TeSt-TeatroStudio, un brillante debutto con lo spettacolo “Donne sull’orlo di una crisi”

TeSt-TeatroStudio, un brillante debutto con lo spettacolo “Donne sull’orlo di una crisi”

AttualitàBenevento Città

Venerdì sera, infatti, sono andate in scena le allieve di TeSt-TeatroStudio, il Laboratorio di Recitazione e sperimentazione scenica, curato da Monica Carbini, attivo da ottobre 2022, presso una gremita sala prove dell’Accademia di Santa Sofia.

“Donne sull’orlo di una crisi” è uno spettacolo modulare, ironico, comico, sarcastico, che presenta una folle sequenza di brevi monologhi e riflessioni teatrali, dedicati a figure femminili iconiche, reali o di fantasia, e a personaggi universali o testi celeberrimi, della letteratura drammatica da Shakespeare e Goldoni, passando per il teatro dell’assurdo di Karl Valentin, per arrivare a Franca Valeri, Stefano Benni, Alessandro Baricco, Mattia Torre.

Le bravissime giovani interpreti, Mariapia Boffa, Francesca Bozzella, Mariaceleste D’Andrea, Alessandra De Figlio, Anna De Luca, Chiara Iannace, Martina Puzo, Sofia Romolo e Marialuisa Russo, nonostante l’immancabile tensione del debutto, dimostrano tutte gli ottimi frutti di un approfondito lavoro attoriale individuale e una grande collaborazione corale che le hanno viste attivamente coinvolte nella ricerca e nell’elaborazione dei testi, nella drammaturgia, nella realizzazione dei costumi, e nelle accattivanti scelte musicali, efficaci contrappunti narrativi ai monologhi.

Lo spettacolo, sarà presto ripreso per ulteriori repliche in diversi contesti. Ma già si lavora per la ripartenza in autunno.

Da ottobre infatti riprenderà il laboratorio per vecchi e nuovi iscritti, con molte novità, come prove aperte al pubblico con cadenza mensile, lo spettacolo finale che si svolgerà in un teatro cittadino, un progetto di Musical, ecc..

I corsi di TeSt-TeatroStudio prevedono lezioni di recitazione, coreutica, narrazione, lettura espressiva, drammatizzazione, improvvisazione, dizione e vocalità, linguistica e fonetica, drammaturgia e cenni di storia del teatro, per adulti e ragazzi, impegnati uno o due giorni, dalle quattro alle sei/otto ore a settimana, in un percorso artistico, socializzante e stimolante, sempre in equilibrio tra gioco, apprendimento, espressione della creatività, e scoperta di sé.

Il progetto culturale TeSt-Teatro.Studio, contempla inoltre:

– Letture drammatizzate e performance nei luoghi pubblici e di socialità, nei centri artistici e culturali, musei, biblioteche, librerie, scuole, edifici storici, ambienti naturali, parchi e giardini.

– Incontri, master class, laboratori intensivi con artisti, autori e tecnici esperti del settore.

– Cineforum, retrospettive, rassegne tematiche o monografiche su autori o interpreti del teatro e del cinema.

– Stagioni e rassegne teatrali periodiche con artisti e professionisti di interesse nazionale e internazionale.

Per info e prenotazioni corsi, chiamare o inviare messaggi whatsapp: 348 3736087.

TeSt-TeatroStudio è su Facebook e Instagram.

Accademia Santa Sofia, successo per il “Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”

Accademia Santa Sofia, successo per il “Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”

Cultura

Con “Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”, chiusura in grande stile, venerdì sera al Teatro San Vittorino, per la Stagione Artistica 2023, promossa da Accademia di Santa Sofia, insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, kermesse diretta artisticamente da Marcella Parziale e Filippo Zigante.

Successo, applausi e calorosi apprezzamenti, infatti, per l’ultimo appuntamento in cartellone, il bellissimo Concerto – Recital con Antonio Roccia al pianoforte e le voci narranti-recitanti di Maresa Calzone, al suo esordio teatrale, e di Monica Carbini, curatrice di testi e regia. Un vivo, affettuoso omaggio alla musica e al genio di Frederick Chopin e alla sua storia d’amore con la scrittrice George Sand.

Lo spettacolo, una prima assoluta, conquista subito il pubblico di Benevento grazie a una selezione musicale accattivante e raffinata, scelta fra alcune delle più belle gemme compositive del grande pianista amato da generazioni, riproposte con talento, grande sensibilità e perfezione esecutiva dal giovane Antonio Roccia, più che promettente interprete, esecutore e compositore dai già numerosi riconoscimenti mondiali.

