
Pietrelcina, un nuovo modello di sviluppo per affrontare le questioni ambientali dei nostri territori
PoliticaL’Aula Consiliare del Comune di Pietrelcina ha ospitato sabato sera il settimo incontro di spiritualità e politica, promosso dal “Laboratorio per la felicità pubblica”, e dedicato al tema: “Felicità e cura dell’ambiente”. Un confronto aperto ad amministratori locali, Terzo Settore e società civile per parlare di ambiente e territorio portando esperienze concrete e condividendo idee e progettualità.
A promuovere l’appuntamento con il Laboratorio per la felicità pubblica ed il Comune di Pietrelcina anche Base Benevento, Argomenti2000 Associazione di amicizia politica, Cesvolab e Archeoclub Pietrelcina. Presenti Domenico Rossi, assessore Istruzione e Politiche sociali del Comune di Pietrelcina; Ettore Rossi, coordinatore del Laboratorio per la felicità pubblica; Giuseppe Addabbo sindaco di Molinara, Morena Cecere vicesindaco di Montesarchio; Danilo Parente Sindaco di Apollosa; Angelo Pepe Sindaco di Apice; e don Matteo Prodi, direttore della Scuola di Impegno socio-politico della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata De’ Goti.
«È stato un approfondito confronto – ha commentato Ettore Rossi – con un gruppo di sindaci della provincia di Benevento, grazie al quale sono emerse questioni molto concrete e rilevanti che caratterizzano la vita dei nostri comuni. Siamo partiti dal paradigma concettuale dell’ecologia integrale contenuto nell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, in cui si sottolinea la connessione tra le problematiche ambientali e le altre questioni sociali, economiche, istituzionali che hanno a che fare con la vita delle persone. Guardando ai nostri territori molta attenzione è stata prestata, negli interventi degli amministratori, a temi quali: la manutenzione del territorio e, quindi, al ruolo in questo senso della presenza dei contadini; alla gestione e riduzione dei rifiuti in cui i nostri comuni si segnalano essere realtà virtuose; al tema delle energie rinnovabili che sicuramente hanno ricadute positive sul piano del lavoro e delle risorse che vanno agli enti locali per svolgere servizi alla comunità ma anche con gli effetti sul paesaggio e sul consumo di suolo; alla questione di un patrimonio immobiliare che nei piccoli comuni va sempre più in deperimento e rovina; alla ricomposizione fondiaria indispensabile per un utilizzo produttivo dei terreni. È stata richiamata la necessità che su molti di questi aspetti si adottino regolamentazioni rigorose che possano indirizzare la loro gestione in senso più positivo rispetto a quanto fatto finora».
«Dal dibattito – ha sottolineato don Matteo Prodi – è emerso con grandissima forza che cura del territorio e quindi cura dell’ambiente devono avere una dimensione molto più ampia rispetto a quella del singolo comune. Prendiamo ad esempio il caso dei parchi eolici e di come la scelta di un singolo comune ha un impatto anche sugli altri. E questo vale per l’uso delle case abbandonate o delle terre non più coltivate, dall’energia alla gestione dei rifiuti, dal cibo alle dinamiche dello spopolamento, all’accoglienza degli stranieri. Su queste scelte bisogna accordarsi per avere una profonda cura delle prospettive progettuali, servono risorse tecniche e finanziarie ed è necessario che lo Stato ci racconti un nuovo modello di sviluppo per i nostri territori e per le nostre aree interne».
«L’incontro si è concluso – ha aggiunto Ettore Rossi – con l’impegno dei sindaci, sollecitato da don Matteo Prodi, ad elaborare azioni educative che incidano nella direzione della cura dell’ambiente, in quanto nuovi stili di vita dei singoli e delle famiglie hanno un impatto significativo sul ben vivere e la felicità delle nostre comunità».