Cerreto Sannita| Lidia Corvaglia rinuncia all’indennità: tra elogi e critiche, la politica si accende

Cerreto Sannita| Lidia Corvaglia rinuncia all’indennità: tra elogi e critiche, la politica si accende

Politica

Un gesto nobile che divide la politica cerretese.

L’assessore devolverà il compenso ad associazioni locali, ma non tutti seguono il suo esempio. Il dibattito tra etica, capacità e presenza politica si infiamma.

La politica cerretese si trova nuovamente al centro dell’attenzione dopo la decisione dell’assessore Lidia Corvaglia di rinunciare alla propria indennità mensile per devolverla alle associazioni del territorio. Un atto che Vincenzo Di Lauro, capogruppo di “Cerreto Riparte”, definisce di “sicura nobiltà politica” e che non può che essere apprezzato da chi, come il suo gruppo, ha già adottato una simile scelta in passato. Tuttavia, la sua dichiarazione non si limita agli elogi: la questione solleva un dibattito più ampio sulle capacità e sulla presenza degli amministratori locali.

Secondo Di Lauro, la scelta della Corvaglia ricalca quella già presa da un’altra esponente politica, Ilaria Tedeschi, che in passato ha preferito dimettersi piuttosto che “barattare la sua dignità politica ed umana per arraffare dei soldi che vengono tolti ai cittadini”. Un riconoscimento, dunque, che va oltre il semplice gesto di rinuncia economica e si estende all’impegno politico e sociale. “Abbiamo avuto modo di apprezzare l’attivismo della Tedeschi – afferma Di Lauro – sempre presente sui problemi della scuola e della cultura, vicina ai giovani e promotrice di iniziative purtroppo mai ascoltate”.

Ma non tutte le amministratrici locali ricevono lo stesso plauso. Di Lauro non risparmia critiche a chi, a suo dire, è rimasta nell’ombra, lontana dai problemi concreti della cittadinanza. “Vi sono altre che ignote ed accidiose erano e tali sono restate. Nessuna idea, nessuna rinuncia all’indennità, nessuna presenza sul Comune, alcun problema dei cittadini risolto”. Un’accusa diretta a una parte della classe politica locale, accusata di assenza e di mancanza di iniziativa.

Il dibattito si fa ancora più acceso quando il capogruppo di “Cerreto Riparte” ricorda che il suo gruppo, qualora venissero corrisposte le indennità dei consiglieri comunali – un pagamento atteso da tre anni – le devolverà alla Pro Loco, alla Società Operaia, all’Azione Cattolica e ad altre organizzazioni locali. “Associazioni che lavorano 365 giorni per il bene della comunità, organizzando eventi come il Carnevale cerretese e attività per anziani, bambini e giovani”.

Il gesto di Corvaglia, dunque, non solo ha scosso l’ambiente politico locale ma ha anche messo in luce differenze profonde nel modo di intendere il servizio pubblico. Da un lato, chi vede la politica come un impegno concreto e disinteressato; dall’altro, chi viene accusato di mantenere un profilo basso, lontano dalle reali necessità della popolazione. In una comunità che guarda con attenzione alle scelte dei propri amministratori, questa presa di posizione potrebbe avere ripercussioni politiche significative. La domanda che resta è: la scelta di Corvaglia sarà un caso isolato o un esempio destinato a fare scuola? Solo il tempo – e le prossime mosse dei protagonisti della politica cerretese – potrà dare una risposta.