Il racconto, ammaliante e struggente, affidato alle voci delle due attrici, si dipana intorno alla musica di Frédéric Chopin, esaltandone le grandi peculiarità pianistiche, mentre attraverso le poetiche parole di George Sand (pseudonimo di Aurore Dupin), completate da alcune confidenze del musicista polacco, si entra nel vivo della loro storia d’amore comprendendo l’influenza che la relazione ebbe sulla vita e sulla produzione artistica di entrambi.

Lo spettacolo commuove e trascina il pubblico nel vortice di una relazione complessa e travagliata, rivelandoci poi anche alcuni segreti compositivi delle creazioni musicali di Chopin.

Grazie alla narrazione teatralizzata, emotiva e coinvolgente, di entrambe le interpreti, scopriamo i caratteri, le gioie, i dolori, i pregi, i difetti, le sofferenze, le fragilità, l’intimità quotidiana, e quindi la profonda umanità, di quello che fu un romantico incontro di anime, ma anche, e forse di più, uno scintillante scontro, tra due fortissime personalità dell’800, che hanno segnato per sempre la cultura europea e mondiale.

Inizia tutto dal loro primo incontro che avviene a Parigi nel 1836, in uno dei tanti salotti dove il musicista si esibisce al pianoforte. Tra le loro contrastanti individualità, nasce un rapporto intenso e complicato che ci affascina ancora oggi.

Chopin, a ventotto anni, con il suo straordinario talento, aveva già conquistato il pubblico di artisti e intellettuali parigini, fra cui il compositore Franz Liszt, il pittore Eugène Delaxroix e il musicista Hector Berlioz. Eccellente pianista, per la sua sorprendente tecnica, si manteneva con le lezioni che impartiva a caro prezzo, alle ragazze dell’aristocrazia.  Lei, più grande di sei anni, era una scrittrice nota e una donna coraggiosa e indipendente. Separata dal marito, il barone Dudevant, e con due figli (Maurice e Solange) era un personaggio anticonformista. Era stata legata al poeta Alfred de Musset e aveva molte amicizie repubblicane nella società parigina d’avanguardia. Scelse un soprannome maschile, indossava i pantaloni, era una donna libera, decisa a guadagnarsi da vivere con la scrittura, insomma, una femminista ante litteram. 

I brani, meravigliosamente eseguiti da Antonio Roccia, sono i veri protagonisti di questa narrazione, tutti generalmente iscritti nel repertorio della cosiddetta SalonMusik, di cui Chopin, con il suo pianoforte dal timbro raffinato e attentissimo alle specifiche sonorità, è punto di riferimento.

Il Notturno n. 20 in Do diesis minore, o Lento con gran espressione, pubblicato postumo, ha sullo spartito la dedica: “A mia sorella Ludwika come esercizio prima di iniziare lo studio del mio secondo concerto”. Riproponendo motivi da lui già scritti, anche se molto amati da Ludwika, il compositore non volle mai pubblicarlo. È una delle principali composizioni giovanili di Chopin; presenta ancora alcune incertezze ma è un brano che si distingue per la piacevolezza e l’eleganza della melodia. L’aspetto e il carattere di Notturno sono presenti nella parte iniziale e in quella conclusiva, mentre la sezione centrale è caratterizzata da giochi armonici, invenzioni spiritose e molte auto-citazioni.

Il Valzer op. 64 n. 1 in Re bemolle maggiore, è conosciuto come Valzer del cagnolino, denominazione che si lega a un episodio narrato da George Sand quando, notando il suo cagnolino che si rincorreva la coda, suggerì al musicista di comporre un brano che imitasse il veloce movimento della bestiola. Musica raffinata e delicata, brano spiritoso e aggraziato.

Il celeberrimo Preludio n.15, noto come “La goccia d’acqua” è il cuore poetico della raccolta, l’unico preludio che supera la durata di quattro minuti. Basato su un ossessivo rintocco di La bemolle, pare sia stato ispirato dal costante gocciolare che ossessionava l’autore nel monastero di Valldemossa a Maiorca. È impressionante come Chopin riesca a dare a questa nota ripetuta, che scandisce senza interruzioni tutto l’arco del brano, caratteri molto diversi.

Il Preludio n.20 è il più scarno della raccolta e il più fatalistico con il suo tema dall’incedere tragico e ineluttabile.

La superba Marcia Funebre, è il terzo movimento e costituisce il nucleo drammaturgico della Sonata per pianoforte n.2 in Si bemolle minore, Op. 35. Chopin esprime un profondo e struggente senso di tragicità, senza mai cadere nel sentimentalismo: questa musica mantiene sempre una composta sobrietà, che rende ancor più commovente l’espressione dei propri contenuti. La composizione è grandiosa e profondamente mesta; la melodia iniziale, è solenne e dolorosa al tempo stesso. Nella seconda parte la melodia passa in tonalità maggiore ed è tipicamente chopiniana, cantabile e di un’emozione contenuta e dolente. Nella conclusione finale ritorna, implacabile, l’ossessiva parte iniziale con i suoi mesti rintocchi.

