Benevento, Pastina: “Sanzione ingiusta. Ho sempre detto la verità, altri invece…”

Benevento, Pastina: “Sanzione ingiusta. Ho sempre detto la verità, altri invece…”

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Il difensore del Benevento, condannato a due anni di squalifica e al pagamento di un ammenda di 15mila euro (QUI i dettagli) dal Tribunale Federale Nazionale-Sezione Disciplinare a seguito del caso calcioscommesse che ha visto indagati anche Letizia, Brignola e Forte, ha affidato a un post Instagram i suoi pensieri.

Queste, dunque, le dichiarazioni di Christian Pastina, che già nella notte aveva espresso le sue perplessità in merito alla sentenza e alle possibili conseguenze (QUI la notizia):

Ho preferito il silenzio ed ho lavorato con l’impegno di sempre, nella convinzione, che questa brutta storia si sarebbe chiarita.
Ed invece non è andata così.
Ho imparato a mie spese che esistono due verità.
Esiste la verità dei fatti, che io ho raccontato (non con una dichiarazione spontanea come scritto da alcune testate) in un interrogatorio durato due ore rispondendo a tutte le domande dei tre procuratori federali che hanno diretto le indagini (sono l’unico ad averlo fatto) e la verità “processuale” frutto di interpretazioni di quei fatti, spesso sbagliate, dei limiti probatori del processo sportivo, e delle versioni non sempre corrispondenti al vero fornite al Tribunale da altri soggetti interessati dei quali avevo avuto piena fiducia.
Ritengo questa sanzione ingiusta ed inattesa oltre che non proporzionata alle mie reali responsabilità e che non ha tenuto conto della mia condotta nel procedimento, rispettosa delle istituzioni e dell’amore che ho per il calcio.
Sono pronto ad impugnare questo provvedimento ed a far valere tutte le mie ragioni, di fatto e di diritto.
Lo devo al giovane calciatore del Benevento che sono stato, cresciuto a pane e calcio tra le fila dei giovani della società, lo devo a questa maglia ed ai tifosi tutti, ma anche alla città che mi ha adottato.
Sogno ancora la carriera per la quale ho lavorato una vita.
Ho il dovere di non mollare adesso, di combattere per fare emergere i fatti per come sono realmente andati, anche per evitare che cattivi maestri facciano subire ad altri giovani calciatori la mia stessa sorte ed umiliazione
“.