Benevento, Pazienza: “Siamo in flessione, ho chiesto leggerezza e spensieratezza ma bisogna ancora calarsi nella categoria”

Benevento, Pazienza: “Siamo in flessione, ho chiesto leggerezza e spensieratezza ma bisogna ancora calarsi nella categoria”

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L’allenatore del Benevento, prima dell’allenamento odierno, ha preso parte alla sua prima conferenza stampa pre-gara alla vigilia del derby della ventinovesima giornata della Serie C 2024-25 contro il Sorrento.

Michele Pazienza ha presentato così il match interno tra giallorossi e rossoneri, analizzando anche la condizione di alcuni singoli e delle tattiche della squadra in generale dopo tre settimane di ritiro e dopo i deludenti risultati dell’ultimo periodo.

Di seguito, quindi, le parole del tecnico della Strega in merito all’incontro valido per la decima giornata del girone di ritorno di Serie C, in programma al Vigorito domani alle 17:30:

SUL RITIRO DI ROMA: “Abbiamo sfruttato quei giorni dove siamo stati più tempo insieme, abbiamo trascorso diverse ore insieme sul campo e negli spazi dell’albergo che ci ha ospitato. Abbiamo lavorato sull’aspetto mentale, che ci vede penalizzati, e sugli aspetti tecnico-tattici, su cui bisognerà lavorare e migliorare. Le gare che ci sono state hanno mostrato qualcosa di buono, ma ci sono aspetti su cui poter migliorare e anche abbastanza in fretta. Non mi riferisco solo agli episodi dei gol non fatti, ma anche a quelli che potrebbero portarci ad avere ulteriori vantaggi“.

SULL’ASPETTO PSICOLOGICO DELLA SQUADRA: “Provo a fare l’allenatore, non lo psicologico, anche se l’allenatore lo deve anche essere. Cerco di andare sul mio vissuto, sulla mia esperienza passata di quando ero dall’altra parte, e di che cosa ci fosse bisogno in questi momenti. Dal punto di vista dei risultati stiamo vivendo una flessione, lo dicono i numeri e ne dobbiamo prendere atto. Dal punto di vista della mentalità ho bisogno di chiedere ai ragazzi leggerezza e spensieratezza, non è semplice ma continuerò a chiederglielo ogni giorno. Domani dovranno presentarsi in campo e fare una partita ad altissima intensità, è una loro caratteristica. Ho ereditato una squadra ben allenata con un buonissimo serbatoio, ho bisogno che loro mettano le loro caratteristiche a disposizione della squadra. Parlando singolarmente, c’è stato modo di effettuare dialoghi e conversazioni con ognuno oltre che con il collettivo. Ho chiesto loro di tornare a ciò che ha portato ognuno di loro a vestire la maglia del Benevento, un club importante e una squadra costruita per fare un campionato di vertice. Sicuramente l’ambizione, la fame e la cattiveria. Sto chiedendo loro di metterci queste cose, riconosco valori tecnici superiori anche ad altre squadre ma in primo luogo vanno messi questi elementi. Sono sicuro che se lo faremo riusciremo a venirne fuori molto bene“.

SULLE SCELTE: “Sono sempre orientate sulle sensazioni avvertite nella settimana. Nella mia idee c’è l’intenzione di dare continuità a un blocco di giocatori, affinché possano migliorare i sincronismi di squadra e possano crescere: cose che possono dare dei vantaggi. Chiaramente vanno fatte delle valutazioni di volta in volta, bisogna dare la possibilità di giocare dall’inizio a chi lavora bene in settimana. Alcune volte le scelte si fanno anche in base a come si è subentrati nella volta precedente. Cose che danno al singolo giocatore quell’ambizione e quella voglia di allenarsi per bene durante la settimana. Altrimenti si fa fatica a chiedere al singolo di avere un atteggiamento giusto. In vista di domani ho ancora dei dubbi da sciogliere nella rifinitura, ma su 8/11 ho le idee abbastanza chiare“.