E infine, la deliziosa Berceuse (Ninna Nanna) Op.57. Gli applausi scroscianti, di un folto pubblico commosso, salutano gli artisti che ricambiano con il bis: una recentissima personale composizione dell’ottimo Antonio Roccia.

Un altro bellissimo spettacolo, chiude, così, una stagione piena di scommesse vinte, soddisfazioni e successi che è stata fortemente voluta, tenacemente sostenuta e portata avanti da un grandissimo lavoro di squadra tra Accademia di Santa Sofia, Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento come ricordato anche dalle brevi parole di presentazione di Marcella Parziale e di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia..

Al san Vittorino il “Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”

Al san Vittorino il “Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”

Eventi

Venerdì 30 giugno, alle ore 20:00, l’Auditorium San Vittorino di Benevento, ospiterà il Concerto – Recital per pianoforte e due voci recitanti, dal titolo Concerto Notturno, Chopin – Una Storia D’amore”, spettacolo dedicato alla musica e al genio di Frederick Chopin e alla sua storia d’amore con la scrittrice George Sand.

L’evento, chiude definitivamente la Stagione Artistica 2023, promossa da Accademia di Santa Sofia insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante.

Le Voci recitanti saranno quelle di Maresa Calzone e Monica Carbini, che ne ha curato anche adattamento testi e regia. Al Pianoforte il M° Antonio Roccia.

Con una selezione musicale accattivante e raffinata, scelta fra alcune delle più belle gemme compositive del grande pianista, lo spettacolo racconta i percorsi compositivi e le grandi peculiarità pianistiche di Frédéric Chopin, mentre attraverso le poetiche parole di George Sand (pseudonimo di Aurore Dupin), completate da alcune umanissime confidenze del musicista polacco, entreremo nel vivo della loro storia d’amore e conosceremo l’influenza che la relazione ebbe sulla produzione artistica di entrambi.

Grazie a una narrazione teatralizzata, emotiva e coinvolgente, scopriremo quello che è stato un romantico incontro di anime ma anche uno scintillante scontro tra due forti personalità dell’800, che hanno segnato per sempre la cultura europea e mondiale.

Inizia tutto dal loro primo importante incontro che avviene a Parigi nell’autunno 1838, in uno dei tanti salotti dove il musicista si esibisce al pianoforte. Tra le loro contrastanti individualità, nasce un rapporto intenso e complicato che ci affascina ancora oggi.

Chopin aveva ventotto anni, e con il suo straordinario talento di musicista, aveva conquistato un pubblico di artisti e intellettuali nella Parigi colta, fra cui il compositore Franz Liszt, la contessa Marie d’Agoult, il pittore Eugène Delaxroix e il musicista Hector Berlioz. Eccellente pianista, per la sua sorprendente tecnica, si manteneva con le lezioni che impartiva a caro prezzo, alle ragazze dell’aristocrazia. 

Lei invece aveva trentaquattro anni (sei anni di più) era una scrittrice nota e una donna coraggiosa e indipendente. Separata dal marito, il barone Dudevant, e con due figli, Maurice e Solange, era un personaggio anticonformista. Era stata legata al poeta Alfred de Musset e aveva molte amicizie repubblicane nella società parigina d’avanguardia. Aveva scelto un soprannome maschile, indossava i pantaloni ed era una donna libera, decisa a guadagnarsi da vivere con la scrittura, insomma, una femminista ante litteram. 

Maresa Calzone, volto televisivo noto nel mondo dell’informazione locale, svolge attività di giornalista da 27 anni, facendosi strada in molte redazioni locali sia della carta stampata sia di alcune notissime emittenti televisive, realizzando anche reportage, documentari e speciali culturali.

Ha collaborato, per interviste e inchieste, con lo studio di produzione televisiva Video.Team di Benevento, fornitore ufficiale RAI. Ha gestito uffici stampa e presenta spesso anche eventi e manifestazioni live.

Attualmente conduce il telegiornale per il canale televisivo LabTV, dove, per alcune stagioni, è stata anche alla guida della trasmissione di approfondimento “Di faccia e di Profilo”, nata da un’idea di Maurizio Costanzo.

Da quattro anni, è conduttrice del format di LabTV, “Premio Penisola Sorrentina”, legato ufficialmente all’omonimo evento. Da oltre dieci anni si dedica anche alla formazione, in progetti scolastici di videogiornalismo per numerosi istituti di istruzione secondaria superiore e per altre istituzioni socio-culturali. Da alcuni anni approfondisce anche i linguaggi artistici del teatro e della recitazione. Partecipa, con piccoli ruoli, ad alcune produzioni cinematografiche indipendenti. Si avvicina per passione al mondo del Flamenco, della poesia e della pittura.

