Vigorito chiama a raccolta i tifosi: “Non poggiate le bandiere negli armadi, ma tiratele fuori e tornate al Ciro Vigorito”
Benevento CalcioCalcioIl Presidente Vigorito ha rilasciato alcune dichiarazioni, al termine della vittoria del suo Benevento contro la Ternana, ai microfoni di Ottochannel.
Queste, quindi, le parole del Presidente Oreste Vigorito:
“Mi pare di aver letto che la Ternana, insieme al noi ed al Lecce, nelle ultime partite era la squadra che aveva fatto più punti. Un campo ventilato, il vento è mio amico ma se stasera avessero chiuso qualche porta sarebbe stato un po’ meglio. Volevo ringraziare quei 120-130 tifosi della Strega che non hanno cessato per un solo attimo di incitare la squadra, sembravano 1200-1300. Capita sempre, al Nord, di trovare ragazzi del nord o anche che partono da Benevento e si sobbarcano fatiche notevoli. Non so se sono della Curva Sud, ma sono sicuramente tifosi, stasera era più semplice rimanere a casa davanti al camino eppure non si sono fatti mancare nulla. C’era anche un eroe a torso nudo, avrei piacere di conoscerlo, con temperature vicino allo zero e l’acqua che si poteva fare una gara di nuoto. Mi ha riportato ai vecchi tempi, quando su questo campo vincemmo contro la Cisc Roma e quello fu l’ultima partita prima della galoppata trionfale che ci fece vincere il campionato di C2. Da lì a un mese avevamo vinto il campionato. Che possa essere un augurio per tutti, ed un incitamento a quelli che la domenica sono un po’ pigri e ci stanno facendo giocare con qualche spalto vuoto di troppo. Abbiamo fatto la promozione, abbiamo fatto capire che non è certamente il costo del biglietto che sta frenando la gente. Forse hanno l’amarezza che io avevo dentro e che ho ancora. Ma come dico sempre, riprendiamo la frase di qualche anno fa: “Non poggiate le bandiere negli armadi, ma tiratele fuori e tornate al Ciro Vigorito”. Questo è il mio appello, avrei piacere di poter contare almeno uno spettatore in più, significa che c’è qualcuno che ci ascolta“.
“Io credo che le tre sconfitte consecutive, come succede nelle belle storie, avevano portato un po’ troppo scoramento. Ora le quattro vittorie consecutive non devono farci esaltare troppo. Sono gli stessi uomini che tre settimane fa subirono le sentenze di giornalisti sportivi, ex calciatori che hanno lasciato il calcio anni fa. Continuare a criticare società e giocatori che devono essere degni di una piazza come Benevento, come se fosse Piazza Grande, è sbagliato. Questi sono ragazzi validi che abbiamo tolto a società importanti e che avevano bisogno di acclimatarsi. Probabilmente faranno ancora qualche errore, mi auguro di no. Molti qualche mese fa hanno detto che il problema maggiore era il centrocampo, senza pensare alle condizioni di Acampora e Viviani oltre alla posizione di Ionita. Le squadre maturano con un po’ di tranquillità. Una piazza come Benevento, che negli ultimi quattro anni ha avuto una ribalta nazionale tra B e A, dovrebbe dare un po’ di fiducia in più non solo al Presidente, che la riceve costantemente dai tifosi, ma alla squadra. Io e la squadra non siamo distaccati dalla città, c’è un virus in giro e non si può andare in giro per la città come se niente fosse, a quel punto qualcuno ci accuserebbe di essere superficiali e leggeri. Se va un comune cittadino non c’è niente di strano, il calciatore non può perché verrebbe avvicinato. La società si sta privando di far stare insieme soprattutto bambini e calciatori, ma deve stare attenta al patrimonio della città. Il cervello serve per ragionare, non solo per sparare sentenze. I nostri giocatori sono stati all’asilo, abbiamo fatto un’eccezione forte perché noi vorremmo farli stare vicino alla città in difficoltà ed a quelli che più hanno bisogno. Aspettiamo che l’Italia sia un po’ più libera, poi accusiamo la società di tutto tranne che di non avere attenzione alla socializzazione con la città. Io ne sono l’esempio vivente. Un giorno mi dimenticheranno ma questo succede a tutti, a me basta fare quello che faccio oggi poi se hanno la memoria corta non è un problema mio“.
