Vigorito: “Oggi siamo stati insieme: voglio ringraziare i tifosi. Stellone? Voleva venire a piedi…”

Vigorito: “Oggi siamo stati insieme: voglio ringraziare i tifosi. Stellone? Voleva venire a piedi…”

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Il Presidente del Benevento è intervenuto ai microfoni di OttoChannel al termine della vittoria odierna contro il Brescia.

Di seguito, quindi, le parole del Presidente Oreste Vigorito al termine del match di questo pomeriggio:

SUI TIFOSI: “C’è stata la risposta al mio invito, sono venuto ai microfoni per questo. Non volevo ringraziare tutti, ma un settore alla volta: i distinti per il saluto quando sono arrivato in campo; la curva per aver fatto quello che una curva appassionata come la nostra ha sempre fatto, ha sostenuto la squadra e se i giocatori hanno sentito il brivido che ora sentito io erano di colore giallorosso. La tribuna mi ha sorpreso in senso positivo: oltre ad aver seguito i cori della curva, a fine partita si sono rivolti a me con frasi di affetto e incoraggiamento“.

SUL RICORDO DI CARMELO IMBRIANI: “La coincidenza con un evento brutto che ha scosso un po’ tutti negli anni scorsi è una coincidenza che io vedo come un modo di essere assistiti anche dall’altra parte del mondo. Mi unisco a loro per l’affetto e per la riconoscenza verso un atleta che io ho amato come del resto tutti ma forse un pizzico in più, non lo dico per ruffianeria“.

SUL CONCETTO DI STARE INSIEME: “Oggi siamo stati insieme, quella parola magica è tornata al “Ciro Vigorito” e ha percorso di nuovo il rettangolo di gioco, vincendo l’ennesima partita difficile in cui qualcuno dei nostri ci ha rimesso qualcosa, vincendo con il cuore, lo stesso che hanno messo i tifosi presenti allo stadio e che mi auguro di rivedere ancora fino alla fine del campionato. Io non mollo e sono sicuro che nemmeno voi mollerete. Insieme ieri, insieme oggi, restiamo insieme anche domani“.

SULLA PRESENZA DEI FIGLI DI CIRO VIGORITO: “Non sapevo sarebbero venuti, i ragazzi sono venuti perché si sono volti stringere intorno. Uno dei due portava gli occhiali di mio fratello, per me era come se fosse stato con noi anche oggi. Un pensiero affettuoso va anche a lui, come sempre, come ogni giorno, come ogni sera e come ogni attimo. Era il primo tifoso di questa squadra, l’ha voluta e guidata, oggi non lo possiamo deludere. Dobbiamo continuare a essere un popolo unito: sanniti veri, acquisiti e che verranno“.

SUL RAPPORTO CON MISTER STELLONE: “La scelta di Stellone, come quella di De Zerbi e Baroni, è una scelta che ho dovuto fare dopo 12 ore di riflessione. Domenica mattina pensavo a cosa avrei potuto ancora fare per questa città e questa squadra. Tre anni fa Stellone era venuto e lo bocciai, non lo presi, non per fatti tecnici. Quest’anno la trattativa è durata tra gli 8 e i 10 minuti: l’ho chiamato e lui era a Pescara, dove vive con il figlio, stava facendo una partita. Gli dissi: “Roberto sono Vigorito, vorrei parlarle un po’ del Benevento”. Lui rispose: “Vengo a piedi”, io risposi “Prendi la macchina”. Dopo tre ore Stellone era a Napoli, al Caravaggio con me. Non abbiamo discusso di stipendio, di calciatori. Disse: “Io vengo con il cuore perché Benevento è una grande piazza e c’è un’ottima squadra. Dobbiamo solo lavorare e lavoreremo”. Mi pare che stia seguendo queste parole, con grande impegno e grande volontà di tiraci fuori dalle sabbie mobili. Il vento, oltre a fare girare le pale, può anche fare girare la nostra fortuna. Oggi ha spostato un po’ la palla, magari sposterà un pochino anche la porta avversaria“.

SULLA PRESENZA DI SANDRO IN TRIBUNA: “Non voglio essere presuntuoso, ma quando sono campioni di sport e di vita, quel quid in più che li ha portati ai vertici, hanno anche il quid in più per capire cos’è Benevento, la città e cosa offre. Magari poi, se mi consentite, hanno avuto rapporto con un galantuomo. Sandro ha detto che ha sbagliato ad andare via da Benevento, Sagna a volte mi chiama papà e verrà anche lui. Quello che è bello è ciò che la città ha fatto oggi: ha riconosciuto Sandro eroe di campo, uno che non si arrendeva mai, e gli ha dato il giusto riconoscimento. Mi auguro che noi sanniti siamo capaci sempre di dare il giusto riconoscimento a chi ci mette tutto l’impegno, al di là dei risultati. I ragionamenti sono belli, se due persone sono uguali uno dei due è troppo. Squadra, categoria e società: dobbiamo stringerci e pensare che se vengono da lontano a dirci grazie qualcosa di buono lo abbiamo fatto“.

SUL CONCETTO DI CALCIO COME VISIBILITA’, COME PRESIDENTE DEL BENEVENTO E DI CONFINDUSTRIA: “Anche Tosca è tornato, faceva parte del gruppo di Sagna ed è apprezzato da tutto il mondo. Anche lui ha detto che tornava per la città e per la tifoseria. Continuo a dire che questa città e questa provincia è troppo spesso sottovalutata per le sue potenzialità. Chi ha il modesto o l’ingrato compito di provare a fare qualcosa deve farlo indipendentemente dalle difficoltà che trova. Sono due anni esatti che sono Presidente di Confindustria, neanche me lo ricordavo, nel Consiglio Direttivo di ieri sera mi hanno voluto ringraziare per una Presidenza diversa: non sono diverso, amo questa città e so di avere la fiducia di molta gente che non voglio deludere. Faremo il massimo anche nell’attività di Confindustria. Il Presidente De Luca è una persona che ha ascoltato, ha preso un impegno e sta cercando di mantenerlo. Questo mondo, protetto dall’isolamento delle infrastrutture di viaggio e comunicazione, deve venire fuori: questa città e questa provincia ha diritto di essere in prima fila come le altre“.

SULLA VITTORIA ODIERNA: “Non facciamo una festa, restiamo ancora tutti insieme perché il percorso è lungo. Questa giornata ci deve solamente dare la forza per poter continuare ad andare avanti e credere in quello che facciamo. Grazie a tutti, forza Benevento“.

Foto: Screen OttoChannel