Benevento, Andreoletti: “Il Giugliano ha idee e qualità, sarà difficile prendersi il dominio”
Benevento CalcioCalcioL’allenatore del Benevento ha preso parte alla consueta conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Giugliano.
Matteo Andreoletti ha presentato così il derby tra giallorossi e gialloblù, analizzando anche la condizione di alcuni singoli e delle tattiche della squadra.
Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in merito all’incontro valido per la tredicesima giornata di campionato in programma al Ciro Vigorito domani sera alle 20:45:
SULLA CONDIZIONE DEI GIOCATORI IN DUBBIO: “La situazione maggiormente da valutare è quella di Berra. Le sensazioni erano buone ma non ottimali, questa settimana lo abbiamo gestito. Ci riserviamo oggi per decidere il da farsi, se ci sarà o meno. Pinato e Ciciretti hanno recuperato“.
SUL SECONDO TEMPO CONTRO IL MESSINA: “Abbiamo fatto un secondo tempo diverso, dal punto di vista dell’atteggiamento e dell’approccio, che però non credo sarebbe stato possibile senza quel primo tempo. L’andare a prendere le squadre dentro l’area di rigore è una qualità che però è stata figlia della prima frazione e della tattica dell’avversario. Spesso adattiamo l’atteggiamento alla squadra che affrontiamo. Il Giugliano palleggia molto ed è bravo tra le linee, quindi non sono convinto che la soluzione di andarli a prendere in porta possa essere la scelta giusta quantomeno dall’inizio“.
SU TERRANOVA: “Berra sta facendo un campionato straordinario, la sua assenza potrebbe preoccupare chiunque ma non me perché ho tante alternative di livello. Terranova è una di queste, mi dispiace non farlo giocare. Ha caratteristiche importanti nel gioco aereo e, è completamente stabile dal punto di vista fisico. Se fosse un attaccante diremmo che non trova spazio perché sta giocando un attaccante che ha fatto 15 gol. Abbiamo trovato delle certezze e faccio fatica a cambiare, se Berra dovesse essere assente Terranova potrebbe giocare perché mi dà ampissime garanzie“.
SU KARIC: “Mi piace definirlo tuttocampista. Per me è un interno di centrocampo puro in un centrocampo a tre, era ideale come mezz’ala nel 4-3-3. Cambiando modulo l’ho usato da esterno e sulla trequarti, a Messina anche nel centrocampo a due ed ha fatto molto bene come gli avevo chiesto. Deve lavorare tanto per giocare in quel ruolo, visto che lì siamo davvero tanti e ora come ora rischierebbe di scompensare la squadra. In questo momento Karic lo vedo più come giocatore d’invasione che di costruzione, può farlo ma serve tempo quindi nell’immediato non lo vedo lì“.
SU TELLO: “Chi vuole giocare deve pedalare a 300 all’ora, lo chiedo a me stesso, al mio staff e ai calciatori. Questa settimana ho visto un Tello diverso e mi fa piacere, sta tornando a essere inquadrato come magari nelle ultime settimane non lo era stato. Sono tutti all’interno del progetto tecnico, magari qualcuno può trovare meno spazio e stare ai margini ma considero tutti. Se vuole tornare a essere al centro deve pedalare sempre e comunque. Da parte mia, che devo fare le scelte, non c’è nessun tipo di preclusione. Sta a lui dimostrarmi di volere la maglia del Benevento, come ha fatto questa settimana“.
SU IMPROTA: “Deve tornare a essere l’anima del Benevento e a essere devastante, ha tutte le caratteristiche per farlo. Secondo me all’inizio ha sofferto l’essere ai margini del progetto, non tanto sotto il profilo dell’atteggiamento però. Non conosco le prestazioni della passata stagione, quest’anno lo sto vedendo bene ma mi aspetto più qualità in giocata e più chiusura sui cross sul secondo palo. Mi aspetto possa diventare devastante perché per intensità e voglia di lottare trascina pubblico e compagni: ne ha bisogno la squadra e il Benevento. Potrà fare ancora molto molto meglio per quello che rappresenta per questa squadra, non ha la fascia ma è uno dei giocatori più esperti“.
SU BOLSIUS: “Le sue qualità sono straordinarie, dal punto di vista fisico spacca il GPS mentre dal punto di vista tecnico è in grado di essere molto lucido e creativo. Secondo me non conosce ancora bene le sue qualità straordinarie, l’ho già detto, ha ampi margini di miglioramento. E’ un giocatore istintivo che ama giocare fuori da un contesto tattico, quindi all’inizio della partita può essere frenato perché si concentra più sulle mie richieste che sulla sua qualità. Deve lavorare sull’aspetto tattico, ma ha tutta la fiducia mia e della squadra. Il giorno che riuscirà ad abbinare la sua istintività alla richiesta tattica allora potrà essere davvero un giocatore determinante“.
