Fatebenefratelli, il 12 maggio Workshop “Renal Denervation Start-Up”
AttualitàBenevento CittàProsegue nella sua incessante attività di ricerca medica l’U.O.C. di Cardiologia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento diretta dal Prof. Bruno Villari.
Venerdì 12 maggio alle ore 15.00, nella Sala Congressi della “struttura sanitaria” di viale Principe di Napoli, è in programma il Workshop “RENAL DENERVATION START – UP”.
L’ipertensione arteriosa è il più diffuso tra i fattori di rischio per malattie cardiovascolari, colpendo oltre il 30% della popolazione adulta in Italia e circa un miliardo di persone nel mondo. Una quota non trascurabile dei pazienti ipertesi, inoltre, sviluppa valori pressori tali da richiedere la combinazione di più principi attivi, unitamente ad un corretto stile di vita, per poter ottenere un adeguato controllo.
Tuttavia, nonostante l’ampia e variegata disponibilità di farmaci anti-ipertensivi e gli sforzi di sistemi sanitari e società scientifiche, 2 pazienti ipertesi su 3 non raggiungono un ottimale controllo pressorio – dichiarano i cardiologi Quirino Ciampi, Eugenio Laurenzano e Bruno Petruzziello della segreteria scientifica del workshop.
Questa condizione assume il nome di ipertensione arteriosa resistente e comporta un rischio ulteriormente più elevato di sviluppare eventi cardiovascolari maggiori.
Per trattare tale tipologia di pazienti da alcuni anni è disponibile una nuova strategia terapeutica, la denervazione percutanea delle arterie renali (RDN).
Questa tecnica mini-invasiva utilizza un catetere spiraliforme che, rilasciando radiofrequenze, interrompe le terminazioni nervose simpatiche delle arterie renali, iperattive nei pazienti ipertesi.
La RDN si è rivelata uno strumento sicuro ed efficace per ridurre i valori pressori dei pazienti con ipertensione resistente, spesso anche con l’ulteriore vantaggio di ridurre il numero di farmaci assunti e/o il dosaggio degli stessi.
Questo significa ridurre innanzitutto gli effetti collaterali legati alla poli-farmacoterapia ad alte dosi, ma soprattutto abbassare notevolmente il rischio cardiovascolare del paziente.
I risultati emersi dai follow-up a lungo termine degli studi randomizzati in corso hanno, inoltre, dimostrato che i benefici derivanti della RDN diventano ancora più evidenti con il tempo.
Nonostante ciò, la RDN resta ancora oggi uno strumento poco conosciuto e sotto-utilizzato nella pratica clinica.
Lo scopo di questa tavola rotonda, concludono Ciampi, Laurenzano e Petruzziello, è quello di definire lo stato dell’arte nel trattamento dell’ipertensione arteriosa resistente, attraverso l’analisi delle più recenti linee guida e della letteratura scientifica e la presentazione di casi clinici di pazienti reali; il confronto multidisciplinare di diverse figure professionali tra loro complementari contribuirà ad identificare la tipologia di paziente iperteso ideale candidabile a RDN così da implementarne ed ottimizzarne l’utilizzo.