Benevento, Vigorito: “I tifosi sono la mia famiglia nel calcio. Pronti a fare le cose giuste, insieme”
Benevento CalcioCalcioAnche il Presidente del Benevento ha preso parte, ovviamente, alla presentazione delle nuove maglie per la stagione 2023-24, nel corso dell’evento organizzato ieri sera al Ciro Vigorito.
Di seguito, le parole del Patron della Strega, Oreste Vigorito:
SUI TIFOSI: “Se c’era qualcuno che pensava non potevate essere qui, vuol dire che non vi conosceva. Io non ho mai avuto dubbi. Il mio dubbio era se dovevamo vederci, se dovevamo dare una giornata di festa. Sono stato giorni a pensare se qualcuno potesse ritenere che questa sarebbe stata una sceneggiata napoletana, sono diventato troppo sannita per fare sceneggiate. Sceneggiate non ne faccio. Credo che insieme a voi, in 17 anni, abbiamo dato onore e lustro alla maglia. Ci sono persone che sono partite da qui e oggi allenano in Serie A, che hanno portato il vostro spirito in giro per l’Italia. L’Italia vi guarda, ogni volta che facciamo qualcosa che può non essere quella giusta ci guarda tutta l’Italia. Ma noi siamo pronti a fare le cose giuste, insieme a voi. Insieme“.
SULL’ESSERE SANNITA: “Ho avuto l’onere di essere diventato cittadino sannita, cittadino beneventano, e non metterò mai in discussione quest’onore. Credo che ho il dovere di dimostrare che questa città, questo stadio, è anche un po’ mia. Questo è uno stadio dove c’è la mia famiglia, il mio cuore. La verità è che voi tifosi giallorossi siete la mia famiglia nel calcio. Non c’è bisogno di parlare, ci capiamo guardandoci negli occhi. Sono quello che disse “non ammainate le vostre bandiere perché ritorneremo”, sono quello che ha detto “fino a quando c’è uno di voi saremo in due, io e lui”, sono quello che ha detto “un uomo è un perdente e un fallito se cade e non si alza, ma noi ci rialziamo sempre e andiamo su e andremo sempre su”. Abbiamo una cosa che gli altri non hanno: oltre rispetto per tutti, un cuore giallorosso con cui non si perde mai e voi siete la testimonianza di cosa si può fare con l’affetto. Con l’affetto tenete questo Presidente in questa città, non ho altro ma voi e la vostra presenza mi fa andare avanti“.
SUL FUTURO: “Attraverseremo ancora momenti difficili, altrimenti non saremmo uomini, ma insieme. Insieme i momenti difficili diventeranno ricordi meravigliosi. Qualcuno è andato via, qualcuno vorrebbe stare qui in mezzo a noi: ma sono sicuro che loro ci sono, il 7 (Imbriani, ndr) e il 10 lasciatelo a mio fratello. I ragazzi che indossano le maglie sono figli di quel settore giovanile che mio fratello fondò, ha voluto, e che io molto umilmente tento di portare avanti. Questi ragazzi sono i figli sanniti, i vostri figli: non ha importanza dove nascono ma dove vivono, e voi li state rendendo uomini. Questa volta non ci saranno errori, non questi almeno. Questa società ha girato pagina: chi ha scritto la storia fino a oggi ha il mio ringraziamento, tutti perché non dimentico nessuno, ma adesso dobbiamo scrivere la storia del futuro e lo farete voi e questi ragazzi“.
SUL D.T. CARLI E SU MISTER ANDREOLETTI: “Ringrazio il Dottor Carli, che ha onorato il calcio negli ultimi anni. Devo dire che è vero, è venuto a Napoli e abbiamo parlato un po’, non ha avuto un dubbio: ha voluto ricominciare e ha scelto noi per farlo, per aiutarci a ricominciare. Ringrazio anche Matteo Andreoletti, non è facile a 35 anni venire in questo stadio dove molti si sono coperti di gloria e guardarli in faccia. Stasera (ieri, ndr) tutti voi lo avete fatto diventare ancora più giovane: aiutiamolo, perdoniamogli gli errori e diamo una mano nelle difficoltà. Avremo un grande allenatore, è un mio pensiero personale. Crescere e vincere con Carli alle spalle è più difficile, serve carattere, e abbiamo scelto un bergamasco. Ha l’accento simile a quello di De Zerbi, l’accento campano ci aveva stancato“.
SULL’ESSERE PRESIDENTE DEL BENEVENTO: “Sono onorato di essere il vostro Presidente, di chi è qui e di chi non è potuto venire. L’amarezza fa brutti scherzi, ma dobbiamo pensare con il cuore perché questo si scrive calcio ma si legge amore, ed è questo che voglio“.