SU CARFORA: “Non abbiamo mai pensato al futuro, in questo campionato bastano due partite per cambiare tutte le valutazioni vedi Masciangelo. Carfora è un ragazzo del 2006 e in Serie C non ce ne sono. La cosa più penalizzante per lui sono state le aspettative con cui si è partiti: ci si aspettava potesse esplodere da un momento all’altro dopo il bel finale della scorsa stagione. Si allena a 300 all’ora ogni settimana quindi non sta perdendo tempo, meriterebbe di trovare spazio ma alleno una rosa di 32 giocatori e fa fatica al momento a trovare spazio. Mi piacerebbe vincere le partite, giocare bene e far giocare i giovani: ma non è facile. Troverà il suo spazio crescendo, quando è stato impiegato non ha fatto prestazioni di altissimo livello che potessero farmi cambiare idea. Continua a essere convocato in Nazionale quindi viene riconosciuto il suo valore e il suo talento. Sarebbe bello dargli spazio, sono in seria difficoltà perché mi dispiace ma non sta assolutamente buttando tempo“.
SUL BALLOTTAGGIO FERRANTE-MAROTTA: “E’ il più grande dubbio che ho in questa settimana. Da una parta la prestazione di Marotta è stata di alto profilo dal punto di vista dell’intensità e dell’abnegazione, dall’altra parte Ferrante ci sta dando una grande disponibilità e sta soffrendo nel non fare gol anche se è una sua cosa personale di cui non sono preoccupato. Nel caso dovessi escluderlo non vorrei che la prendesse come una bocciatura, non voglio perderlo perché per la nostra squadra sarà importantissimo al di là che domani parta titolare o subentri dalla panchina. Marotta se lo meriterebbe. Penso che potrebbero anche giocare insieme, dall’inizio non li abbiamo mai provati ma potrebbero completarsi molto bene. Ferrante non lo vedo come trequartista“.
SUL LIVELLO DELL’ALLENAMENTO: “In questo momento i ragazzi hanno acquisito una maturità tale da lavorare ogni allenamento a 300 all’ora. Sapendo dove siamo partiti, la qualità dell’allenamento inizia a soddisfarmi e va di pari passo con le prestazioni“.
SUL GIUGLIANO: “Affrontiamo una squadra che dalla gestione Bertotto in avanti non solo ha fatto parecchi punti, 11, ma ha stravolto completamente l’identità della squadra stessa. In poco più di un mese cambiare così non lo avevo mai visto, vuol dire che hanno un’idea chiara e importante e tanta qualità. E’ una squadra completamente diversa da quella affrontata nel precampionato e in Coppa Italia. Dovremmo andare a prenderci il dominio della partita ma non sarà facile, il Giugliano prova a palleggiare dal basso utilizzando anche il portiere. Le condizioni del terreno di gioco le conosciamo bene, ma potrebbero favorire anche l’avversario che giocherà aperto e che non verrà a fare le barricate. Dovremmo essere umili e difenderci quando necessario, pur provando a mantenere il dominio. Non sarà una partita così facile in cui prendersi il dominio del gioco“.
SUL CAMPIONATO DI SERIE C: “Credo che questo campionato ogni domenica dica che partite facili non ce ne sono. Chi avrebbe detto che la settimana scorsa l’Avellino avrebbe pareggiato con il Francavilla che veniva da quattro sconfitte? La squadra con più continuità oggi è la Juve Stabia, poi ci siamo noi. C’è anche la Casertana, ci sono tante squadre di valore come Crotone e Catania che devono ancora uscire. Il bello di questo campionato è proprio questo, ogni partita nulla è scontato e c’è sempre da battagliare. Non ci sono partite facili, la prossima è la più importante quindi dobbiamo pensare una per volta“.
SUL SUO ARRIVO E SULLA GESTIONE DELLA SQUADRA: “Non è stato facile umanamente non proporre neanche un giocatore della Pro Sesto, mi sento in debito nei loro confronti perché se sono qui è grazie a loro. Non sono abituato a fare nomi e cognomi al Direttore Sportivo, secondo me l’allenatore deve dire le caratteristiche che vuole e poi sta al Direttore trovare chi meglio si abbina a quelle caratteristiche. La mia storia dice che all’inizio faccio fatica come risultati e prestazioni, poi riesco a trovare un certo equilibrio che però non si quantifica in tutte vittorie. Non mi aspetto che il Benevento da un giorno all’altro giochi a memoria, ma che ogni partita faccia un passo in avanti. Siamo sulla strada giusta, ma potrà capitare di sbagliare una partita e farà parte del percorso. Inizio a vedere una squadra che si avvicina alla mia idea di calcio, serve però ancora tempo perché inizia a essere un periodo interessante per vedere i frutti del lavoro“.