Monica Carbini, ha oltre 30 anni di esperienza nel settore delle arti performative e dei media. Appassionata da sempre di cinema e teatro, ne approfondisce la conoscenza fin dal liceo, e poi attraverso corsi e workshop con rinomati registi, drammaturghi e attori.

Dopo il diploma nel 1993 alla Scuola di Teatro Bassano (VI) e all’Officina d’arte e doppiaggio di Verona, comincia subito a lavorare in teatro, collaborando con varie compagnie teatrali, nella produzione di opere originali o adattamenti da testi classici e contemporanei. Applica la sua formazione dedicandosi alla recitazione, alla scrittura, alla sceneggiatura, alla regia, alla pedagogia teatrale e all’organizzazione di eventi culturali.

Dal 2002, lavora anche come videomaker, giornalista e addetta stampa, specializzandosi nell’ambito culturale-artistico-musicale e nella produzione di documentari, reportage, cortometraggi.

Come formatrice, in gran parte per progetti no-profit e di volontariato, fin dal 1996, lavora con ragazzi, disabili, carcerati, studenti e adulti, utilizzando il teatro, il giornalismo e il video come strumenti per la creatività, l’inclusione, la socialità e l’espressione di sé. Organizza eventi come direttore artistico e lavora come artista, educatrice, giornalista e conduttrice, occupandosi di iniziative culturali, festival, concerti, spettacoli, progetti di comunicazione e internazionalizzazione, per diverse istituzioni e organizzazioni in Italia e all’estero, anche producendo interviste, documenti e materiale di approfondimento, in collaborazione con lo studio di produzione televisiva Video.Team di Benevento, fornitore ufficiale RAI.

È autrice e conduttrice dei documentari sui monumenti di Benevento per SannioWebTv, sito web e canali social, dedicati alla valorizzazione del territorio. Appassionata cultrice dei più diversi linguaggi artistici e musicali, dal 2019 è addetta stampa dell’Accademia di Santa Sofia.

A Benevento conduce il laboratorio di recitazione TeSt.TeatroStudio. Per il teatro scrive, dirige e interpreta anche lavori personali e adattamenti come lo spettacolo di stasera.

Antonio Roccia, pianista compositore, laureato in pianoforte al Conservatorio di Musica di Benevento (110 con lode), ha frequentato il Biennio d’alto perfezionamento con il M° Pasquale Iannone presso l’Accademia Musicale Pescarese. Diplomato in Composizione presso il Conservatorio di Salerno, in Strumentazione per Banda presso il Conservatorio di Frosinone sotto la guida del M° Maurizio Billi ed in Musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di Salerno. Ha seguito diverse masterclass di pianoforte e di composizione con i maestri Pasquale Iannone, Bruno Canino, Michele Marvulli, Stefano Bollani, Alessandro Solbiati, Helmut Lachenmann, Denis Dufour. Attualmente è docente di Teoria, ritmica e percezione musicale presso il Conservatorio di musica di Avellino. Dal 2020 collabora con il Conservatorio di Benevento come pianista accompagnatore alle classi di strumento e di canto.

È attivo come pianista concertista in Italia e all’estero, con brani classici e sue composizioni/rivisitazioni originali. Nel novembre 2014 vince il premio “International composer & arranger of the year” ai prestigiosi Los Angeles Music Awards, dove gareggia con David Osborne, il pianista della Casa Bianca.

A Los Angeles si esibisce anche con Roberto Cani, primo violino della LA Opera, durante l’evento “25 years of Cinema Paradiso” presso l’Istituto Italiano di Cultura, dinanzi allo stesso regista Giuseppe Tornatore e ad altre personalità del cinema internazionale. Nel dicembre 2014 partecipa con Mina, Stefano Bollani, Danilo Rea, Simona Molinari e altri artisti alla realizzazione di un CD omaggio a Lelio Luttazzi, pubblicato col noto mensile MusicaJazz, componendo un arrangiamento jazz della canzone “Ritorno a Trieste” di Luttazzi.

Nel 2016 con la composizione per pianoforte “Turoccia” vince il 1° premio assoluto all’American Protege International Music Talent Competition. Il 27 novembre 2016 si esibisce in un piano recital nella prestigiosa Carnegie Hall di New York. È l’unico italiano vincitore di questa competizione.

Dal 2019 lavora alla serie televisiva “Mare Fuori” in onda su Rai2 come figurazione speciale di “manista” e supervisore delle scene musicali. Nel 2022 lavora come responsabile delle musiche delle scene musicali e figurazione speciale come pianista della serie televisiva il Commissario Ricciardi in onda su Rai1. Nel 2019 forma con la pianista Valentina Branco il duo pianistico “The NiNels”, con un repertorio di tanghi, musica brasiliana, napoletana, rock e popolare.