“Il Monza non è ancora una grande del campionato, come il Benevento è messa bene in campo con un ottimo allenatore e, dopo un periodo di rodaggio, sta cominciando a marciare con una certa velocità. Non credo che i match siano decisivi a dicembre, ma a noi fa piacere vincere. Queste quattro vittorie ci hanno proiettato dove siamo sempre stati. Noi dall’inizio del campionato, tranne una sola volta, siamo sempre stati in zona play-off. La squadra sta cominciando a raccogliere i frutti del lavoro di un direttore sportivo, troppe volte messo alla sbarra ingiustamente, di un allenatore, che ha già vinto due campionati, e di giocatori, di cui quattro nazionali. Dobbiamo continuare ad essere il Benevento. Avremo qualche defezione importante, tanto per cambiare, Viviani è squalificato e ci ha dato molto in questo periodo, ma gli altri hanno il motore accesso e vorranno dimostrare di poter giocare. C’è una sana concorrenza in questa squadra, e fa solo bene“.
“Vogliamo ricordare il 4-0 con il Cesena di Baroni ed il mancato esonero? Vogliamo ricordare le tre sconfitte consecutive con Bucchi, che rimase al suo posto? Vogliamo ricordare le sconfitte di Inzaghi dopo un girone d’andata ed è rimasto al suo posto? Vigorito non è cambiato, ha imparato che quelli che arrivano non sono quasi mai migliori di quelle che se ne vanno. Credo nelle persone ed ho aspettato, non avrei aspettato all’infinito, ma è molto più semplice dare uno schiaffo che fermarsi. Nelle tre sconfitte, mi sono ricordato che abbiamo perso a Pisa per un cross sbagliato e con un gol annullato al 96esimo, con il Brescia perché il nostro capitano Letizia ha avuto un attimo di esitazione e tre minuti prima avevamo sbagliato il gol dell’1-0, contro il Frosinone abbiamo avuto un crollo ma con un’espulsione dopo 15 minuti. Queste sono le tre sconfitte, le altre sono chiacchiere da salotto. Stasera vi posso garantire che ho fatto concorrenza al freddo di Bologna dell’anno scorso, in campo c’era il Benevento e quando c’è il Benevento no si guarda l’avversario ma la propria squadra. Allora se qualcuno mi volesse dare una mano, un consiglio, io li accetto volentieri, quelli gratis in maniera particolare“.
“Questa è la sciarpa che mi fu regalata nell’anno della promozione in Serie A dalla signora Minnocchia, figlia del primo presidente del Benevento Calcio. Le faccio ancora il mio ringraziamento, è molto calda, invito lei e tutti gli altri a vedere questi ragazzi che onorano la maglia che indossano con grande impegno. Si avvicinò dalla tribuna laterale e me la regalò, la aveva fatta con le sue mani. Io non porto sciarpe, la avevo messa per la prima partita di questo ciclo perché faceva freddo. Noi siamo una squadra di superstiziosi tra Foggia e Caserta, io non lo sono ma mi hanno invitato a metterla la seconda volta. Poi la ho messa io la terza e stasera la quarta. Qualcuno sta scommettendo che la metterò anche nel mese di luglio ed agosto, e vincerà la scommessa se continuerà a portare bene. Magari la metterò anche a Ferragosto, con qualche titolo in più in tasca. Se facessimo vedere che i sanniti oltre a parlare hanno anche un cuore e fanno le cose, forse faremmo meglio tutti quanti. Io come sannita acquisito, voi altri come sanniti di nascita“.
“Voglio salutare la città, i tifosi e tutti quelli che amano il Benevento. Al di là delle vicissitudini della vita, tutti vanno ringraziati in un periodo che non è facile per nessuno, nemmeno per quelli che sembrano fortunati. Venite alla partita con il Monza, per far vedere che anche Benevento città c’è“.