Sau: “Ci tenevamo a reagire, non era facile ma siamo stati bravi, nessuno ha il posto sicuro”

Sau: “Ci tenevamo a reagire, non era facile ma siamo stati bravi, nessuno ha il posto sicuro”

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Marco Sau, che ha portato in vantaggio il Benevento nello 0-2 esterno ad Ascoli, ha commentato così la vittoria contro i bianconeri.

L’attaccante sardo si è detto soddisfatto della prestazione della squadra ed ha confermato il senso di competizione per un posto da titolare in avanti.

Questo il commento del numero 25 giallorosso:

SUL MATCH ODIERNO: “Abbiamo fatto un gran primo tempo, nella partita scorsa non abbiamo fatto una gran figura e dovevamo reagire. Abbiamo resettato e siamo partiti bene, nel primo tempo abbiamo dominato e chiuso la partita. C’è mancato forse il terzo gol, siamo stati meno brillanti in quello. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo, ma non ci hanno creato mai pericolo“.

SULLE PROSSIME PARTITE: “Dobbiamo essere bravi a dosare le energie, oggi abbiamo speso anche se non eravamo brillantissimi, anche forse per via del caldo. Recupereremo le forze per questo tour de force“.

SULLA COMPETIZIONE IN SERIE B: “Ci tenevamo a reagire, siamo una squadra forte e lo abbiamo dimostrato nelle scorse partite. Abbiamo dimostrato il nostro valore. La partita non era facile, venivano da tre vittorie di fila, ma siamo stati bravi“.

SULLA FIDUCIA DEL MISTER: “Il posto sicuro non lo ha nessuno, siamo tanti e tutti bravi giocatori, ci sono tanti cambi davanti. Il Mister lo conoscevo da prima, fa piacere che mi tenga in considerazione, ma anche se ho il posto sicuro non mi risparmio e cerco di tenerlo“.

SUL PORTIERE DELL’ASCOLI LEALI: “Porta bene dai, spero di incontrarlo spesso. Anche due anni fa feci tripletta, poi gli segnai anche qua“.

SU FOULON: “Promette bene, ha la testa giusta e sicuramente crescerà ancora. Gioca sempre a mille all’ora e fa le cose giuste, quello che chiede il Mister. Fa piacere vederlo crescere, e sicuramente crescerà ancora“.

SUI TIFOSI: “Piano piano ci stiamo riabituando alla normalità. Abbiamo vissuto un anno e mezzo surreale“.