Gli arrangiamenti originali sono suoi. Il duo fa anche parte del cast di artisti “Candlelight” e si esibisce in Italia e all’estero. È stato maestro collaboratore al pianoforte per la realizzazione di diverse opere liriche.

Ingresso libero ma si consiglia prenotazione : accademiadisantasofia@alice.it, tel.0824-1901208, 339-4363315.

Benevento, sabato all’Auditorium Sant’Agostino arriva l’astro del violinismo internazionale Giuseppe Gibboni

Benevento, sabato all’Auditorium Sant’Agostino arriva l’astro del violinismo internazionale Giuseppe Gibboni

Eventi

Sabato 24 giugno, alle ore 20:00, arriva all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, ospite della stagione 2023 di Accademia di Santa Sofia, l’attesissimo giovane astro del violinismo internazionale, Giuseppe Gibboni, che si esibirà con l’Orchestra d’Archi del Conservatorio di Benevento, in un repertorio amatissimo dal pubblico, Le Quattro Stagioni di Vivaldi.

Doppio evento formativo, inoltre, con Gibboni, che, le mattine di giovedì 23 e venerdì 24, terrà anche una prestigiosa Masterclass per gli studenti, presso il Conservatorio di Benevento.

L’evento, che sostituisce il concerto previsto il 27 maggio scorso, con Anna Tifu, rientra nella Stagione Artistica 2023, promossa da Accademia di Santa Sofia insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sempre con la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

Giuseppe Gibboni, grandissimo virtuoso solista del violino, è un talento acclamato in tutto il mondo, colleziona premi speciali e riconoscimenti ovunque, come il Premio Paganini 2021. Quarto italiano nella storia del prestigioso concorso, ha riportato il premio in Italia dopo ben 24 anni.

Classe 2001, inizia lo studio del violino a 3 anni con suo padre e a sei viene ammesso per meriti straordinari al Conservatorio. Si diploma a 15 anni con Lode e Menzione d’Onore presso il Conservatorio “Martucci” di Salerno. A soli 14 anni, viene ammesso all’accademia Stauffer di Cremona nella classe del M° Salvatore Accardo e riceve il diploma d’onore ai corsi di alto perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena tenuti dal maestro, che di lui dice: “Giuseppe Gibboni è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera. Sono sicuro che avrà tutti i successi che merita.” 

Frequenta per cinque anni il corso di alto perfezionamento presso l’accademia Perosi di Biella, dove si diploma con il massimo dei voti e menzione della giuria. Attualmente studia nella classe del M° Pierre Amoyal al Mozarteum di Salisburgo.

Vince svariati premi nei più prestigiosi concorsi internazionali, tra cui il primo premio alla 56° edizione del Premio Paganini di Genova, ottiene anche il premio speciale per la miglior esecuzione del concerto di Paganini, il premio speciale per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio speciale per la migliore interpretazione dei capricci di Paganini.

A poche settimane dalla vittoria del premio debutta con il concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Nel dicembre 2021 si esibisce a Dubai Expo per conto del ministero della cultura italiana, e sempre a dicembre si esibisce su invito e alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, presso il palazzo del Quirinale alla Cappella Paolina, in diretta Rai Radio3.

Dal 2017 è un’artista della Si-Yo Foundation di New York. 

L’Orchestra d’archi del Conservatorio “N.Sala” di Benevento sarà composta dagli ottimi Maestri: Violini: Niccolò Laiso – Gianluigi Ciambrello – Chiarastella Zollo – Davide Marrone – Floriana Maria Knowles – Alessandro Monaco – Manuela Rauccio – Debora Bovino – Lucia Romeo – Emanuela Pepe; Viole: Francesco Solombrino – Alessandro Zerella; Violoncelli: Alfredo Pirone – Gaia Ferrantini – Silvano Fusco; Contrabbasso: Alessandro Mariani; Clavicembalo: Antonio Varriano

In apertura di concerto, come consueto preludio, potremo assistere alla interessante dissertazione di David Carfì e Massimo Squillante intitolata “Un arco tra classicità e modernità”.

Costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 /, WhatsApp 328.8336989. https://www.i-ticket.it/…/giuseppe-gibboni-benevento…

NOTA IMPORTANTE: Si comunica che il previsto spettacolo “Concerto Notturno – Chopin – Un Storia D’amore”, previsto per venerdì 23 giugno nella Chiesa di Santa Sofia, è stato posticipato al 30 giugno alle ore 20.00, presso l’Auditorium San Vittorino.

