ESCLUSIVA BN 24 – Marotta: “Il Benevento mi sta sorprendendo, spero continui così. Avrei voluto chiudere la carriera lì, ma…”

ESCLUSIVA BN 24 – Marotta: “Il Benevento mi sta sorprendendo, spero continui così. Avrei voluto chiudere la carriera lì, ma…”

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex attaccante del Benevento, protagonista della prima storica promozione della Strega in Serie B, per avere una sua opinione riguardo alla passata e all’attuale stagione in Serie C e non solo.

Alessandro Marotta, centravanti classe 1986, ha collezionato 102 presenze condite da 24 reti e 10 assist all’Ombra della Dormiente tra Serie C, Coppa e Supercoppa Lega Pro e Coppa Italia tra il 2013, le due stagioni tra il 2014-16 e nello scorso campionato, l’annata 2023-24. Oggi El Diablo a 38 anni, dopo la risoluzione di contratto con il club di via Santa Colomba, gioca in Serie D, nella Puteolana, squadra con cui in quattro presenze ha messo a segno un gol (contro il Trastevere il 22 settembre scorso, di seguito FOTO e VIDEO).

Salve Alessandro, partiamo subito dall’attualità: come procede l’avventura con la Puteolana? Sto benissimo, mi trovo bene. Erano tantissimi anni che non disputavo un campionato di Serie D, ero curioso. Nonostante siamo tra i dilettanti ho trovato un campionato difficile con tante squadre competitive e persone professionali, una società che vuole fare bene e che ha investito in giocatori che hanno già fatto la C o che hanno calcato i campi di D e hanno vinto. La squadra è competitiva, zeppa di ragazzi che possono fare la differenza: il Mister fa delle scelte a cui il calciatore non può obiettare, può solo cercare di fargli cambiare idea. Siamo solo alla quarta giornata di campionato, ma andiamo in campo per vincere ogni gara: questo è l’unico obiettivo, cerchiamo di vincere e proveremo a farlo fino alla fine“.

L’anno scorso ha rescisso il contratto con il Giugliano per tornare a vestire la maglia del Benevento: non ha resistito alla chiamata giallorossa? Non ho resistito, è vero. Il mio intento era finire la carriera a Benevento, ma causa fattori terzi non è andata così. Sono stato felicissimo di tornare a Benevento ed è stato una delle emozioni più grandi della mia carriera poter riabbracciare la gente e indossare di nuovo la maglia giallorossa. Sono rimasto a vivere a Benevento con la mia famiglia e i miei figli vanno a scuola lì, per far capire il mio legame con la città. Il calcio è ricco di sorprese, belle o brutte, e in quanto tali vanno accettate. Ora mi trovo a Pozzuoli e sono felicissimo, vado avanti così per la mia carriera“.

Come ha vissuto, emotivamente parlando, il ritorno alla StregaNon avevo idea che il mio ritorno sarebbe stato visto così come è accaduto, altrimenti non sarei tornato. Sono arrivato a Benevento dopo una stagione con 13 gol, per me ero stato scelto come giocatore per giocare: magari non sempre, ma sicuramente mi aspettavo la possibilità di lottare per una maglia da titolare. Il mio ritorno è stato visto in maniera diversa da come pensavo io. Fondamentalmente magari alla mia età sarebbe potuto anche andarmi bene perché tornare a Benevento è stata un’emozione enorme. Sarei rimasto anche quest’anno così perché so di avere qualità morali importanti e sarei stato un buon vecchio. Io sono uno che non accetta di non-giocare, ancora oggi cerco di giocare sempre: altrimenti non ha senso giocare a calcio. Se mi avessero detto torni a Benevento per fare l’uomo-spogliatoio e non giocare, non sarei venuto“.

Come si è arrivati alla risoluzione con il Benevento della scorsa estate? Soprattutto dopo che è arrivato Mister Auteri non ho giocato quasi mai. Con lui ci siamo lasciati bene, ci conosciamo e ci rispettiamo, il rapporto personale rimane buono e rimarrà tale sempre: essere allenatori è un lavoro, si fanno delle scelte e vanno accettate. Per me Auteri rimarrà sempre un grande. La motivazione principale per la risoluzione è stata questa, mi è stato detto di andar via perché il Benevento avrebbe puntato sui giovani e io non avrei trovato spazio: ho accettato senza problemi. Il calcio è fatto di scelte, se da una parte non mi vogliono vado da un’altra dove mi vogliono“.

Che idea si è fatto in merito al “Giovane Progetto” giallorosso? Il Benevento è una squadra forte, allenata bene, con un Direttore Tecnico cosciente di quello che fa e una società che esprime professionalità ai massimi livelli. I giovani come Talia, Prisco, Perlingieri, Viscardi e Nunziante sono giovani giocatori di spessore, molto forti per la loro età. Giocano a Benevento con grande personalità e meritano di giocare. Quest’anno la Strega mi sta sorprendendo, gioca bene soprattutto in casa ma anche fuori: le partite che ha perso non meritava di perderle. Avendo visto molti dei ragazzi l’anno scorso, comunque, non avevo dubbi che potessero fare bene. E’ una squadra giovane, costruita bene e che ha gamba per un allenatore che fa correre tanto. La squadra sta facendo bene perché è stata costruita per quello: speriamo che possano andare avanti così perché sono tifoso del Benevento“.

