Reggina, Inzaghi: “Pari risultato giusto. A Benevento vissuto qualcosa di unico, forse c’è stata troppa poca pazienza”

Reggina, Inzaghi: “Pari risultato giusto. A Benevento vissuto qualcosa di unico, forse c’è stata troppa poca pazienza”

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Il tecnico della Reggina ha parlato così, nella conferenza stampa post-partita, del pari odierno per 1-1 contro il Benevento al Vigorito.

Di seguito, quindi, le parole del grande ex Filippo Inzaghi:

SUL PARI ODIERNO: “Potevamo fare qualcosa in più nel secondo tempo, non mi ricordo grandi interventi di Colombi. In due-tre ripartenze del primo tempo, invece, dovevamo essere più bravi. A luglio essere a cinque giornate dalla fine con sei punti di vantaggio sul Palermo e lo scontro diretto a favore avremmo firmato tutti. Avevamo detto che sarebbero state tre finali, ne abbiamo vinte due e pareggiata una. Oggi avevo paura di questa gara, al di là del fatto che inseguivamo il record delle vittorie in trasferta della Reggina che comunque sono sicuro raggiungeremo alla prossima. Il Benevento si giocava tutto, ha valori per lottare per le prime posizioni, che è in crisi ma aveva cambiato allenatore. Abbiamo fatto una buona partita, potevamo fare meglio ma guadagnare un punto è molto importante“.

SUGLI ERRORI IN ZONA OFFENSIVA: “Dovevamo fare meglio, abbiamo sbagliato degli appoggi in ripartenza non da noi. Non era facile, c’era un’atmosfera particolare. Il Benevento, al di là dei problemi che ha, fa entrare Ciano e Farias che sono giocatori che in B hanno sempre fatto la differenza. Nel secondo tempo loro sono stati più bravi, nel primo noi e dovevamo essere più incisivi. Il risultato penso sia giusto, certo abbiamo preso gol alla fine quando la partita era ormai incanalata. Ho cercato di fare qualche cambio anche in avanti, sapevo che se tiene aperto questo tipo di partite rischi di subire gol nel finale. Mi auguro che venerdì sera il pubblico ci spinga verso il nostro sogno“.

SUI CAMBI: “Avevamo tanti giocatori in panchina che potevano entrare, purtroppo abbiamo solo cinque cambi. La squadra è stata brava. Abbiamo perso Di Chiara, ma penso che Liotti sia stato bravissimo. Loiacono ha fatto un’altra partita superlativa, l’occasione di Pettinari l’abbiamo regalata noi e in quelle situazioni dobbiamo crescere. Di Chiara ha preso una botta, Loiacono aveva i crampi: mi auguro di recuperarli per venerdì“.

SUI PLAY-OFF E SULLA SALVEZZA: “Pretendo sempre tanto dai miei giocatori. Nel secondo tempo potevamo fare di più, dovevamo chiuderla. Guardare indietro conta poco, il destino è nelle nostre mani. Sapevo delle difficoltà della partita del Palermo, ha perso contro il Venezia e questo rafforza il nostro successo di lunedì. Dobbiamo guardare poco gli altri, dobbiamo pensare a noi. Venezia e Benevento sono squadre che non c’entrano niente con la zona di classifica dove sono, mi auguro possano salvarsi”.

SULLA POSIZIONE IN CLASSIFICA DEL BENEVENTO: “Il Benevento ha preso un’annata difficile e complicata. Mi auguro possa tornare presto e combatta fino all’ultima giornata, niente è detto però con un Presidente così qualunque cosa dovesse succedere si ritornerà sicuramente ai fasti di un tempo. Vederli oggi combattere penso che sia una squadra viva, stimo molto Agostinelli ed è competente, ci sono giocatori importanti“.

SULLE PAROLE CON IL PRESIDENTE VIGORITO: “E’ sempre un piacere rivedere il Presidente, mi ha ricordato quello che abbiamo fatto insieme e che forse neanche ce ne eravamo resi conto. Nel calcio bisogna avere pazienza e razionalità. Benevento è nel mio cuore, qui è nato il mio primo figlio, è stato fatto qualcosa di speciale. In A meritavamo di salvarci, poi ci sono state tante cose che bisognerebbe aprire un bel libro. Probabilmente saremmo dovuti ripartire e saremmo ritornati. In Italia non abbiamo pazienza perché, come dice De Zerbi, ci sono 60 milioni di allenatori. Come dicevo al Presidente, però, noi siamo gente che non si accontenta mai e non ci siamo resi conto di quello che di unico stavamo facendo. Non è facile in quei momenti avere tutti lucidità, non voglio dare colpe a nessuno ma mi auguro che possa servire a me e al Benevento per quanto di unico e magico avevamo vissuto. L’anno dopo sono stato esonerato a Brescia da secondo in classifica, l’Italia deve crescere tanto perché in questo ambiente c’è poca pazienza e poco rispetto per il lavoro che facciamo, mi chiedo se valga la pena fare questo lavoro qui e sinceramente ci vorrò pensare bene a fine campionato“.