
Allarme sanità nel Titerno: senza medici sulle ambulanze, cittadini a rischio
PoliticaSindaci in prima linea contro il depotenziamento del 118: il 7 marzo vertice per chiedere soluzioni immediate e garantire la sicurezza sanitaria nei comuni dell’entroterra.
A causa del depotenziamento dei servizi sanitari, cresce la preoccupazione per la sicurezza dei cittadini di Cerreto Sannita e dei comuni limitrofi. L’incontro fissato per il 7 marzo con i sindaci mira a trovare soluzioni concrete
Un’intera comunità si trova oggi a lottare per la propria sicurezza sanitaria. La decisione dell’ASL di Benevento di ridurre la presenza del medico sull’ambulanza del PSAUT di Cerreto Sannita, coprendo un’area vasta e particolarmente complessa dal punto di vista logistico e morfologico, ha scatenato una serie di reazioni preoccupate da parte dei sindaci dei comuni coinvolti e dell’Associazione Salute e Territorio. Il 7 marzo 2025, alle 18, presso la sede della Protezione Civile di Cusano Mutri, i sei primi cittadini si riuniranno per cercare una soluzione efficace e urgente a quello che viene descritto come un grave depotenziamento dei servizi di emergenza sul territorio.
In prima linea, il Presidente dell’Associazione Salute e Territorio, Alfredo Lavorgna, ha espresso una preoccupazione crescente: “Non è tollerabile che un’area interna, distante oltre 40 km dall’ospedale più vicino, debba fare i conti con una riduzione dei servizi di emergenza”, ha affermato con fermezza. Il depotenziamento dei servizi 118, infatti, ha già portato a interventi in cui il medico non era presente, con gravi rischi per la vita dei pazienti. Una situazione che sta diventando sempre più allarmante, con interventi a persone gravemente malate senza il supporto cruciale che solo un medico può garantire in emergenza.
Il problema riguarda non solo Cerreto Sannita, ma anche i comuni limitrofi di Cusano Mutri, Pietraroja, Guardia Sanframondi, San Lorenzello e San Lorenzo Maggiore, che insieme formano una vasta area con circa 20.000 abitanti. Una zona che, oltre alla distanza dagli ospedali, è caratterizzata da difficoltà orografiche e una rete stradale non certo in condizioni ideali, il che rende ancora più fondamentale l’operato di un medico sull’ambulanza in caso di emergenza.
Lavorgna ha inoltre voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra le istituzioni locali per risolvere il problema: “Vogliamo lottare per far ripristinare rapidamente la presenza medica sulle ambulanze del 118. Apprezziamo il lavoro del Direttore Generale dell’ASL di Benevento, Gennaro Volpe, per aver sospeso il progetto originario di demedicalizzazione, ma ora dobbiamo agire insieme”. La sua proposta è chiara: “La soluzione passa per il ricorso alle cosiddette prestazioni aggiuntive per far fronte alla carenza di medici nell’emergenza sanitaria”.
Il rischio, infatti, non è solo teorico. Da diversi mesi si verificano situazioni in cui, a causa della mancanza di medici sulle ambulanze, gli interventi di soccorso sono resi più complessi e rischiosi, con conseguente aumento delle probabilità di esito negativo per i pazienti in condizioni gravi. Un problema che, secondo i sindaci, non può essere ignorato.
La reazione degli amministratori locali è stata compatta. La sanità, infatti, è un diritto fondamentale per ogni cittadino, e la sua tutela non può essere messa in discussione da logiche di razionalizzazione che non tengono conto delle peculiarità del territorio. La Valle del Titerno, un’area montuosa e lontana dai principali centri ospedalieri, ha bisogno di un servizio di emergenza adeguato, con l’assistenza medica garantita su ogni ambulanze in grado di operare in situazioni critiche.
“La salute non fa sconti a nessuno – conclude Alfredo Lavorgna, facendo appello a tutte le forze politiche e istituzionali a unirsi per una causa che non ha colore – In questo momento particolare, è necessario agire concretamente per salvaguardare un diritto essenziale per la vita dei nostri concittadini.”
Il futuro del servizio sanitario di emergenza nell’area del Titerno dipenderà da quanto i sindaci, insieme all’ASL di Benevento, riusciranno a fare per ripristinare un servizio che oggi è messo in pericolo da tagli e carenze strutturali. Un incontro che si preannuncia cruciale per salvaguardare non solo un diritto, ma anche la sicurezza e la vita dei cittadini di questi comuni.