Come valuti il reparto offensivo giallorosso? Lo vedo benissimo, Lamesta è un giocatore con una gamba impressionante e che gioca per la squadra. La squadra verticalizza tanto, anche perché a centrocampo sono forti. Simonetti già l’anno scorso mi aveva sorpreso in positivo, ha una grande professionalità e una grande gamba, oltre che tempi di inserimento. Lanini non sta vivendo un momento di crisi, semplicemente non sta giocando e quindi è difficile segnare. Al 90% è una questione psicologica: quando un calciatore non gioca non riesce a stare tranquillo. Una cosa è giocare con la fiducia dell’allenatore e la sicurezza di giocare sempre, un’altra cosa è dover dimostrare qualcosa nei pochi minuti che ti vengono concessi. Un attaccante soprattutto, alla fine, viene giudicato dai numeri. Lo stesso discorso vale per Perlingieri, contano i numeri: ha fatto 0 gol, ma in almeno quattro partite ha fatto prestazioni davvero importanti mandando i compagni a segnare, gestendo il pallone e facendo salire la squadra. I gol arriveranno perché il ragazzo ha qualità, ne sono sicuro“.

Come si spiega queste difficoltà in trasferta, manca un attaccante strutturato? Alla fine il Benevento in casa ha fatto 4 gol a tutti, tutto fa pensare tranne che fa fatica a segnare. Ci sono partite che sono giornate a parte, in cui si fa fatica a fare tutto. Col Catania il Benevento è stato sfortunato, ha creato tanto ma non è riuscito a segnare. Ha creato meno, invece, a Monopoli, ma su un campo di patate. La Serie C è questa, Auteri la conosce benissimo e anche i giocatori che fanno parte del Benevento quest’anno. Ci sono delle insidie da superare, il discorso attaccante fisico-non fisico lascia il tempo che trova: Mister Auteri ha avuto pochi attaccanti fisici, gli è sempre piaciuto l’attaccante mobile che si tira fuori e s’inserisce“.

Che girone C di Serie C ci dobbiamo aspettare? La Serie C la conosco meglio di mia madre, è un campionato difficile e alcune squadre come Trapani e Avellino devono ancora venire fuori. L’Avellino dopo aver cambiato allenatore ha avuto un cambiamento anche mentale, poi è rientrato anche Patierno che è molto forte. Il Benevento non cambierà modo di giocare e, insieme a Trapani e Avellino, è tra le pretendenti per la vittoria finale“.

L’anno scorso il Benevento aveva tre Capitani (Paleari, Ciano e Marotta) che sono tutti andati via così come giocatori importanti quali Improta e Ciciretti: che interpretazione ha dato a queste scelte? E’ stato un cambio radicale che va accettato. La società puntava su un profilo giovane e così ha fatto, non c’è altro da pensare. Sono stati mandati via calciatori per prenderne altri che l’allenatore desiderava, come è giusto che sia“.

Rispetto al 2016, quanto sono cambiati il Benevento Calcio e Mister Auteri? Il Benevento migliora anno dopo anno, il Presidente costruisce strutture e migliora il settore giovanile facendo arrivare gente importante e professionale che lavora bene sui giovani anche a livello di scouting. Il Benevento è una potenza e non può fare altro che crescere. Anche se è in C, la società se viene gestita da Vigorito è da Serie A: la categoria è irrilevante. Mister Auteri dopo 8 anni è rimasto uguale, è solo invecchiato“.

Quali sono il momento e il gol più bello dei tuoi anni in giallorosso? Il pre-partita contro il Lecce, l’entrata in campo con 20mila spettatori. Era un giorno di festa, un giorno magico per tutta Benevento. La gente tutt’oggi mi ferma in strada e mi dice che quella è stata la vittoria più bella, ancora più della Serie A. Benevento non aveva mai vinto nulla e la prima vittoria resta indimenticabile: è stato il momento più bello della mia carriera. Gol più bello? Quello di Messina, ai fini del risultato contava poco ma è stato un gesto incredibile che verrà ricordato per sempre“.

Quali sono i programmi per il prossimo futuro? Voglio divertirmi, mi sento ancora molto bene per continuare a giocare a calcio, ovviamente se ci sarà la condizione per farlo e se verrò considerato all’altezza e utile alla causa: altrimenti smetterò. L’anno scorso mi sono diplomato e quest’anno ho cominciato il corso per fare il Direttore Sportivo. In questo momento, però, il mio unico impegno e pensiero è dare il massimo e cercare di dare soddisfazione alla gente di Pozzuoli. Nessuno può mai dire in merito a un ritorno a Benevento, tutto può succedere…“.

Foto Marotta vs Picerno: Federico Simeone