Accademia di Santa Sofia, Parziale e Coni incantano il pubblico del “San Vittorino” di Benevento

Accademia di Santa Sofia, Parziale e Coni incantano il pubblico del “San Vittorino” di Benevento

Cultura

Marcella Parziale, contralto e Giuseppina Coni, pianoforte, incantano l’Auditorium San Vittorino di Benevento, valentissime protagoniste del concerto “Salotto di primo ‘900” con musiche di Francesco Paolo Tosti e Ottorino Respighi, su testi di Giovanni Boccaccio e Gabriele D’Annunzio.

Il concerto, raffinatissimo, faceva parte della Stagione Concertistica 2023, che si concluderà a fine mese, promossa da Accademia di Santa Sofia insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sempre con la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

Calorosi come sempre i saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia, che ha brevemente introdotto il programma della serata. Durante l’affascinante esibizione, abbiamo potuto riscoprire e apprezzare i sodalizi artistici, reali o anche ideali, lontani e postumi, tra due sommi poeti, padri della letteratura italiana, e due grandi compositori italiani, riproposti con garbo, sensibilità e gusto per la ricerca storica e musicale, dall’affiatato duo Parziale/Coni.

Grazie a queste due appassionate musiciste, intense interpreti e ricercatrici del “bello” dimenticato, abbiamo potuto apprezzare come i delicati versi di Boccaccio e l’evocativa scrittura dannunziana, trovino efficacissimo compimento nel linguaggio musicale elegante e piacevolissimo di Francesco Paolo Tosti e di Ottorino Respighi.

I testi di questo concerto, per la maggior parte, provenivano dal “Poema paradisiaco”, raccolta di poesie di D’Annunzio, pubblicata nel 1893. Il concerto apre con otto componimenti da “Consolazione” dove scopriamo un D’Annunzio inconsueto, puro e spensierato, soprattutto nei versi vibranti dedicati alla madre, intrisi di affetto e nostalgia dell’infanzia, lontanissimi dalla retorica che lo caratterizza altrove.

La musica, composto da Francesco Paolo Tosti, pochi mesi prima di morire (1916), sottolinea efficacemente le infinite sfumature emotive suggerite dal testo, incarnate perfettamente dalla voce di Contralto di Marcella Parziale, limpida e calda, ricca di chiaroscuri, profondamente concentrata a cogliere, nella scansione palpitante di ogni sillaba, ogni repentino cambio di umore, ogni accento poetico o impetuoso passaggio musicale.

Ne “La sera”, invece, narrazione altamente suggestiva di un amore crepuscolare, la scrittura musicale di Tosti si fa più livida e tagliente.

Lo stesso testo, riproposto poi, nella versione di Ottorino Respighi s’inasprisce ancor di più di ulteriori dissonanze. Ma è in “Sopra un’aria antica” che il sentimento esplode, ricco di passione e struggente malinconia.

La scrittura musicale, prende spunto dall’inconfondibile melodia dell’aria di Antonio Cesti (1623-1669), “Intorno all’idol mio”, per poi aprirsi, dando libero sfogo a un sentimento che fatica a rassegnarsi allo scorrere inesorabile del tempo e a un inevitabile epilogo. Il pubblico attento e conquistato, esplode spesso in applausi incontenibili. Il concerto prosegue con i “Cinque canti all’antica”, musicati da Respighi su testo di Boccaccio.

La genialità del compositore si esprime in una scrittura musicale decisamente improntata all’arcaismo, aderente all’estetica del testo, ma arricchita d’improvvisi e spiazzanti elementi di modernità. Impeccabili le due interpreti in una esecuzione che emoziona. Giuseppina Coni, da sola al piano, ci delizia ancora con Ottorino Respighi, nell’Intermezzo-Serenata estratto da Sei pezzi per pianoforte del 1903. Applausi scaldano la sala e accolgono il rientro di Marcella Parziale.

La Coni al pianoforte, interpreta ogni brano con vivace complicità e drammatica compassione, regalandoci una straordinaria riproposizione del lavoro compositivo dei due Maestri del primo ‘900, e un preciso sostegno al testo cantato dalla Parziale.

Perfettamente amalgamate in un efficacissimo ascolto reciproco, le due artiste, dopo l’emozionante finale, coronato da applausi scroscianti, per l’immancabile bis ci regalano la celebre, incantevole, ‘A Vucchella di D’Annunzio, musicata proprio da Francesco Paolo Tosti. Grandi applausi e complimenti salutano e ringraziano le artiste, infine congedate con un doveroso trionfo di fiori.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 16 giugno, alle ore 20, nella Chesa di Santa Sofia, con Mons. Felice Accrocca e la sua importante dissertazione “Francesco D’Assisi – L’Autografia di un illetterato”.

