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Nuove analisi su bicchieri trovati a bordo piscina: si riapre il caso sull’annegamento della piccola Maria Ungureanu
CronacaProvinciaSi è tenuta oggi, innanzi la terza sezione penale della Corte di Assise di Napoli, la prima udienza di Appello relativa al caso “Maria Ungureanu”, la bambina di 9 anni trovata senza vita in una piscina di un agriturismo di San Salvatore Telesino.
I fatti, accaduti nel 2016, sono stati oggetti di un procedimento giudiziario piuttosto lungo e complesso, articolatosi tra condanne in primo grado, assoluzioni e archiviazioni. Come si ricorderà, tra le accuse figuravano anche quelle di violenza sessuale e omicidio; tra gli indagati anche il papà, reo, secondo l’accusa, di presunti abusi sessuali. Accusata dal quale fu scagionato.
In piedi, alla fine, rimase solo l’accusa di abbandono di minore a carico dei due fratelli rumeni Daniel e Maria Cristina Ciocan. L’esame autoptico, poi, escluse le ipotesi di violenza sessuale.
Ora il caso è ufficialmente riaperto: la Corte, infatti, in accoglimento della richiesta sostenuta dalla Procura Generale e dagli avvocati delle costituite parti civili, i penalisti Mariassunta Zotti ed Augusta Rapuano, ha ritenuto dover disporre la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale volta ad escutere nuovamente diversi testi e soprattutto i tecnici di laboratorio che hanno effettuato gli analisi sui bicchieri ritrovati a bordo della piscina il giorno del ritrovamento del corpo della piccola Maria.