
Guardia Sanframondi, Fiorenza Ceniccola boccia il bilancio di previsione
Politica“La politica della disillusione: promesse infrante e progetti dimenticati”.
Con un intervento deciso e motivato, l’esponente di Forza Italia esprime il suo voto contrario al Documento Unico di Programmazione, accusando l’amministrazione di disinteresse verso la partecipazione e di sperpero delle risorse pubbliche
Nel Consiglio Comunale del 4 marzo scorso, Fiorenza Ceniccola, consigliera comunale, ha alzato la voce con un intervento fermo e ricco di contenuti politici, esprimendo il suo voto contrario al Documento Unico di Programmazione (DUP) e al Bilancio di Previsione per l’anno 2025. Una scelta che, come ha spiegato chiaramente, non è solo una questione di numeri, ma una vera e propria presa di posizione contro l’attuale amministrazione, accusata di non mantenere le promesse elettorali e di non rispettare il ruolo fondamentale del Consiglio Comunale.
«Il mio sarà un voto contrario», ha dichiarato Ceniccola senza mezzi termini. Un voto politico, frutto di una riflessione che va ben oltre i dettagli tecnici del bilancio. La consigliera ha voluto denunciare una prassi amministrativa che ha visto, per troppo tempo, l’amministrazione governare senza dialogo e senza coinvolgere realmente le varie forze politiche e i cittadini. Anzi, ha sottolineato come la gestione del bilancio sia stata dettata dalla necessità di mantenere la stabilità della maggioranza piuttosto che da una volontà di ascolto e condivisione. La Ceniccola ha accusato il Sindaco di condurre una gestione «arrogante e accentratore», finalizzata ad indebolire il ruolo degli assessori e a rendere il Consiglio Comunale un mero strumento di ratifica di decisioni prese altrove, senza il necessario confronto.
Le parole della consigliera sono cariche di delusione. Non nasconde il suo rammarico per come le promesse fatte in campagna elettorale siano rimaste, nella maggior parte dei casi, soltanto parole vuote. In particolare, ha richiamato l’attenzione su una serie di progetti che, secondo l’accordo stipulato con il gruppo “Rinascita Guardiese”, dovevano essere realizzati con urgenza, ma che non sono mai stati avviati. Tra questi, la costituzione del consorzio “GustaSannio”, la promozione della “Città di Bacco”, il piano integrato “Valle Telesina”, e tanti altri. La Ceniccola ha fatto notare che nessuna delle promesse relative alla valorizzazione turistica e culturale della città è stata mantenuta.
L’exploit di promesse mai realizzate non si ferma qui. La consigliera ha ricordato che in precedenti occasioni, il Consiglio Comunale aveva approvato deliberazioni importanti, come la delocalizzazione della cabina elettrica in piazza Condotto, la valorizzazione della piazza Fontanella, e la creazione di un pergolato in piazza Castello. Tutte scelte supportate anche dalla minoranza, ma rimaste lettera morta. «Che senso ha riunirsi, discutere e deliberare se poi le decisioni prese finiscono nel cestino della spazzatura?», ha chiesto con un pizzico di ironia ma anche di amarezza.
Un altro punto sollevato dalla consigliera riguarda il progetto di demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico in via parallela. «Uno schiaffo alla miseria e al buon senso», ha commentato, definendo la spesa di 2.5 milioni di euro come uno spreco inaccettabile, considerando che i lavori di ristrutturazione erano stati effettuati solo 20 anni fa. «Si è deciso di abbattere una struttura che ha ospitato fino a poco tempo fa 98 bambini, senza una motivazione valida», ha incalzato, lamentando l’incoerenza di una scelta che sembra più un capriccio che una necessità.
Al centro della critica di Ceniccola c’è proprio la gestione delle risorse pubbliche. Una gestione che, a suo parere, non è solo fallimentare, ma anche dannosa per la comunità. La consigliera ha messo in evidenza come l’amministrazione stia trascurando progetti cruciali per la città, ma allo stesso tempo stia dando vita a opere discutibili e costose. Un’accusa che sfiora lo sperpero di denaro pubblico e che ha scatenato un acceso dibattito in aula.
Fiorenza Ceniccola ha concluso il suo intervento con una riflessione amara: «Un’amministrazione comunale deve saper ascoltare, deve coinvolgere e agire con trasparenza». Parole che risuonano come un monito per l’amministrazione in carica, accusata di aver scelto un’altra strada, ben distante dal progetto di partecipazione e cambiamento promesso in campagna elettorale. Un altro capitolo della politica guardiese che, purtroppo, sembra destinato a finire nell’oblio delle promesse non mantenute.
La discussione, che ha scatenato non poche polemiche in aula, conferma la crescente distanza tra la politica e i cittadini. In un periodo in cui la trasparenza e il coinvolgimento della comunità dovrebbero essere al centro dell’azione amministrativa, la Ceniccola lancia un allarme che risuona forte: senza dialogo e senza risposte concrete, la politica rischia di perdere la fiducia dei cittadini.