Benevento, Carli: “Il primo tempo di Catania non possiamo permettercelo. Spesi 600mila euro per ragazzi con massimo 25 anni”

Benevento, Carli: “Il primo tempo di Catania non possiamo permettercelo. Spesi 600mila euro per ragazzi con massimo 25 anni”

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Il Direttore Tecnico del Benevento, ospite questa sera a OttoGol, ha commentato così la sconfitta contro il Catania e la sessione estiva di calciomercato.

Queste, dunque, le parole di Marcello Carli nel corso della trasmissione in onda su OttoChannel:

SULLA SCONFITTA CONTRO IL CATANIA: “Nel primo tempo abbiamo fatto male, c’è poco da dire. Ci dobbiamo lavorare, già in pullman con il Mister stavamo rivedendo la partita e oggi siamo tornati a lavorare. Se in 5-6 giocano sotto il loro livello poi subisci, non c’è stato l’impatto giusto. Loro non hanno creato 100 situazioni da gol, ma nel primo tempo hanno meritato passare in vantaggio. E’ un dispiacere, se perdi perché gli avversari sono più forti ci può stare ma se sbagli perché non tieni un livello giusto la cosa ti fa arrabbiare. Siamo alla seconda e non è affatto una giustificazione: le partite valgono sempre tre punti. E’ già la seconda volta che non impattiamo bene all’inizio, ci dobbiamo lavorare. Eravamo un po’ lunghi e poco intensi. Se non c’è intensità nel calcio non giochi bene, infatti nel secondo tempo abbiamo giocato meglio perché eravamo corti e intensi. Non ci possiamo permettere di giocare non bene un tempo e perdere la partita“.

SULLA MANCANZA DI FISICITA’ DEL BENEVENTO: “I ragazzi devono stare male perché hanno perso, anche per crescere. Non dobbiamo cercare alibi, dobbiamo giocare per vincere tutte le partite perché abbiamo tutte le carte per giocare alla pari degli altri, se non qualcosina in più. Abbiamo esperienza e fisicità. L’intensità non te la dà la fisicità, contro il Catania siamo entrati molli. La fisicità la vedi a fine partita, quando la gara diventa sporca, e noi abbiamo chiuso benissimo. Nel secondo tempo abbiamo fatto il nostro dovere, ma abbiamo giocato male il primo. La fisicità c’è, anche in mezzo al campo: il problema è stata la timidezza nell’impatto, che non era adeguato per la partita e per l’ambiente in cui eravamo. Abbiamo tutte le carte in regola per poter crescere e fare meglio, sia singolarmente sia di squadra. Sono convinto che questa squadra può fare un grande campionato. I miei ragazzi, sinceramente, non li cambierei con quelli del Catania, hanno la possibilità di fare di più e io grande stima di tutti loro“.

SULLA POCA VENA REALIZZATIVA DEGLI ATTACCANTI: “Fare statistiche dopo due giornate è impossibile, non sarebbero affidabili, ma se non mutassero alla decima giornata ci sarebbe qualche problema. Credo che i nostri attaccanti per la categoria siano tutti forti, hanno qualità tecniche. C’è qualcuno che in questo momento è in difficoltà, non faccio nomi, e abbiamo preso un ragazzo che ha grande qualità come Borello. Se riesci ad avere intensità e aggiungere qualità diventi una squadra molto forte. Va aumentato il livello d’intensità dei 16 ragazzi che vanno in campo durante le partite, nel primo tempo contro il Catania in 5-6 hanno giocato a ritmi bassi. Con la tecnica secondo me risolvi tutto, ma in alcuni punti della partita siamo venuti meno d’intensità: nel secondo tempo invece, nonostante fossimo gli stessi, abbiamo fatto meglio senza lasciare spazi e aggredendo palla. Talia, per esempio, tra primo e secondo tempo è diventato un altro giocatore. Chi va in campo lo sceglie l’allenatore, io sono rispettoso dei ruoli. Lanini doveva fare di più, ma per una partita e mezzo non può essere messo in discussioni. Da lui pretendo di più perché lo stimo tantissimo, e glielo ho detto, ma è una mia opinione personale. Nel reparto offensivo ci sono qualità tecniche alte, abbiamo tutti ragazzi di qualità che devono lavorare a mille all’ora per aumentare il livello. Ora c’è la questione che manca l’attaccante strutturato, ma chi La Mantia? Se giochi in un determinato modo va bene, ma in un altro no. Quando uno perde deve stare zitto e andare a casa, non cerco alibi“.