SULLA POCA VENA REALIZZATIVA NONOSTANTE LE OCCASIONI CREATE: “Credo e sono convinto che sia quella la strada da perseguire, bisogna creare più occasioni possibili. Ci saranno altri momenti in cui basteranno meno occasioni per fare gol, ma per ora va così e ne dobbiamo prendere atto. A questo va aggiunto che spesso e volentieri si attribuisce il fatto di non riuscire a fare gol al reparto offensivo, ma è un pensiero che dobbiamo toglierci: si gioca in 11, non c’è assolutamente il fatto che i gol li debbano realizzare esclusivamente gli attaccanti. Si può segnare con l’inserimento delle mezz’ali e sui calci piazzati, dovremmo dare altri input come accaduto nell’ultima partita. E’ un lavoro che abbiamo fatto anche in settimana, il gol preso la scorsa volta è scaturito da una serie di errori: dobbiamo trovare i rimedi, i compagni devono cercare di rimediare all’errore del singolo. Quando riusciremo a fare questo diventeremo squadra, e forse questo ci manca un po’ di più oltre ai numeri e ai gol“.

SULLA VOLONTA’ DI VINCERE: “Ribadisco quanto detto nella conferenza di presentazione e aggiungo un dialogo con un calciatore nel ritiro. Gli ho chiesto se pensasse che potevamo vincere il campionato. Mi piace conoscere il punto di vista dell’altra parte. Mi aspettavo un “sì” banale e frasi di circostanza, invece da quella conversazione ne sono uscito arricchito e con un pensiero diverso. Mi ha detto che in questa situazione dobbiamo pensare partita dopo partita, credo che lui abbia pienamente ragione“.

SULLE VARIAZIONI NEI RUOLI NELLE ULTIME PARTITE: “Abbiamo commentato la sconfitta con la Juve, vado su Messina e Latina. Col Messina ho provato a mettere due attaccanti di movimento, che per il loro modo di giocare non danno grandi riferimenti alle difese avversarie. Per questo abbiamo adoperato quel tipo di giocatori, con Simonetti che doveva andare a riempire gli spazi che loro dovevano creare. Abbiamo avuto pochissimi vantaggi, avevo bisogno di risposte sul campo e sono state risposte non proprio positive anche se i ragazzi hanno dato come sempre il massimo. Cercherò di mettere ogni giocatore nel posto in cui si sente a proprio agio. Simonetti non poteva sentirsi a disagio in quella situazione, ad Ancona è stato impiegato in quel ruolo in quasi tutto il campionato. Avevo anche parlato con il ragazzo, mi aveva mostrato serenità e disponibilità, chiaramente con le sue caratteristiche. Non gli avevo chiesto di rifinire il gioco, ma di riempire l’area come sa fare. L’idea di Pinato terzino nasce per alcune situazioni anche dettate da una situazione fisica precaria di qualche giocatore. Lo conoscevo anche da calciatore, era stato già impiegato in quella zona e poi negli anni è stato spostato un po’ più avanti. Come terzino è già stato adoperato“.

SULL’INFERMERIA: “Oltre a Nardi, c’è da valutare ancora Pinato che ha avuto un risentimento all’adduttore. Per il resto dovrebbero esserci tutti, vediamo l’allenamento di oggi e dopo le valutazioni mediche avremo un quadro più certo“.

