Autonomia differenziata, De Longis (Pd): “Progetto da contrastare, serve mobilitazione importante”
PoliticaDi seguito nota stampa di Raffaele De Longis, consigliere provinciale e comunale a Benevento per il Partito Democratico.
“Come consigliere comunale e provinciale di Benevento voglio esprimere il mio dissenso nei confronti del ddl sull’Autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, detto progetto Calderoli dal nome del ministro per gli Affari regionali e le autonomie.
Vorrei riflettere con voi sui danni che per le regioni del Sud in generale e per il nostro Sannio in particolare, questa iniziativa sicuramente apporterà una volta che sarà approvata. Indubbiamente l’Autonomia differenziata per la nostra Presidente del Consiglio è divenuta moneta di scambio per l’altrettanto sciagurato e sgangherato progetto del cosiddetto Premierato a lei e alla sua parte politica così caro, soprattutto ora che siamo in campagna elettorale per le Europee e le Regionali.
In estrema sintesi se questa pessima riforma dovesse passare assisteremmo impotenti ad un importante depauperamento dei fondi destinati allo sviluppo e alla gestione in particolare delle zone interne della Campania. Le regioni del Nord potranno trattenere per sé una ingente quota del loro surplus fiscale impiegandolo in alcuni settori cruciali come la sanità, i trasporti locali, l’istruzione, lo sviluppo e la salvaguardia anche ambientale del territorio.
In pratica una secessione dei ricchi – le regioni del Nord (storicamente tanto care alla Lega) a danno dei meno abbienti, le regioni del Sud nello specifico le zone meno sviluppate e già in difficoltà come i territori interni della Campania.
Tralasciando per un momento i probabili tratti di incostituzionalità del progetto che potremmo chiamare anche SpaccaItalia (verrebbe meno il principio fondamentale della solidarietà tra le diverse zone del nostro Paese) appare paradossalmente più attenta al nostro Mezzogiorno l’Unione Europea, quella Bruxelles che spesso sentiamo così lontana, quando stabilisce che il 40 % dei 200 miliardi dei fondi del PNRR debbano essere stanziati per colmare il divario territoriale Nord-Sud. Una percentuale già ampiamente disattesa dalla quotidiana azione del nostro governo.
Per tale motivo sento che sarebbe giusto e doveroso invocare la partecipazione a concrete iniziative contro il rovinoso progetto anche dei nostri rappresentanti in Parlamento, eletti nei nostri territori, sia pur nei partiti dell’attuale coalizione governativa. Per una volta facciamo prevalere l’interesse e la salvaguardia delle zone interne sugli obblighi di parte e di partito”.