Duomo, Megna: “Evitata una tragedia, fondi andavano spesi lì e non in zona Arco di Traiano”

Duomo, Megna: “Evitata una tragedia, fondi andavano spesi lì e non in zona Arco di Traiano”

Politica

“La fortuna ha evitato una tragedia, ma altrettanta non ne ha avuta l’edificio incompiuto di Piazza Duomo, che si è meritato un nomignolo ormai acquisito dalla popolazione”. Esordisce così, in una nota stampa, la consigliera di Civico 22, Giovanna Megna, che commenta l’episodio avvenuto ieri sera in zona Duomo (leggi QUI).

“L’accaduto – spiega – evidenzia ciò che diciamo da mesi, si è preferito spendere i cospicui fondi a disposizione in zone che davvero non ne avevano bisogno, come l’Arco di Traiano, e non mettere mano a completare qualcosa di già avviato, come se dare continuità al passato fosse una diminutio o che contribuisca a incrinare lo scudo di “quelli di prima…” dietro cui celare ogni mancanza”.

“Va ricordato – continua Megna – che l’edificio Gabetti – Isola, frutto di un concorso internazionale di progettazione, fu voluto fin dall’origine come piazza coperta, per realizzare un “pieno” edilizio che riempisse il “vuoto” lasciato dai bombardamenti e restituisse all’area del Duomo la sua storica conformazione urbanistico-edilizia. Si è immaginato sin dall’inizio che lo spazio di uso pubblico dovesse corrispondere al porticato e alla terrazza con affaccio sul Duomo.

Benissimo, quindi, il ricorso al project financing considerando che i volumi edilizi non sono stati progettati per assolvere necessariamente a funzioni pubblicistiche. Se però si sceglie questa strada, sempre salvaguardando l’uso pubblico della piazza coperta e terrazzo, perché avere destinazioni così specifiche come quelle riportate dalla stampa anche oggi e non puntare ad un bando aperto, magari scegliendo il concessionario anche in funzione della proposta?

A margine, sarebbe necessaria una riflessione più ampia sulla situazione del centro storico, che ha un bisogno disperato di essere rivitalizzato da funzioni che assicurino una frequentazione diurna, progressivamente in declino. Ormai la funzione è sempre più esclusivamente residenziale o ludico-serale e questo penalizza il commercio, innescando una spirale perversa che aggrava la desertificazione e finisce col danneggiare anche il turismo”.

“Per questo ci si augura che l’edificio possa essere completato non solo in tempi rapidi, ma che sia funzionale a dare nuovo ossigeno al cuore della città”, conclude.