Benevento, Pazienza: “Servono cattiveria e determinazione, bisogna lavorare ancora di più. Ognuno deve dare il suo contributo”

Benevento, Pazienza: “Servono cattiveria e determinazione, bisogna lavorare ancora di più. Ognuno deve dare il suo contributo”

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Il tecnico del Benevento ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della ventinovesima giornata del girone C della Serie C 2024-25 contro il Sorrento, terminata 0-0.

Mister Pazienza si è detto non soddisfatto per l’esito della gara, commentando così la prestazione della squadra e di alcuni singoli dopo la quindicesima gara interna stagionale.

Di seguito, quindi, l’analisi dell’allenatore della Strega nel post-gara del Vigorito ai microfoni di OttoChannel:

SULL’ENNESIMA NON VITTORIA: “Lo dicono i numeri, e non mentono. Dobbiamo prenderne atto e capire che bisognerà lavorare di più, dare ancora qualcosa in più. Quando parlo di mettere più protezione alla difesa mi riferisco al mediano, a Prisco o a Viviani. Berra nel suo percorso ha fatto spesso il terzino, mi dà fisicità ed è un giocatore che sicuramente ha quella leadership che gli viene riconosciuta anche dai compagni, non da me o dal direttore. Abbiamo bisogno di questi giocatori e di queste caratteristiche, anche a livello umano“.

SULL’INGRESSO DI STARITA: “Ho il compito di far avere a tutti la percezione che, anche subentrato, possono lottare per una maglia da titolare. Ne ho parlato stesso con Starita in settimana. E’ subentrato con l’approccio giusto già nelle scorse settimane, per quello che poteva dare. Sta cercando di mettere minutaggio nelle gambe per poi poter partire dal 1′. E’ quello che mi aspetto da Starita, da Acampora e anche da Veltri. Giocatori che subentrano e hanno la possibilità di giocare dall’inizio, a discapito di quelli che ora giocano dall’inizio. Bisogna avere tutti questa consapevolezza, ognuno deve dare il proprio contribuito e poi starà a me nelle scelte sbagliare il meno possibile. Starita ci ha dato più vivacità, più brio. Perlingieri è un centravanti di manovra, con Starita invece riusciamo ad avere più profondità. Mi sembrava alla squadra servisse questo“.

SULLA MANOVRA SPESSO COSTRUITA A DESTRA: “Quello che ho cercato di fare per essere meno prevedibile e scontato è stato passare a un centrocampo a due, con Manconi sotto Starita. Lamesta per caratteristiche è quel giocatore che ha la possibilità di puntare l’uomo e creare superiorità numerica, continuamente: per questo si andava spesso da lui, avevamo bisogno di una giocata individuale. Starita riesce ad attaccare bene gli spazi, invece le giocate individuali ce le possono dare Lamesta, Lanini, Manconi“.

SU BORELLO: “E’ un giocatore simile a Lamesta, anche se ha meno forza ed esplosività. Gli piace puntare l’uomo e accentrarsi, ho cercato di metterlo nel finale affinché potesse darci qualcosa sotto il profilo della qualità“.

SULLA POCA PERICOLOSITA’ OFFENSIVA: “Si fa fatica a tirare nonostante si arrivi a 10-12 metri dalla porta, questo mi rammarica e mi fa arrabbiare. Arrivati lì bisogna calciare in porta con determinazione e cattiveria. Il Sorrento ha obiettivi diversi da noi e aveva difficoltà a causa delle assenze, ha fatto la sua partita nel migliore dei modi e ha chiuso tutte le linee di passaggio. L’obiettivo era muovere il pallone il più velocemente possibile per cercare di farli arrivare in ritardo nelle chiusure, ma a volte abbiamo sbagliato o non abbiamo proprio tirato. Siamo apparsi leziosi perché era veramente difficile trovare gli spazi giusti per far male all’avversario“.