SUL MERCATO: “L’anno scorso abbiamo cambiato tanto, ma non c’erano le condizioni per uno shock. Ho fatto 2-3 errori, ma siamo arrivati a fine mercato con il fiato corto. Quest’anno abbiamo avuto più tempo, abbiamo tolto una ventina di giocatori. La società ha investito 600mila euro nell’acquisizione dei ragazzi, levato Manconi per cui abbiamo fatto un sacrificio gli altri hanno massimo 25 anni di età e sono tutti di proprietà. Oukhadda è arrivato in prestito con diritto di riscatto a una cifra non eccessiva, anche lui ha 25 anni e se lo riteniamo opportuno lo riscatteremo. La cosa importante è che il Benevento soldi per mandare via giocatori non ne ha cacciati, di buonuscite saranno stati dati 100mila euro. Abbiamo il dovere di rispettare questa società. Sulle entrate partendo dall’anno scorso ho fatto 4-5 errori, non sono contento del mercato dell’anno scorso. Sono contento però della squadra che abbiamo, ci daranno identità e soddisfazioni”.

SUL SETTORE GIOVANILE GIALLOROSSO: “Abbiamo un settore giovanile su cui la società ha investito tanto, siamo convinti di avere dei ragazzi che possono crescere perché hanno caratteristiche importanti ma vanno fatti giocare. Questi difetti che possono accadere ora, tra un po’ potranno diventare pregi perché siamo convinti di avere ragazzi di grandissimo livello. Ce ne sono altri, magari non dello stesso altissimo livello, che però siamo convinti di poter far crescere. L’avere 10 ragazzi del settore giovanile non deve essere un alibi, vogliamo fare un campionato importante ma con certi criteri. Che giovani aveva la squadra che ieri è scesa in campo? Nunziante, Viscardi e Talia che per noi non è più un giovane. Poi però c’erano anche Capellini, Berra, Ferrara, Acampora, Lamesta, Lanini e Manconi. Accetto le critiche, sono tutte giuste, e devono essere un modo per non ripetere gli stessi errori. Siamo convinti di avere 6 attaccanti con qualità che ci daranno moltissime soddisfazioni“.

SUI REINTEGRI DI ACAMPORA E VIVIANI: “Ha spiegato benissimo il Presidente. Io l’anno scorso ci ero rimasto male non tanto per il fatto che volessero andare via, ma del comportamento che avevano avuto durante il ritiro. Loro lo sanno, qualche giorno fa scherzando con Acampora gli ho detto “A volte si diventa amici con chi hai fatto a cazzotti”. Se fossero partiti quest’anno al ritiro con noi, oggi sarebbero al top. I giocatori hanno contratti e stipendi, noi abbiamo cercato di valutare queste cose e parlare con i ragazzi che hanno capito i loro errori. Saranno un valore aggiunto per questa squadra, siamo stra-felici di averli. Ho potuto fare sempre quello che ho voluto, interfacciandomi con il Presidente.

SULL’INFORTUNIO DI NARDI: “Non voglio creare alibi, ma da un giorno all’altro ci siamo trovati senza Nardi: non è stata una cosa semplice da digerire”.

SUGLI OBIETTIVI STAGIONALI: “Abbiamo tutto per poter migliorare. Non mi nascondo: cercare di fare un calcio diverso non ci deve levare l’obiettivo di fare un grande campionato. Ognuno si nasconde, ma tutti vogliono fare un grande campionato: Picerno, Audace Cerignola, Avellino, Trapani, Catania. Abbiamo lo stesso le responsabilità: vogliamo essere una squadra seria, fatta con dei principi, che vuole fare una grande stagione perché la società e la piazza lo meritano“.

SUL MANCATO PRESTITO DI CARFORA: “Nessuno ha mai pensato di darlo in prestito. Il problema di Carfora è molto semplice: ha avuto una precocità folle in un momento in cui non era neanche pronto per essere dove si pensava di poter andare; questo può essere un problema. Ha intensità e qualità tecnica, è un anno più giovane di Perlingieri. Carfora sta imparando il mestiere, andando a scuola con i più grandi. L’anno scorso il Mister lo ha usato e ha fatto un gol importantissimo. Il problema è quando hai un numero enorme di giocatori: in porta la società ha scelto Nunziante e ha tenuto Manfredini, ma ha dovuto salutare Paleari. Non è un rischio, ma una scelta. Il Benevento non decide che deve giocare il giovane, sarebbe una mancanza di rispetto per l’allenatore. Se prendi tre attaccanti forti è difficile farne a meno, ma le scelte su chi gioca le fa sempre l’allenatore. Il Presidente ci ha detto di valutare i giovani e capire a che livello sono. Si è cercato di avere una squadra forte e cercare di fare un calcio più sostenibile, non c’è stato un investimento sugli stipendi ma sul futuro“.

SULLA SFIDA CONTRO IL POTENZA: “Il Potenza può ambire ai play-off, società e Direttore sono stati bravi. Sono più uniti rispetto all’anno scorso in cui forse c’era qualche malumore nello spogliatorio, Caturano è diverso. Sarà una gara diversa rispetto a quella di Coppa Italia. Dobbiamo fare una grande partita, affronteremo una squadra tosta e difficile. Se non l’affronteremo bene sarà dura, serve una grande prestazione e capiremo a che livello siamo“.

Foto: Screen OttoChannel