Stellone: “Contro la Spal sarà la partita della vita, serve vincere senza fare calcoli”
Benevento CalcioCalcioL’allenatore del Benevento ha preso parte alla consueta conferenza stampa a due giorni dalla sfida della 32esima giornata contro la Spal (lunedì, ore 12:30, Ciro Vigorito).
Roberto Stellone ha presentato così l’importantissimo lunch match di Pasquetta, analizzando la condizione dei singoli e parlando di “partita della vita”.
Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in vista dell’incontro tra giallorossi e biancoazzurri del 10 aprile:
SULLA CONDIZIONE DEI SINGOLI: “Veseli si è allenato regolarmente, non ha nessun problema. Tello ha avuto dei problemini i giorni scorsi, ma si è allenato regolare con la squadra. Per il resto abbiamo recuperato tutti. El Kaouakibi si è allenato solo oggi con la squadra, non potrà partire dall’inizio e vedremo se impiegarlo o meno a partita in corso: c’è il rischio che si possa fare nuovamente male. Glik e Ciano stanno benissimo a livello fisico, faccio i complimenti ai medici, ma non hanno i 90 minuti nelle gambe e contro la Spal mi serve gente pronta. “.
SULL’IMPORTANZA DELLA SFIDA CONTRO LA SPAL: “Sarà la partita della vita, serve vincere senza calcoli. Conta questa partita, lunedì conta la Spal. Dobbiamo vincere per noi, per levarci dalla testa quello che ha una squadra quando in sei partite ne vince zero. Nelle ultime otto ne abbiamo vinto una con il Brescia, nelle sei-sette partite prima di me non se ne era vinta una. In queste situazioni subentra l’ansia, il timore, e noi dobbiamo uscire da questa fase. Dobbiamo giocare con equilibrio e con la giusta cattiveria. Se ti sbilanci troppo e subisci gol è difficile rimediare, dobbiamo partire forte ma con equilibrio, senza andare all’arrembaggio. Tranne che con il Brescia non sei mai passato in vantaggio. Veniamo da buone prestazioni, come contro la Ternana e con il Como; Pisa invece è da dimenticare. Ripartiamo dal primo tempo con il Bari. Dovrò decidere il modulo, ma sarà importante come ti muovi in mezzo al campo. Il sistema di gioco dipenderà anche da come gioca la Spal, l’importante è essere organizzati e affrontare la sfida con il veleno negli occhi per noi, per il Presidente e per i tifosi. Non posso pensare a un risultato diverso dalla vittoria. Serviranno corsa, impegno, sacrificio, entusiasmo. Solo una vittoria ci può far sperare nelle prossime cinque partite“.
SULLA SPAL: “Anche per loro sarà la partita della vita, hanno cambiato la guida tecnica ma i risultati non stanno cambiando. Un pareggio non aiuterebbe nessuno. Sarà una partita non bella, potrebbe diventarlo se dovessi passare in vantaggio e vincere. Dobbiamo portare gli episodi dalla nostra parte“.
SULLE PRESTAZIONI E SUI RISULTATI: “Ormai sono 11 anni che faccio questo mestiere, e lo avevo fatto per altri 15-16 anni da calciatore. Ho fatto grandi prestazioni passando settimane negative, e subito grandi sconfitte con settimane di grande concentrazione: non c’è una regola nel calcio. Bisognerebbe avere una sfera magica per capire determinate cose. La formazione che scenderà in campo lunedì è in base a quanto visto in settimana, al modulo che vorremmo adottare, all’avversario. Studiamo tutti gli aspetti, osserviamo tutti ogni giorno per ore, guardando anche i dati dei singoli“.
SUL SOSTITUTO DI VIVIANI: “Abbiamo Schiattarella, Karic e Kubica. Anche Koutsoupias come mezz’ala, in un centrocampo a due. In base alle caratteristiche di chi scenderà in campo dobbiamo metterli nella posizione giusta. Anche loro hanno avvertito una settimana lunga, di tensione: ci tengono. Vogliamo uscire tutti insieme da questa situazione. In questa settimana ho visto tanto impegno, per cercare di mettermi in difficoltà nelle scelte“.
SULLA VENA REALIZZATIVA DEL REPARTO OFFENSIVO: “Non siamo una squadra che fa gol, non mettiamo sotto gli avversari con 15-20 conclusioni a partita: è difficile rivolgere questo andazzo. Dobbiamo avere equilibrio ed essere ficcanti in quelle poche occasioni che ci lasceranno. Sono momenti della partita, che deciderà la squadra in campo. Per aumentare le possibilità di segnare devi creare e smarcarti, ma si vincono le partite anche con un gol da 30metri o da una punizione al 90esimo. Di certo non dobbiamo andare sotto“.
