La fine ironia de “I Ragazzi Inarrestabili” irrompe al Teatro Comunale di Benevento

La fine ironia de “I Ragazzi Inarrestabili” irrompe al Teatro Comunale di Benevento

Cultura

Tra antichi conflitti e argute risate, il teatro Comunale “Vittorio Emmanuele” di Benevento è stato animato, nella serata di mercoledì 28 febbraio, dalla fine e valente interpretazione della commedia “I ragazzi irresistibili”; protagonisti due grandi attori come Umberto Orsini e Franco Branciaroli.

La commedia di Neil Simon, del 1972, con la paura di invecchiare, oggi detta gerascofobia, accompagnata da antiche ed insanabili incomprensioni tra i due protagonisti, costruisce una trama profonda nei significati, ma anche irresistibile nell’andamento dei rapporti tra due anziani attori di varietà, che hanno lavorato insieme per una vita per poi separarsi a causa di insanabili incomprensioni.

Finita l’epoca d’oro del successo, gli antichi amici vivono l’uno di qualche sketch pubblicitario e l’altro della carità della figlia.

I due, che vivono ormai di ricordi dei successi passati, ma anche di antichi rancori, sono invitati a riunirsi, per un’unica serata, in occasione di un programma televisivo che vuole ricordare il glorioso varietà americano del quale essi sono stati grandi protagonisti.

Gli antichi contrasti però riaffiorano inevitabilmente dando vita ad una pièce teatrale ricca di geniale comicità e profonda malinconia.

Franco Branciaroli, nella storia Willy Clark ed Umberto Orsini, nella parte di Al Lewis, si ritrovano per riproporre, in una serata, la comicità del genere vaudeville, molto famoso per il duo “I ragazzi irresistibili”, nel quale lo scorbutico ed ormai anziano Willy, sostenuto dal nipote che fa da manager dello spettacolo e cerca di trovare per lui scritture, ancora ricorda come il suo compagno, durante la recitazione, gli sputava addosso nel pronunciare battute  piene di “s” e gli puntava, con violenza,  continuamente un dito al petto.

Un importante network televisivo ha deciso però di riproporre le antiche glorie della commedia leggera e dunque Willy, che ancora vanta ipotetiche scritture rifiutando il passare del tempo, ha l’occasione di tornare sul palco, ma dovrà essere accompagnato dal vecchio ed odiato amico Al Lewis.

Egli prima rifiuta l’impresa, poi l’accetta, ma durante una prova dello spettacolo “sketch del dottore“, modifica una battuta, cosa che Lewis, preciso e pignolo, non accetta. Si tratta solo della nuova battuta “Si accomodi” a fronte di quella originaria “Avanti” a seguito del “toc toc” del bussare dell’amico/nemico.

Lo scambio genera però discussioni che diventano esilaranti momenti di ironia e divertimento generati dallo scambio di accuse tra i due e dal fine andamento della recitazione tra i due grandi attori.

Durante la recitazione dello sketch, le battute si sprecano ed anche le ripicche; lo scontro sembra rendere impossibile lavorare nuovamente insieme, fino a quando Willy non si accascia per un malore.

All’altra scena esilarante di Willy accudito da una formosa infermiera, segue la visita del nipote che gli propone di andare a casa sua oppure in un ospizio per anziani attori. La proposta lo sconforta, ma quando va a trovarlo Lewis, quest’ultimo gli confida di dover andare in un ospizio per vecchi attori, lo stesso proposto poco prima a Willy.

La scena finale vede i due vecchi amici, ormai anziani e pieni di acciacchi, che confortandosi a vicenda superano gli antichi dissapori prendendo atto di essere giunti ormai ad un tempo nel quale solo l’amicizia può dare senso alla vita.

L’opera “I ragazzi irresistibili” che ha già visto anche una versione cinematografica del 1975 con gli attori Walter Matthau e George Burns, è tornata sul palco del teatro “Vittorio Emanuele” trascinando il numeroso pubblico presente in una storia tra il nostalgico e l’esilarante, grazie a due attori esperti ed abili nella recitazione, nelle pause e nell’andamento teatrale.

Se la vecchiaia spesso fa paura o porta malinconia del tramonto, l’amicizia, anche se controversa, come ci hanno dimostrato i “ragazzi irresistibili”, rimane l’ancora cui aggrapparsi nelle difficoltà, se poi le discordanze vengono affrontate con la leggerezza e l’ironia della recitazione di Franco Branciaroli ed Umberto Orsini e del testo di Neil Simon, esse diventano solo occasione pe ritrovarsi e dare senso ad ogni momento della vita, soprattutto la vecchiaia e l’illusione di una eterna normalità.