Pazienti ematologici: nel Sud-Italia la Campania è regione di riferimento per le terapie innovative
AttualitàDalla RegioneLa Campania si candida ad essere la regione di riferimento per tutti i pazienti del Sud Italia che hanno bisogno di terapie innovative tramite la somministrazione di CAR-T per affrontare tumori del sangue altrimenti letali.
Grazie all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e all’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono Pausilipon, la Campania è infatti all’avanguardia sulla tecnologia che consente di “ingegnerizzare” i linfociti T così da aiutarli a combattere le malattie oncologiche e oncoematologiche.
Il primato della Campania emerge da un rendez vous di esperti tenutosi proprio a Napoli in occasione del lancio della campagna informativa CAR-T – Destinazione futuro, promossa da AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma e realizzata con il supporto non condizionante di Bristol Myers Squibb, Janssen e Novartis.
A chiarire cosa sono le CAR-T e come funziona questa tecnologia è Fabrizio Pane, professore ordinario di Ematologia, direttore U.O. di Ematologia e Trapianti di Cellule Staminali alla Federico II di Napoli “Questa terapia innovativa in campo onco-ematologico permette di offrire una possibilità di cura a pazienti con linfomi non Hodgkin o con leucemie linfoblastiche che sono andati incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali”.
Il professore chiarisce che la terapia è basata sui linfociti T, un particolare tipo di globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo dalle malattie (sono considerati i “soldati” del nostro sistema immunitari).
Nei pazienti con questo tipo di tumori del sangue però, i linfociti non sono in grado di garantire la propria capacità di difesa immunitaria:
“Il meccanismo d’azione delle CAR-T si basa su un concetto semplice e rivoluzionario al tempo stesso: combattere i tumori come se fossero un agente estraneo al corpo, una sorta di infezione, “modificando” le cellule linfocitarie del sistema immunitario del paziente in modo da risvegliare la risposta immunitaria e attivarla per riconoscere le cellule maligne e ucciderle.
Le CAR-T possono contrastare alcuni meccanismi di evasione tumorale, permettendo al sistema immunitario di individuare il tumore”.
Fonte: www.askanews.it