SULLE POSSIBILI ALTERNATIVE IN AVANTI: “Dipende da come ti muovi in campo e vuoi la palla, da come riesci a saltare l’uomo. Se da dietro non si salta l’uomo o non s’imposta veloce davanti può giocare chiunque, ma comunque non riusciresti a prendere terreno. Al di là del modulo e degli interpreti, conta la velocità con cui fai le giocate. A Bari abbiamo fatto 4-5 conclusioni non con trame da dietro ma sfruttando la velocità, su una rimessa laterale o sfruttando le seconde palle. Non abbiamo la tranquillità mentale da permetterci di fare trame di passaggio o rotazioni, già in Serie B è difficilissimo e in più non c’è tranquillità perché la squadra in 31 partite ne ha vinte 6. In queste otto partite non siamo riusciti a scavallare come mi è successo a volte da altre parti. L’aspetto mentale è fondamentale, ma è difficilissimo da allenare: ti torna quando vinci, quando ti sblocchi“.
SUGLI ATTACCANTI TITOLARI CONTRO LA SPAL: “Giocheranno Carfora e Pettinari“.
SU TELLO: “Giocando più vicino alle punte, Tello lo sfrutti meglio. A Bari ha giocato da esterno, ma sarebbe comunque dovuto uscire sul terzino. Spesso, infatti, si trovava tra le linee“.
SUI TANTI CARTELLINI SOTTO LA SUA GESTIONE: “A Bari il primo fallo di Acampora per me non è neanche fallo, era un giallo regalato. Il secondo invece sì, era da ammonizione. Questo momento e la posizione in classifica possono portare a fare falli di nervosismo. L’espulsione di Tello erano due falli inesistenti, quella di Improta una mano poggiata sulla spalla dell’avversario. Nella mia gestione, in 8 partite, abbiamo fatto 127 falli e ne abbiamo subiti 125. Non siamo una squadra fallosa, ma abbiamo preso 34 ammonizioni contro le 7 a favore, 7 espulsioni contro 1. Non siamo una squadra così cattiva da meritarci questi numeri. Questi dati mi danno un po’ fastidio, non penso alla cattiva fede perché non ne vedrei il motivo. Al di là di tutto dobbiamo portare a casa i tre punti“.
SUI LEADER DEL BENEVENTO: “Leader non ci si diventa in un giorno, dovrebbero essere tutti leader di sé stessi e di conseguenza della squadra. Chi fa meglio si sente migliorata l’autostima e aumenta il suo coraggio. Quest’anno molti hanno reso meno rispetto alle proprie qualità, quindi viene meno il discorso dell’essere leader. Ci sono tanti motivi per cui il Benevento si trova in questa situazione, oggi non li riusciamo neanche a citare: dobbiamo solo provarci e crederci, altrimenti diventa difficile trovare il risultato“.
SULLE PRESSIONI: “Non sono dell’idea di dare pressioni ai giocatori. Tutti ci tengono a fare bene, nessuno si allena per fare male. Dare loro ulteriori pressioni non mi va, io da allenatore sto con loro e soffro con loro. Ho il compito di fare gli allenamenti e dare indicazioni, non posso distaccarmi. Parlo con tutti, ai senatori dico qualcosa di diverso ma lo scaricare pressioni e responsabilità può avere l’effetto contrario. Mi fido di loro, se dicessi “non mi deludete” mi staccherei da loro dandogli ulteriore tensione“.
SULLA VICINANZA DEL PRESIDENTE: “Sta vicino alla squadra come farebbe un padre quando i figli hanno dei problemi. Vive questa situazione, essendo il primo tifoso e quello che investe anche tanto è il primo a essere triste ma da padre non può farsi vedere scoraggiato. Se ci provi aumentano le probabilità, se si molla diventa difficile anche fare un passaggio“.
SUL BILANCIO CASALINGO: “Se lunedì vinciamo in casa abbiamo fatto 4 partite e 7 punti, non sarebbe una cattiva media. Rispetto alle nostre dirette avversarie ne abbiamo 4 in casa e 3 in trasferta, le altre invece 3 in casa e 4 in trasferta“.
SUL PROGRAMMA DI PASQUA: “Domani si fa un pranzo normale con le proprie famiglie, ci alleniamo il pomeriggio anche per questo in modo che lo possano smaltire. Andare in ritiro sarebbe stato ancora più pesante in vista di lunedì. Meno pensano alla partita e meglio è“.