Green pass: tra negazione della realtà e rivendicazione di diritti
AttualitàDall'Italia“Green pass” è la parola del giorno, è il termine che certifica oggi in Italia, obbligatoriamente per molti settori economici e civili, l’avvenuta vaccinazione dal Covid 19 del soggetto e dunque il suo diritto di frequentare scuole, università, locali al chiuso come alberghi e trasporti. Tale termine però, che per logica dovrebbe indicare la riconquistata libertà da ogni costrizione nei rapporti economici e sociali, secondo molti rappresenta un obbligo mascherato ad una vaccinazione che dovrebbe essere solo frutto di una libera scelta.
Il problema è che la pandemia di Covid 19, che ha travolto tutti i paesi del mondo e la normalità della nostra vita, ha prodotto una disputa accesa sull’uso dei rimedi possibili contro la sua diffusione e sul significato sociale, etico e giuridico che tali provvedimenti comportano al nostro universo di diritti e libertà di scelta.
Tutto è iniziato quando il 31 dicembre 2019 la Commissione sanitaria Municipale di Wuhan, nella provincia di Hubei (Cina) ha segnalato all’OMS un gran numero di casi di polmonite a eziologia ignota; all’epoca pochi o nessuno hanno pensato ad un coinvolgimento mondiale della malattia. Solo il 10 gennaio 20120 è stato identificato il nuovo virus e pochi giorni dopo si è accertato che esso era in grado di passare da uomo a uomo. E’ Iniziata così l’era dei lockdown in tutto il mondo, il tempo dei coprifuoco, delle quarantene per gli infetti e loro familari e/o amici, dello stop agli spostamenti, dell’obbligo di disinfezione, mascherine e distanziamento sociale, ma anche dello stop a tantissime attività commerciali, con tutte le conseguenze di ordine economico che tale situazione ha comportato.
Con l’approvazione del primo vaccino contro il Covid 19 del 14 dicembre 2020, il mondo è tornato a sperare di riconquistare la serenità e la vita cui era stato costretto a rinunciare. Le speranze di tanti però hanno dovuto fare i conti con l’ostinazione di tanti altri che, diffidando della pratica medica, hanno rifiutato di sottoporsi a vaccinazione.
Rifiutare il vaccino, per tante ragioni pseudo sociali e scientifiche tutte da dimostrare e spesso figlie di fake news, rappresenta però, a nostro avviso, una negazione della realtà, un fingere che la pandemia non esista, che le migliaia di morti, solo nel nostro paese, siano un’invenzione, che i vaccini messi a punto in un tempo miracolosamente breve siano frutto di “congiure” di Big Pharma o di miliardari come Bill Gates che li userebbero per iniettare microchip utili al controllo del mondo, o comunque non siano validi scientificamente e sarebbero “misteriosi composti” introdotti nel nostro corpo!
Sembra quasi di rivivere i tempi di Edward Jenner, medico e naturalista britannico, noto per l’introduzione del vaccino contro il vaiolo nel 1796, che dovette combattere perché fosse riconosciuta la sua tecnica farmaceutica per immunizzare le persone – interessante ricordare che dopo un’iniziale decremento della diffusione del vaiolo, nella prima metà dell’800, la malattia riprese a diffondersi perché molti genitori smisero di vaccinare i propri figli esponendoli così all’infezione e la cosa ci ricorda il rinnovarsi, ai nostri tempi, della diffusione del morbillo -!
Negare la realtà ci riporta, in qualche modo, ai tempi della peste del ‘600 raccontata dal Manzoni, malattia prima negata da tutti poi attribuita ad untori e che solo a fatica, a seguito di oltre un milione morti solo nel nostro paese, fu finalmente riconosciuta come un reale pericolo alla salute.
Se dunque il Green pass è diventato obbligatorio, dal 6 agosto 2021, con un decreto approvato il 22 luglio e in gazzetta ufficiale il 23 luglio, si immagina che tale provvedimento sia stato pensato e introdotto per salvaguardare la salute pubblica, rifiutarlo invocando la negazione della libertà di scelta o il fatto che l’obbligo del vaccino non sia stato introdotto nel nostro paese solo perché non è prevista la istituzione di un fondo per risarcirlo e/o indennizzarlo dagli eventuali “effetti collaterali ed indesiderati”, a noi sembra solo un alibi per praticare una ideologia populistica e irrispettosa di quanti hanno praticato la vaccinazione nel rispetto della propria ed altrui salute.
Nella Venezia del ‘400 i malati venivano inviati nel lazzaretto vecchio e la quarantena nell’isola del lazzaretto nuovo per tutti coloro che giungevano in laguna dalle zone esterne, oggi noi rifiutiamo lazzaretti e quarantene, ma per farlo dobbiamo essere certi di non essere noi stessi veicoli di malattie o vittime di malati inconsapevoli di esserlo, ma arroganti nei confronti di ogni misura di protezione sanitaria che la scienza ci offre.
Se anche il green pass, che dovrebbe essere obbligatorio fino al 31 dicembre 2021 data della cessazione dello stato di emergenza, può apparire come un sistema per costringere i riottosi a vaccinarsi, noi crediamo che il sacrificio sia accettabile, al di là di ogni fake news, se amiamo noi stessi, quanti ci sono cari e le persone innocenti che incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni.