Mercato, il Benevento fissa il prezzo per i “big”: per Moncini servono 1,5 milioni, per Acampora almeno 1 milione
Benevento CalcioCalcioNon vuol essere terreno di conquista, il Benevento. La società giallorossa, alle prese con la ricostruzione post-retrocessione, non ha alcuna intenzione di svendere i propri calciatori, eccezion fatta per coloro che ritiene non facciano più parte del progetto tecnico.
“Il club giallorosso – scrive Il Mattino – non ha alcuna intenzione di svendere i suoi pezzi pregiati pertanto, chiunque intenda accaparrarsene le prestazioni, dovrà necessariamente avvicinarsi al valore assegnato a ciascun singolo”.
“La cifra più alta – spiega il quotidiano – riguarda Gabriele Moncini: per rilevare il cartellino del bomber che lo scorso anno ha realizzato 9 reti con la maglia della Spal, la richiesta è di un milione e cinquecentomila euro. Per l’attaccante si sono mosse Reggiana e Modena, ma adesso si fanno largo Catanzaro e Spezia. Nessuna di queste per adesso ha ancora avanzato un’offerta seria”.
“A ruota – continua sempre Il Mattino– segue Gennaro Acampora, che non partirà per una somma inferiore al milione di euro. Già rispedita al mittente la proposta del Pisa di 400 mila euro”.
Per Andrès Tello, invece, parrebbe esserci la fila: Pisa, Venezia, Spezia, e Cremonese sono sul colombiano, mentre Como e Palermo dopo i primi sondaggi si sono defilate. Il Benevento per lui chiede 700 mila euro. Al momento, però, nessuna avrebbe fatto passi concreti.
L’edizione sannita del quotidiano napoletano, poi, va nel dettaglio dei prezzi fissati dalla Strega: per Paleari, Carli chiede 500 mila euro, così come per Masciangelo. Fisssato a 400 mila euro il costo del cartellino di Ciano, invece.
Sul greco Koutsoupias c’è il Bari: il Benevento però cerca 800 mila euro per far partire il greco, non di meno. Cifra che difficilmente i pugliesi metteranno sul piatto.
Insomma, al di là dei calciatori ritenuti “esuberi”, per tutti gli altri – stante il gradimento di Andreoletti – il Benevento non intende fare sconti, soprattutto perché non ha alcuna voglia di privarsene e lo farebbe, come spiegato sinora, solo di fronte a un’offerta congrua al valore del singolo.
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