Vogliacco: “A Pordenone sono diventato uomo, ma domani dovrò battere i miei ex compagni”

Vogliacco: “A Pordenone sono diventato uomo, ma domani dovrò battere i miei ex compagni”

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L’ex difensore del Pordenone, ora in forza al Benevento, ha parlato così in vista della sfida di domani contro il suo recente passato.

Queste, dunque, le parole del centrale di proprietà del Genoa Alessandro Vogliacco, riportate da Messaggero Veneto Online:

SUL SUO PASSATO NEROVERDE: “Arrivai a Pordenone da ragazzino, sono andato via da uomo. Alla società sarò eternamente grato. Sarò riconoscente a vita al Pordenone e al club. Abbiamo conquistato la serie B, quindi i play-off l’anno successivo e la salvezza la scorsa primavera. E coi ramarri ho guadagnato la prima convocazione in Under 21. Ero un ragazzino impaurito, sono diventato un giocatore. Domani, però, dovrò battere i miei ex compagni“.

SULL’APPRODO AL PORDENONE: “Ero ancora un calciatore di proprietà della Juventus e provenivo da sei mesi in prestito in B al Padova, dove non andò bene. Mi chiamò il direttore (Matteo Lovisa, ndr) per dirmi che mi avrebbe aspettato per firmare il contratto. Accettai subito, perché volevo rimettermi in gioco“.

SUL MATCH DI DOMANI: “A Pordenone ho saputo che sarei diventato papà. Posso dire che si tratta della mia seconda casa. Da un lato mi sento ancora parte dell’ambiente. I miei compagni mi prendono in giro, perché guardo tutte le partite dei neroverdi. Sono un loro tifoso. Naturalmente il mio trasporto si fermerà quando sarò in campo: sono un professionista, dovrò mettere da parte subito ciò che provo. Auguro alla mia ex squadra il meglio, ma noi abbiamo bisogno di punti per rimanere in alto in classifica“.

SUI COMPAGNI CHE HA LASCIATO: “Mirko Stefani e Gianvito Misuraca. Da loro ho imparato tanto dal punto di vista tecnico e del comportamento. Sono delle persone vere. Poi, essendo difensore, Mirko mi ha insegnato a essere meno istintivo e a ragionare“.

SU MISTER TESSER: “Il nostro rapporto ha avuto una crescita costante. Ho fatto di tutto perché si potesse fidare di me. Ha lavorato affinché potessi diventare efficace. Giocavo nel cuore della difesa, dove sono impiegato anche a Benevento. Sulla fascia mi sono adattato e ho messo a disposizione le mie caratteristiche. Ma a me piace moltissimo giocare a tre“.

SUL TRAGUARDO PIU’ IMPORTANTE RAGGIUNTO IN FRIULI: “La permanenza in serie B dell’ultimo campionato. Abbiamo sofferto, ma abbiamo ottenuto con merito quanto ci eravamo prefissati. La vittoria del campionato di serie C è stata qualcosa di incredibile e per me quei sei mesi hanno rappresentato un vero e proprio apprendistato. Ma dal punto di vista sportivo devo dire che la vera impresa è stata il raggiungimento della semifinale play-off del 2020: eravamo una squadra forte e si era creato un entusiasmo incredibile tra noi“.

SULLA PARTITA CHE RICORDA MEGLIO IN MAGLIA NEROVERDE: “A livello di emozioni il successo in gara-1 della semifinale play-off col Frosinone. Ma devo dire anche la vittoria col Cosenza, valsa la salvezza: è stata un’autentica liberazione. Non potevo lasciare i neroverdi con una retrocessione“.

SULLE SPERANZE SALVEZZA: “Può salvarsi, e sono contento si sia sbloccato con l’Alessandria. Tedino, che è stato anche il mio allenatore nell’Under 17, darà una grande mano. Poi calciatori come Camporese, Misuraca, Stefani, che hanno a cuore la causa, saranno fondamentali per aiutare gli altri“.