“Salotto di primo 900”: venerdì il concerto al San Vittorino di Benevento

“Salotto di primo 900”: venerdì il concerto al San Vittorino di Benevento

Eventi

Venerdì 9 giugno, alle ore 20:00, presso l’Auditorium San Vittorino di Benevento, il duo Marcella Parziale – contralto e Giuseppina Coni – pianoforte, sarà protagonista del concerto “Salotto di primo ‘900” con musiche di Francesco Paolo Tosti (musicò la celebre ‘A vucchella di D’Annunzio) e Ottorino Respighi (autore del notissimo poema sinfonico “I pini di Roma”) su testi di Giovanni Boccaccio e Gabriele D’Annunzio.

Il bellissimo concerto fa parte della Stagione Concertistica 2023, promossa da Accademia di Santa Sofia insieme a Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sempre con la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

La singolare esibizione, di particolare fascino, vedrà due sommi poeti e due sommi compositori italiani a confronto, riproposti con grande attenzione e sensibilità dal duo Parziale/Coni, grazie al quale potremo scoprire come i delicati versi di Boccaccio e l’evocativa scrittura dannunziana trovino efficacissimo compimento nel linguaggio musicale raffinato e piacevolissimo di Francesco Paolo Tosti e di Ottorino Respighi.

Il “Poema paradisiaco”, raccolta di poesie di D’Annunzio, pubblicata nel 1893, è la fonte da cui è tratta la maggior parte dei testi di questo concerto. “Consolazione” mostra un D’Annunzio inconsueto lontano dai fasti e dall’abituale retorica dirompente cui si è soliti associarlo. In questi versi d’Annunzio rivive la purezza e la spensieratezza dell’infanzia dedicando alla madre parole vibranti, sospese tra affetto e nostalgia.

La musica, composto da Francesco Paolo Tosti (Ortona,1846 – Roma,1916) pochi mesi prima di morire, sottolinea efficacemente le infinite sfumature emotive suggerite dal testo.

Più livida e tagliente è la scrittura musicale di Tosti ne “La sera”, narrazione altamente suggestiva di un amore crepuscolare; lo stesso testo, proposto nella versione di Ottorino Respighi s’inasprisce di ulteriori dissonanze. Ma è in “Sopra un’aria antica” che il sentimento esplode, ricco di passione e struggente malinconia.

Improntata sull’inconfondibile melodia dell’aria di Antonio Cesti, “Intorno all’idol mio” la scrittura musicale si apre, dando libero sfogo a un sentimento che fatica a rassegnarsi allo scorrere inesorabile del tempo e a un inevitabile epilogo.

Completano il concerto i “Cinque canti all’antica”, musicati da Respighi (Bologna, 1879 – Roma, 1936) su testo di Boccaccio. La genialità del compositore si esprime in una scrittura musicale ampiamente improntata all’arcaismo, aderente all’estetica del testo, ma arricchita d’improvvisi e spiazzanti elementi di modernità.

Marcella Parziale, contralto, è laureata e specializzata in Canto Lirico, con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento. Si è poi perfezionata presso l’“Accademia Lirica Internazionale Umberto Giordano” conseguendo il diploma d’omore, nonché nell’ambito di masterclass con docenti internazionali. Si è esibita in prestigiosi festival quali “Orizzonti Verticali”, “Baroque music festival”, “Città Spettacolo” ecc.

Da sempre dedita alla ricerca e attiva nella valorizzazione di repertori poco frequentati, è stata protagonista nella riproposizione moderna di alcuni titoli di rara esecuzione.

Tra i ruoli che ha interpretato: Elle (La voix humaine, F. Poulenc); Maddalena (Il Rigoletto, G.Verdi); Romeo (I Capuleti e i Montecchi, V. Bellini), Cherubino (Le Nozze di Figaro, W. A. Mozart), Berta (Il Barbiere di Siviglia, G. Rossini), Giannetta (Elisir d’Amore, G. Donizetti). Nel 2019 ha ricevuto il Premio alla Carriera nell’ambito della XL edizione del Festival “Città Spettacolo”. Attualmente è Docente presso il Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso.

Giuseppina Coni consegue, tutti con lode e menzione, il Master di 2° livello in Repertorio vocale da camera presso il Conservatorio “Verdi” di Milano, il Diploma accademico di 2° livello in Pianoforte, Musica da camera e Musica vocale da camera presso il Conservatorio “Boito” di Parma e il Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio “Sala” di Benevento.

Suona da solista con la Filarmonica Toscanini e con l’Orchestra dell’Accademia del Carmine. Collabora con noti musicisti e cantanti. È vincitrice di numerosi concorsi, cui ha partecipato sia da solista sia in formazioni cameristiche. Dall’età di nove anni svolge attività concertistica da solista, in varie formazioni da camera e come accompagnatrice di cantanti, suonando in Italia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Finlandia, Austria, USA e Cina. È docente presso il Conservatorio “N.Sala” di Benevento.

