Boschetto “verde di pregio” in pericolo: Legambiente denuncia il taglio degli alberi

Boschetto “verde di pregio” in pericolo: Legambiente denuncia il taglio degli alberi

Politica

La battaglia per l’area di Piazza Minieri adiacente all’ex Albergo “La Pagliarella” continua a far discutere.

Mentre la ditta Cima avanza con i suoi progetti, l’associazione si oppone alla costruzione su un’area vincolata. Grazia Fasano: “Un vero e proprio scempio, la Sovrintendenza deve intervenire”.

I riflettori tornano a puntarsi sul boschetto adiacente all’ex struttura dell’albergo “La Pagliarella”, un’area verde che da tempo alimenta polemiche e preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni ambientaliste. La ditta Cima, che ha ricevuto tempo fa l’autorizzazione per costruire una nuova struttura di sette piani, è al centro di un dibattito che si fa sempre più acceso, soprattutto dopo la denuncia di Legambiente.La referente locale di Legambiente, Grazia Fasano, ha sollevato forti dubbi riguardo la destinazione d’uso di quest’area, sostenendo che sia stata messa a rischio una delle due zone di “verde di pregio” del Comune, come stabilito dal Piano Regolatore di Telese Terme. “Questa zona è vincolata e non può essere toccata”, afferma con fermezza Fasano, sottolineando che la normativa urbanistica la considera una risorsa naturale inalienabile, protetta da leggi precise.Il cuore del contenzioso riguarda i cipressi piantati nel dopoguerra, una piantagione che ha radici storiche e simboliche per la comunità”.

Questi alberi sono stati messi a dimora subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, insieme ad altri alberi a Monte Fogliano, per abbellire il paesaggio e arricchire il verde urbano”, spiega Fasano. Tuttavia, secondo quanto riferito, un tecnico dello Staff Foreste, dopo un sopralluogo, avrebbe emesso una relazione in cui dichiarava che quest’area non sarebbe da considerarsi “verde di pregio”. Una valutazione che, secondo Legambiente, appare discutibile”.

Il parere del tecnico è inspiegabile”, continua Fasano, “non si capisce come si possa arrivare a tale conclusione, considerando che gli alberi stanno benissimo. Sono in salute e contribuiscono al benessere del paesaggio, ma qualcuno ha deciso che non sono degni di protezione. Forse perché piantati troppo vicini l’uno all’altro, o forse per la loro qualità? Ma non vedo alcun motivo valido per giustificare il loro abbattimento”.

L’esponente di Legambiente ha aggiunto di aver chiesto chiarimenti all’Ufficio Tecnico Comunale riguardo a una possibile variante al Piano Regolatore, ma le risposte non sono state confortanti. “Mi hanno detto che non è stata fatta alcuna modifica al Piano Regolatore in merito a quest’area. Quindi, in teoria, il vincolo è ancora valido e qualcuno deve fermare questo scempio”, conclude Fasano con tono deciso. Il rischio di un’ulteriore cementificazione di Telese Terme è una preoccupazione che coinvolge non solo gli ambientalisti, ma anche tanti cittadini che temono la perdita di uno degli ultimi polmoni verdi della città.

Il progetto edilizio previsto dalla ditta Cima, con la costruzione di una struttura di sette piani, potrebbe modificare irrimediabilmente l’assetto del territorio, mettendo a repentaglio una risorsa naturale che rappresenta un bene per tutta la comunità. Legambiente, quindi, si fa nuovamente portavoce di una battaglia che vuole tutelare il patrimonio verde della città e lancia un appello alle istituzioni, chiedendo un intervento tempestivo da parte dell’amministrazione comunale.

L’associazione, che già in passato si è opposta a simili operazioni, ha chiesto che venga fermato il progetto edilizio fino a quando non verranno chiariti definitivamente i vincoli sull’area. Il futuro del boschetto e degli alberi di Piazza Minieri è appeso a un filo. La speranza di chi si batte per la tutela del verde è che l’amministrazione comunale e le autorità competenti intervengano prima che sia troppo tardi, evitando che la città perda un altro pezzo della sua storia e del suo patrimonio naturale. La battaglia è appena ripresa, e la comunità è pronta a lottare per salvaguardare quello che rimane del suo verde di pregio.