’ un giocatore di carattere che ci dava equilibrio. Gli ho chiesto qualche gol in più, soprattutto in casa ha fatto fatica a tirare. Ci sono varie situazioni su cui deciderò domani mattina, ma i ragazzi si sono allenati bene quindi sono sereno“.
SU SCHIATTARELLA E VIVIANI: “Per me possono giocare tranquillamente insieme, senza nessun problema. Magari sono abituati a giocare nella stessa posizione con un centrocampo a tre, ma quando un giocatore è intelligente tutti possono giocare insieme. Parlano la stessa lingua…“.
SUL REPARTO OFFENSIVO: “Simy è rientrato, lo stiamo mettendo in forma e spero di dargli un po’ di minuti come agli altri. Forte è un attaccante che vive di gol, mi piace come ragazzo perché è sempre positivo e dà l’anima in allenamento, questi periodi arrivano e vanno superati con serenità. La Gumina sarà emozionato, sarà una partita speciale ma si deve ricordare che gioca nel Benevento e deve fare gol per il Benevento: dopo la partita baci e abbracci di nuovo“.
SU FARIAS: “Non lo conoscevo come persona, lo avevo visto come calciatore. Si dice sempre che ha le qualità ma gli manca quel qualcosina: gli manca la continuità d’intensità, va a sprazzi. Io gli chiedo di entrare sempre nel vivo del gioco e di non restare isolato sulla fascia ad aspettare il pallone, solo così può far esaltare le sue qualità. E’ l’unico che per caratteristiche sue riesce a creare l’ultimo passaggio che può fare la differenza. E’ in crescita, lavora bene ed è un grande professionista. Sorride, per un brasiliano è fondamentale, anche lui come gli attaccanti ha bisogno di gol per avere fiducia ma dipende tutto da lui“.
SU CIANO: “Come Veseli sta recuperando, le cose stanno andando bene ma non so le tempistiche. Siamo fiduciosi sia su di lui che su Veseli“.
SULLE SORPRESE DEL MONDIALE: “In tanti sono sorpresi perché pensano che il calcio sia solo in Europa, ma non è affatto così. Ci dobbiamo svegliare, le batoste che hanno preso le europee ne sono una dimostrazione. Conosco la scuola giapponese e coreana, ma anche quella dei sauditi. Per me non sono sorprese anzi mi fa piacere, qualcuno pensa che in Asia ci si faccia la vacanza invece ci si possono togliere varie soddisfazioni“.
SUL CONCETTO DI RESPONSABILITA’ DEI GIOCATORI: “Io me li coccolo tanto, ma loro sono ragazzi intelligenti. La responsabilità è fondamentale, non sono bambini né ragazzi viziati. Per me il dialogo è fondamentale, ma quando commettono l’errore sanno che come mi arrabbio negli spogliatoi devo venire in conferenza e dire la verità. Devo essere onesto con tutti. Sono ragazzi, possono sbagliare e commettere errori, ma devono sapere che lavorano in un gruppo e solo se camminiamo tutti nella stessa direzione possiamo fare qualcosa di importante. A me tocca dare le regole, chi non le accetta poi va in società“.
SULL’UMORE DELLO SPOGLIATOIO: “In casa abbiamo affrontato squadre veramente toste, ma soprattutto in un periodo particolare nostro. Per me l’ambiente è fondamentale, lavorare in serenità ti permette di fare qualche carico in più senza che loro se ne accorgano. Ho visto tanti sbalzi d’umore tra sconfitta e vittoria, non va bene: ho chiesto loro di essere più equilibrati, non possiamo assorbire una sconfitta in quattro giorni o essere troppo euforici per una vittoria“.
SUI FANTASMI DELLA SQUADRA: “Non è solo il concetto di cattiveria agonistica, soprattutto dopo il rigore di Reggio ci siamo disuniti. Alla mezz’ora eravamo sotto 2-0 senza aver capito il perché, avevamo perso la lucidità. Ho rivisto situazioni in cui uno faceva una scelta sbagliata al momento sbagliato, con la testa magari all’errore fatto prima e non al gruppo. In quei casi bisogna cercare di intervenire per far capire che il calcio è uno sport di squadra“.