Benevento, Auteri: “Non mi aspettavo così tante difficoltà, serve tornare a essere una comunità calcistica”

Benevento, Auteri: “Non mi aspettavo così tante difficoltà, serve tornare a essere una comunità calcistica”

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L’ex allenatore del Benevento, protagonista della prima storica promozione della Strega in Serie B nel 2016, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento della compagine giallorossa.

Queste, dunque, le parole di Gaetano Autieri in merito alla corsa salvezza dei sanniti nell’intervista a Il Mattino:

SULLA STAGIONE DEL BENEVENTO: “Francamente non mi aspettavo così tante difficoltà. In un’ipotetica classifica di inizio stagione il Benevento si collocava nelle posizioni medio-alte. Il campo finora però ha detto cose diverse. Adesso però non serve vivere di ricordi e di negatività“.

SULLE DIFFICOLTA’ AFFRONTATE: “Stellone sa bene cosa fare, ora serve trasmettere serenità, senso di appartenenza, e soprattutto serve equilibrio. Fisicamente il Benevento non sta male. La difficoltà finora può essere stata aver dovuto cambiare obiettivo in corso d’opera, cioè prendere coscienza di dover lottare per la salvezza. Ma ora vedo che la squadra questa coscienza ce l’ha. Ho fiducia in Stellone, nei giocatori, nell’ambiente e nella società che è di un’altra categoria“.

SUL REPARTO OFFENSIVO GIALLOROSSO: “Il reparto offensivo è fortissimo nei singoli. Il calcio però è un gioco di squadra e nessun individuo da solo può risolvere i problemi. Si difende e si attacca tutti insieme, con i giusti equilibri. Probabilmente l’astinenza offensiva dipende anche dai concetti di gioco. Farias è un giocatore di altissimo livello, caratterialmente può sembrare introverso ma è un ragazzo d’oro. Se non sta bene fisicamente, le sue qualità le vedi a intermittenza. Non ha bisogno di compiti difensivi ma deve avere libertà di esprimersi in campo“.

SULLA SFIDA CONTRO IL BARI: “Il risultato non è già scritto, le partite si giocano sempre. Questo è il momento del campionato in cui ogni squadra ha obiettivi da centrare e si giocherà sul filo dell’equilibrio. Il Benevento può far bene al “San Nicola”: serviranno serenità, compattezza e duttilità. Sulla carta non ha nulla da perdere. Le partite sono sempre meno e servono punti“.

SULLA QUOTA SALVEZZA: “La quota salvezza si può immaginare a 42 punti, le prossime quattro partite saranno fondamentali. La trasferta di Bari è impegnativa, poi ci saranno Spal e Reggina in casa e li si deciderà tanto; poi la trasferta di Palermo. La speranza è che sia decisiva l’ultima a Perugia perché vuol dire che i sanniti saranno ancora in gioco“.

SULL’IMPORTANZA DEL CALORE DELLA PIAZZA: “Benevento ora deve tornare a essere una comunità calcistica, dove c’è sostegno incondizionato alla squadra e alla società e dove deve esserci grande trasporto. Benevento non è una piazza che porta 40mila persone allo stadio, bensì è una piccola realtà che ha raggiunto risultati eccezionali e la presenza del pubblico è quindi fondamentale. Ora è deleterio pensare a un passato glorioso e agli errori commessi. Ci deve essere un afflato che trasporti i giocatori. Serve insomma un ambiente positivo“.

SU UN’IPOTETICA RETROCESSIONE IN C: “Non voglio neanche pensare a un Benevento che ritorna in Serie C, sarebbe difficilissimo risalire. Lo seguirò con attenzione e vicinanza, farò il tifo per i giallorossi“.

Foto: Getty Images