Benevento, Ciciretti si racconta: “La mia fortuna è stata non avere pressione”
Benevento CalcioCalcio“Finché c’è divertimento c’è tutto”, sottolinea il fantasista giallorosso.
L’attaccante del Benevento, alla ricerca della migliore condizione e in attesa di tornare a vestire la maglia della Strega, sabato scorso è stato ospite alla presentazione del libro Il Pallone Bucato di Franco Campobasso presso la biblioteca comunale di Montesarchio.
El Gordo si è aperto al pubblico presente in sala parlando dei suoi inizi, soprattutto sotto il profilo umano oltre che professionale. “Prima di diventare professionista sono stato bambino e ragazzo, la mia fortuna è stata che i miei genitori non mi hanno fatto mai alcun tipo di pressione: sono state due persone che pensavano sempre al lavoro e mai al calcio“, ha confessato il numero 99 giallorosso.
“Sono partito dalla parrocchia, mamma a casa non ce la faceva più perché rompevo tutto e il pallone era un’ossessione“, ha proseguito Ciciretti. “Sono andato alla Lazio, poi sono passato alla Roma dove ho fatto 10 anni di settore giovanile prima di cominciare a girare“.
Il fantasista del Benevento ha concluso il suo intervento con un consiglio ai ragazzi che sperano di intraprendere la carriera da calciatore: “Il consiglio che posso dare ai bambini e ai loro genitori è semplicemente di divertirsi, senza pensare ad altro. Un bambino deve divertirsi, finché c’è divertimento c’è tutto: non tutti diventano calciatori, ma nella vita non c’è solo questo. Ci sono molti lavori che secondo me fanno parte della vita, se va il calcio bene altrimenti non è la fine del mondo“.