“Che fine ha fatto il vaso di Assteas?”, l’ironico monologo che racconta la storia dell’antico cratere
EventiIl 15 e il 16 giugno, nell’ambito della prima edizione di “Sorgenti Musicali” organizzata dall’associazione Mosaico, presso località Fizzo via SP 47 nel territorio del Comune di Bucciano (BN), in collaborazione con la Pro Loco di Airola, l’associazione “IDEACOLO. Il ricettacolo delle idee APS” propone l’ironico monologo “Che fine ha fatto il vaso di Assteas?” che racconta la vicenda del tombarolo che trafugò l’antico cratere del IV secolo a.C.
Il “vaso più bello del mondo”, per un peccato di vanità, venne immortalato in uno scatto di una vecchia polaroid. Da quella foto è partita l’indagine che ha permesso di ricostruire la vicenda del reperto archeologico che lo ha riportato in patria e a noi ha dato l’opportunità narrativa per parlare di archeologia locale e di scavi clandestini.
La messa in scena, con un pizzico di leggerezza, si sofferma non solo sulle traversie che subì il reperto ma, avendo uno scopo principalmente divulgativo, il monologo racconta minuziosamente l’iconografia rappresentata sul vaso anche se reinterpretata con ironia. La curiosità legata alla vendita sul mercato nero per un milione di lire ed un maialino sarà il divertente pretesto per il tombarolo che farà sfoggio “dell’antica bellezza” pur di piazzarlo a qualche avventore tra gli spettatori. Testo scritto da Biagina Laudanna ed interpretato da Carmine Speltri.
L’associazione “IDEACOLO. Il ricettacolo delle idee APS” si occupa di animazione, promozione e valorizzazione dell’identità dei luoghi attraverso narrazioni e messe in scena accattivanti, di divulgazione storica locale e rigenerazione degli spazi culturali. Negli anni, ha realizzato: “Carlo Poerio. La prigionia di un ideale” presso la Torre di Montesarchio; “Sofia racconta la sua storia” presso la Chiesa di Santa Sofia a Benevento (Patrimonio UNESCO) e “Titivillus! Il diavoletto della copiatura” presso il Chiostro di Santa Sofia; “Mister Pitto Gramma e la chiave del giardino” presso l’Hortus Conclusus di Benevento; “Sognando di essere un dinosauro” presso la sede della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Benevento.