Il crollo delle antiche mura di Telesia, simbolo di un degrado senza fine

Il crollo delle antiche mura di Telesia, simbolo di un degrado senza fine

AttualitàDalla Provincia
La gloria che svanisce: abbandono della memoria storica.

La città Sannita, una delle perle archeologiche del nostro passato, è ormai un relitto dimenticato. Mentre la burocrazia e l’indifferenza politica si fanno padroni, il sito archeologico rischia di perdersi nell’oblio

Nel cuore di un territorio che potrebbe essere un faro per il turismo e la cultura, l’antica Telesia, una delle città più importanti dell’antica civiltà sannita e romana, sta subendo il lento e doloroso processo di distruzione. La zona di Telese-Vetere, che si estende tra Telese Terme e San Salvatore Telesino, potrebbe essere il simbolo di una rinascita culturale e turistica, grazie alla sua ricca storia e alle imponenti testimonianze archeologiche. Ma oggi, purtroppo, è diventata il triste emblema del degrado, del disinteresse e dell’incuria.

Il crollo delle antiche mura, che una volta proteggevano la città, non è solo un danno strutturale. È la rappresentazione plastica di come un luogo che dovrebbe essere valorizzato e tutelato venga invece abbandonato dalle istituzioni e dalla politica. La Soprintendenza archeologica di Benevento e Caserta, che avrebbe dovuto garantire la salvaguardia dell’area, ha sigillato il sito da mesi. Ma la chiusura precauzionale non è bastata a evitare il disastro. Le mura, che avrebbero dovuto essere restaurate e protette, sono ora ridotte in rovina, vittime di un gioco di responsabilità che ha visto coinvolti, senza alcuna soluzione, il Comune di San Salvatore Telesino, la Sovrintendenza e il Ministero dei Beni Culturali.
Le critiche si sono sprecate e sono diventate sempre più taglienti. Emilio Bove, presidente dell’Istituto Storico Sannio-Telesino, ha commentato amaramente l’accaduto, richiamando una celebre massima latina: “Sic transit gloria mundi”, ovvero “Così passa la gloria del mondo”. Un’espressione che riassume il destino di Telesia, che da luogo di potere e importanza storica è diventata simbolo di un decadimento che pare inarrestabile.

Ma non solo. Vittorio Vallone, giornalista e attivista del territorio, non si limita a constatare il disastro, ma va oltre, puntando il dito contro chi ha permesso tutto ciò: “Questo succede quando all’archeologia si preferiscono i broccoli, le rape e le cipolle!”, ha dichiarato con veemenza. “Nessuna operazione di rilievo è mai stata fatta da nessun ente, nemmeno dal tanto celebrato Ministero dei Beni Culturali. Piuttosto che stupirci e rammaricarci, dovremmo mandare a quel paese più di qualche imbecille. Siamo una società in via di estinzione. La notizia non è il crollo di un pezzo di muro millenario, ma l’abbandono, il menefreghismo e la totale ignoranza che circondano questo sito archeologico. Telesia è solo lo specchio di un degrado culturale, turistico ed economico che sta dilaniando una delle ultime province di un’Italia che ormai è ultima in tutto”.

L’anfiteatro di Telesia, anch’esso in completo stato di abbandono e soffocato dalla vegetazione, è il prossimo a rischiare di scomparire nel nulla. La città antica, un tempo fiorente e strategicamente importante, è ora ridotta a un cumulo di pietre dimenticate dalla Storia, così come il suo potenziale turistico ed economico. Le sue meraviglie potrebbero richiamare visitatori da ogni parte del mondo, ma ciò che rimane di questa antica civiltà rischia di essere inghiottito dall’incuria e dall’indifferenza.
C’è ancora una speranza che qualcosa possa cambiare? Purtroppo, la risposta sembra essere no, almeno per ora. La politica, abituata a voltarsi dall’altra parte di fronte ai problemi, non è mai riuscita a mettere in atto politiche serie e lungimiranti per la tutela del patrimonio storico.

Le parole, le promesse, i finanziamenti sempre rinviati non sono serviti a salvare un pezzo della nostra storia. E intanto, le antiche mura di Telesia continuano a cadere, simbolo di un’Italia che sembra aver perso la capacità di valorizzare le proprie radici.

Il declino di Telesia è il riflesso di un paese che ha smesso di prendersi cura della propria memoria e delle proprie ricchezze. Le rovine di questa città antica non raccontano solo del passato, ma anche di un presente che ha dimenticato di guardare alla propria identità. E mentre il vento soffia sulle pietre di Telesia, si alza sempre più forte la domanda: quanto tempo ancora dovremo aspettare prima che il nostro patrimonio venga finalmente protetto, tutelato e valorizzato come merita?