ESCLUSIVA BN24 – Rambaudi: “Auteri ha portato mentalità. Promozione diretta? mai di dire mai ma…”
Benevento CalcioCalcioSidebar intervistaAbbiamo raggiunto telefonicamente Roberto Rambaudi, allenatore ed ex giocatore tra le altre di Foggia, Atalanta e Lazio, che giovedì ha commentato il turno infrasettimanale del Viviani tra Potenza e Benevento su Rai Sport.
Salve Mister, che partita è stata il turno infrasettimanale del “Viviani” tra Potenza e Benevento? “Ho visto una partita in cui, per i primi 25 minuti, il Benevento ha approcciato male alla gara, risultando lento e prevedibile e abbassandosi troppo invece di attaccare, come è invece la mentalità dell’allenatore. Poi Lanini, con il primo gran gol, ha cambiato la partita: il Potenza ha perso fiducia e il Benevento ha concluso bene il primo tempo.
Il secondo tempo non mi è piaciuto, per come so che il Benevento può gestire alcune partite. E’ vero che l’ha voluta gestire, ma credo che questa squadra debba ancora imparare a gestire le partite affrontando tutte le gare alla stessa maniera: cercando di giocare a calcio, di fare gol e di difendersi in avanti senza ritirarsi dietro“.
Quali sono i margini di miglioramento della Strega? “Questa squadra ha grandi margini di miglioramento per quello che può dare l’allenatore con i suoi principi di gioco, nel cercare di aver coraggio nel fare la partita. Il Benevento ha elementi che devono trovare continuità all’interno della partita. Questa squadra accende e spegne l’interruttore troppo facilmente. Neanche nel primo tempo contro il Sorrento il Benevento ha fatto una buona gara, poi nella ripresa Auteri ha fatto dei cambi e la partita ha preso una direzione grazie ai valori presenti in campo. Certo, se giochi contro altre squadre puoi concedere qualcosa, ma la mentalità deve essere sempre quella di fare sempre un gol in più dell’avversario“.
Ci eravamo sentiti dopo Juve Stabia-Benevento: come sono cambiati i giallorossi dallo scorso dicembre e quali sono gli effetti della “cura Auteri”? “Ho trovato un Benevento totalmente diverso, da quando è arrivato Auteri questa squadra ha assimilato la consapevolezza di essere una grande squadra, di giocare in una grande società, di cercare di essere protagonisti e di non basarsi sugli avversari ma sulla propria forza. Auteri ha dato questa mentalità, ma c’è ancora tanto su cui lavorare perché ci sono troppi alti e bassi durante la gara. E’ normale, non è arrivato da tantissimo: una certa mentalità si acquisisce lavorando e vincendo, il Benevento adesso sta vincendo e sicuramente questa mentalità ora può essere assimilata ancora più in fretta“.
E’ troppo tardi per provare a raggiungere la capolista Juve Stabia, che dista 7 lunghezze a otto giornate dal termine? “Sono tanti per quello che sta facendo la Juve Stabia. A inizio stagione nessuno le avrebbe dato due lire, ma è la squadra più completa e che è cresciuta più di tutti: soprattutto a tanta continuità nelle partite. Ha avuto un calo nel pareggio contro il Monterosi e nella sconfitta contro il Catania, ma è difficile che possa crollare perché di “crollo” si tratterebbe se il Benevento dovesse sorpassare la Juve Stabia. Nel calcio, però, mai dire mai: c’è lo scontro diretto e potrebbe rivelarsi determinante. Se dovesse vincere il Benevento magari la Juve Stabia potrebbe avere dei contraccolpi importanti, come non potrebbe“.
Quanto si sono rivelati mirati gli arrivi di Nardi, Lanini e Starita e come ha ritrovato Karic? “Lanini è un grande giocatore, l’anno scorso ha vinto il campionato e per la categoria è una garanzia. Starita è un giocatore estroso, può fare assist incredibili come avvenuto proprio a Potenza per il secondo gol di Lanini. Nardi è il giocatore forse più dinamico del centrocampo giallorosso, ma ha fatto tanti errori di tecnica individuale contro il Potenza e su questo deve migliorare. Nardi comunque, insieme a Pinato, è tra quelli che corre più tardi. Sono stati acquisti importanti.
Karic, se ascolta quello che gli dice Auteri e se si allena bene, può diventare un centrocampista importantissimo. Ha fisicità, deve essere abituato ad andare a pressare anche in zona offensiva perché magari è più attendista e metodico: deve fare questo cambio passo. Contro il Potenza non mi è dispiaciuto, ha corsa e tecnica ma deve cercare di correre in maniera giusta e l’allenatore glielo farà capire. Lui, Nardi, Pinato e Talia sono giocatori molto importanti per il centrocampo della squadra“.
E’ vero, secondo lei, che effettivamente Mister Auteri non guarda la classifica? “Si può anche guardare, ma non fa testo. Il Benevento deve fare il suo, ma non può più decidere il suo futuro perché ormai lo decidono gli altri. Deve pensare partita dopo partita, è una frase fatta, ma deve pensare a vincerle tutte. La squadra deve pensare a questo, a vincere. La promozione, infatti, non dipende più solo dal Benevento: dipende anche dai risultati negativi della Juve Stabia, che invece deve cercare solamente di fare il suo“.
Potrebbe rivelarsi dannoso, qualora il Benevento arrivasse secondo, dover attendere un grande lasso di tempo senza ritmo gara in attesa che si completi il quadro play-off? “Ci sono tanti fattori, c’è chi lo vede come cosa positiva perché non deve rigiocare subito e può recuperare. Un periodo fermo può anche farti staccare la spina, oltre a tenerti lontano dal ritmo-partita. Dipenderà tanto anche da come si arriva a questa data, in quale condizione. I play-off sono un campionato nel campionato, è una situazione a sé: il Foggia vinceva spesso nel recupero, il Lecco pur non essendo la squadra più forte poi ha vinto i play-off“.
Foto: Cristiano Minichiello/AGF