Benevento, l’ex Guilherme: “La gente in Polonia mi dava del pazzo, ma desideravo lavorare con De Zerbi”
Benevento CalcioCalcioL’ex trequartista del Benevento, sei mesi in giallorosso nel campionato di Serie A 2017-18 con 12 presenze condite da 2 gol e 2 assist, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Flashscore ricordando la sua esperienza in Italia.
Queste, quindi, le parole di Guilherme, attualmente in forza nel campionato cinese al CC Yatai:
SUL RAPPORTO CON MISTER DE ZERBI: “Mi è piaciuto molto giocare in Italia, sarei voluto rimanere. Sono stato un po’ sfortunato perché ho subito un grave infortunio al ginocchio, ma non rimpiango nulla. Il mio contratto con il Legia era scaduto e mi chiamò De Zerbi, che ora è al Brighton. È stato il miglior allenatore che ho avuto nella mia carriera“.
SULLA SUA ESPERIENZA AL BENEVENTO: “Il Benevento aveva solo un punto in campionato e la gente in Polonia mi dava del pazzo: ‘Come puoi scambiare i campioni, che hanno una bellissima storia qui al club, con una squadra che è praticamente retrocessa?’. Ma io avevo già il desiderio di lavorare con De Zerbi, e lui mi ha chiamato con tanta convinzione, dicendomi come avrebbe giocato la squadra, chi avrebbe portato per aiutarmi. Volevo mettermi alla prova a quel livello, indipendentemente dal fatto che il club retrocedesse o meno. Ed è stato meraviglioso. Il periodo in Italia mi ha segnato molto perché ho lavorato con un allenatore che ha cambiato la mia visione del gioco, la mia prospettiva. Ad oggi nessuno è stato in grado di insegnarmi tanto quanto De Zerbi in così poco tempo. È un appassionato del gioco e delle alte prestazioni, quindi cerca di ottenere il massimo da ogni qualità che hai“.
SULL’IMPORTANZA DEL LATO UMANO DI MISTER DE ZERBI: “Sono sceso, mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Ti ho chiamato, ho chiesto di ingaggiarti, ed ecco il punto: so che tua moglie è incinta, sarai preoccupato, ma non preoccuparti, a te interessa solo giocare a calcio. Se tuo figlio ha bisogno di latte alle 3 di notte, glielo do io’. Questo mi ha dato una forza assurda. Se dovessi farmi a pezzi per questo allenatore, in campo, lo farei. La cosa principale di De Zerbi è che non importa in quale squadra si trovi. Ha un modo di giocare, un’identità, e ti fa credere che tutto sia possibile. È stato piacevole perché abbiamo giocato contro l’Inter, la Juventus, e abbiamo dominato il possesso palla, ci siamo goduti la partita. È stato davvero diverso da tutto ciò che ho vissuto. La nostra squadra aveva davvero delle carenze, e questo era visibile, ma lui incoraggiava così tanto i giocatori che alla fine giocavano in modo magistrale. Il calciatore di oggi si basa tantissimo sulla fiducia in se stesso. Lui ha trasmesso questa fiducia con tanta convinzione, che poi ha trovato riscontro in partita, così i giocatori hanno iniziato a credere di essere davvero capaci“.
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