SULLE ASPETTATIVE DALLA SQUADRA ANCHE IN VISTA DEL SORRENTO: “I vantaggi del ritiro sono stati la conoscenza con i calciatori, è stato un modo anche per capire il pensiero di qualcuno di loro, e la possibilità di poter lavorare su alcuni aspetti, anche attraverso dei video. Quando si chiede al calciatore di correggere una situazione, è necessario il video per fargli vedere come correggere quella situazione. Il Sorrento è una squadra organizzata, dinamica, ha messo in difficoltà il Cerignola mantenendo un’intensità altissima che ha nelle proprie caratteristiche. Non hanno grandissima struttura, ma nel terminale offensivo e in mezzo al campo hanno giocatori di gamba. Domani bisognerà mettere la stessa intensità degli avversari e la stessa cattiveria e umiltà che il Sorrento mette quando affronta squadre come Cerignola, Benevento e Trapani. Pareggiando l’aspetto caratteriale, possiamo ottenere il risultato che tutti ci aspettiamo. L’anno scorso ho vinto contro il Sorrento la prima gara con l’Avellino? Ce lo auspichiamo tutti anche domani“.

SUGLI ELEMENTI CON CUI POTER DARE AFFIDAMENTO: “Due/tre ragazzi sono troppo pochi, non è giusto addossare la responsabilità a due/tre ragazzi. Loro possono dare il via, attraverso l’atteggiamento e qualche parola giusta in più. Io in primis e anche tra di loro bisogna toccare le corde giuste, per trovare la serenità e per venire fuori da una situazione che si è andata a complicare“.

SUL RIENTRO ANTICIPATO A BENEVENTO: “Quando si lavora e si decide sempre per il bene della squadra, del club e del Benevento Calcio, bisogna valutare tutto a 360°. E’ stata fatta un’analisi da chi di dovere, la proprietà, che ha sempre massima disponibilità nell’ascoltare il pensiero altrui e decidere. Così come ha deciso del ritiro, lui ha deciso che l’allontanarsi 2-3 giorni poteva dare la possibilità a staff e squadra di elaborare la situazione che stiamo vivendo. Il Presidente, la proprietà, ha deciso che quei 2-3 giorni fossero più che sufficienti: tutte le decisioni e le scelte che vengono prese, vengono prese con consapevolezza ed esclusivamente per il bene del Benevento Calcio, per uscire da questa situazione in cui siamo entrati“.

SUL CONFRONTO CON DIRETTORE E PRESIDENTE: “Il Direttore Carli è dentro al 100%. La certezza di aver preso decisioni giuste non la avremo mai. Ho sottolineato che dall’altra parte ci deve essere la consapevolezza che le decisioni vengono prese per il bene del Benevento, capiremo nel tempo se è stato giusto o sbagliato: è il rettangolo verde a darci le indicazioni“.

SULLA NECESSITA’ DI SPORCARSI: “Questo è il mio pensiero fisso. Purtroppo ancora non sono riuscito a farlo capire ai giocatori, ma il mio obiettivo primario è trasmettere ai ragazzi che per fare bene in questo girone bisogna calarsi di più nella categoria. E’ una mia mancanza, ancora non ci sono riuscito. E’ una cosa a cui penso ogni giorno, ogni ora“.

SULL’ASSENZA DI UN LEADER DIFENSIVO E DI UN ATTACCANTE D’AREA: “Che la mia squadra nelle proprie corde non abbia grandissime capacità realizzative anche per gol realizzati di testa o su azione è un dato di fatto, che può essere uno svantaggio ma che non mi deve rubare troppe energie e attenzioni perché ho il compito e il dovere di lavorare sulle caratteristiche che ho a disposizione. Ho il dovere di sfruttare al massimo le caratteristiche che ho nella squadra. Berra è uno di quei giocatori che viene riconosciuto dai compagni come leader, per come gioca e per come si pone in campo. Insieme a lui c’è anche Capellini o Tosca, che hanno fatto buonissime prestazioni. Se si dice che il Benevento non ha fatto gol su azione o non ha creato tanto, abbastanza, per fare gol sono d’accordo, ma bisogna anche riconoscere che nelle ultime gare il Benevento ha subito decisamente meno rispetto al passato. Questo ovviamente non ci deve illudere o far dire che è stato raggiunto chissà quale obiettivo“.