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Scoperte archeologiche Alta Velocità Napoli-Bari, Caporaso: “Patrimonio prezioso da restituire alla cittadinanza”
AttualitàDalla ProvinciaIl sindaco di Ponte ha evidenziato come tali eventi diventino un’occasione unica per rafforzare il legame tra passato e futuro.
Quando si parla di grandi opere infrastrutturali, difficilmente si pensa che possano diventare anche occasioni di riscoperta storica. Eppure, è proprio ciò che è accaduto lungo il tracciato della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari, dove sono emersi straordinari ritrovamenti archeologici che raccontano la storia millenaria della nostra terra. In particolare, il comune di Ponte è stato protagonista di una scoperta eccezionale: un antico santuario risalente all’epoca ellenistico-romana, un monumento che testimonia le radici profonde della comunità locale.
Durante una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di autorità e esperti, il sindaco Antonello Caporaso ha voluto mettere in luce il valore di queste scoperte. “Questi ritrovamenti non sono solo una testimonianza del nostro passato, ma un patrimonio prezioso che merita di essere conosciuto e restituito alla cittadinanza”, ha dichiarato il primo cittadino, che ha evidenziato come tali eventi diventino un’occasione unica per rafforzare il legame tra passato e futuro.
Il ritrovamento del santuario, un sito di notevole rilevanza archeologica, è solo uno degli esempi di come un’infrastruttura moderna possa interagire con la storia e contribuire alla sua conservazione. “Le grandi opere, come la nuova linea ferroviaria, non sono solo simbolo di progresso e innovazione. Possono diventare, al contrario, porte aperte su un passato che troppo spesso dimentichiamo”, ha aggiunto Caporaso, sottolineando la necessità di tutelare e valorizzare questi luoghi.
La scoperta del santuario rappresenta un tassello fondamentale per comprendere le origini di Ponte, un comune che si affaccia su un panorama ricco di storia e tradizioni. “Ogni pietra che viene alla luce è un pezzo della nostra identità, e la storia di Ponte deve diventare un punto di forza per il nostro territorio”, ha detto con convinzione il sindaco, che ha poi ricordato come questi ritrovamenti rappresentino un’opportunità anche sul piano turistico e culturale.
Con una visione rivolta al futuro, ma senza dimenticare le proprie radici, Ponte intende trasformare questa scoperta in un elemento di sviluppo sostenibile. La sfida ora sarà quella di integrare la memoria storica con le necessità di modernità, facendo sì che il santuario, e tutti i resti che emergeranno nel corso dei lavori, possano diventare parte integrante della vita quotidiana dei cittadini e un’attrazione per chi viene da fuori.
La bellezza di queste scoperte, oltre alla loro importanza scientifica, risiede proprio nella loro capacità di raccontare storie di uomini e donne che hanno abitato queste terre secoli prima di noi. Un segno tangibile che il progresso e la memoria non sono due dimensioni separate, ma possono, anzi, camminare insieme. Un messaggio che Ponte, con la sua nuova scoperta, sembra voler lanciare a tutti: nel cuore del cambiamento, non bisogna mai smettere di guardare al passato.