“Il Vento dell’Est” incanta il pubblico del Sant’Agostino

“Il Vento dell’Est” incanta il pubblico del Sant’Agostino

AttualitàBenevento Città

Una superba Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, nel suo crescente stato di grazia, incanta il pubblico dell’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, con il bellissimo concerto dal titolo “Il Vento dell’Est” (il mondo slavo che irrompe nelle forme musicali europee tra ‘800 e ‘900), regalando una sublime interpretazione di un raffinatissimo programma scelto tra le musiche di Dvorak e Stravinskij.

E lo fa con l’impegno e la bravura che la contraddistingue, illuminando due altissime composizioni, tanto belle quanto particolarmente difficili e raramente eseguite, proprio per la loro estrema complessità, tale da spaventare esecutori meno audaci ed esperti.

Il memorabile concerto dell’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, di sabato scorso, 20 maggio, era l’ultima sua performance prevista per questa Stagione Concertistica 2023, sempre promossa da Accademia in fruttuosa sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento, e sempre sotto la supervisione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

L’Orchestra d’Archi di Accademia Santa Sofia, ispirata, compatta e coesa, sostenuta da maturo talento, sensibilità artistica e tecnica sopraffina, animata da un contagioso ed emozionante affiatamento, era composta, come sempre, da meravigliosi, eccezionali, virtuosi di caratura nazionale e internazionale: i Primi Violini: Riccardo Zamuner, Bianca Agostini, Elena Emelianova, Elena Nunziante; i Secondi Violini: Giacomo Mirra, Emanuele Procaccini, Alessandra Rigliari; le Viole: Francesco Solombrino, Martina Iacò; i Violoncelli: Danilo Squitieri, Alfredo Pirone; e il Contrabbasso: Gianluigi Pennino.​

La brillante formazione cameristica, esordisce magnificamente, con i nove movimenti, uno più bello dell’altro, di Apollon Musagète (Apollo guida delle Muse) di Igor Stravinskij (1882-1971), una grandissima Sinfonia apprezzata in tutto il mondo, composta nel 1927, come Suite di danze, su richiesta della Library of Congress di Washington.

È una partitura per balletto ispirato alla mitologia greca, dove il tema antico è rivisto attraverso il gusto francese del XVII secolo ed ulteriormente trasfigurato dalla rivoluzionaria personalità stravinskiana, che, amando il balletto, ne esalta, in ogni sublime passaggio, con soluzioni moderne, le caratteristiche più ammirate e ricercate, armonia, bellezza, disciplina e rigore.

È un crescendo di scoperta e gioia per il pubblico che, di movimento in movimento, tra largo, moderato, allegri e allegretti, lento, adagio, vivo, e largo tranquillo, viene trascinato in un vortice di emozioni e splendide invenzioni musicali, esaltanti e sorprendenti.

Con l’Apoteosi finale, l’ultimo movimento, applausi scroscianti e complimenti riscaldano l’Auditorium, meteorologicamente immerso in una primavera autunnale.

Opportunità altrettanto rara e unica, ci viene offerta, poi, con l’esecuzione della stupenda Serenata per Archi in Mi maggiore Op.22 di Antonìn Dvořák (1841-1904). Composta a Praga, nel maggio 1875, in soli dodici giorni, la serenata, intrisa di gioia e felicità, è un omaggio alla tradizione musicale ceca e presenta una combinazione di elementi tradizionali folkloristici, come canti e melodie popolari, e influenze provenienti dal classicismo viennese, in particolare di Haydn, e dalla musica tedesca, di Brahms e di Wagner specialmente.

Ricercando un linguaggio più spontaneo, Dvořák si ispira ai canti popolari e di osteria della sua terra, conservando molto dei linguaggi e del gusto della musica tradizionale ceca, fondendoli con maestria sinfonica e con un sapiente uso del colore orchestrale

L’ensemble straordinario, incarna perfettamente lo spirito della composizione, un gioiello, una delle opere per orchestra di Dvořák, più amate.

Con impetuosa energia, misurata precisione, appassionante ascolto reciproco, coinvolgente complicità e sensibile empatia, ogni sezione dell’orchestra, coglie perfettamente ogni sfumatura, ogni vertiginosa o elegante dinamica, di un lavoro affascinante e ricco di ottimismo, che si sviluppa in cinque movimenti, che esprimono ognuno un diverso carattere: cantabile, il primo movimento; stile di valzer, il secondo; vena giocosa, il terzo; lirismo, il quarto; decisamente esuberante, il quinto.

È una partitura potentemente organica e coerente, una magica tela di filigrana preziosa, dove Dvořák tra un movimento e l’altro, conserva e riprende frammenti di materiale melodico, spezzati e intrecciati come pregiati filamenti dorati, poi ricapitolati, magistralmente, nel finale e prima della conclusione, dove riafferma il bellissimo tema di apertura.

Un capolavoro che suscita ovazioni dal pubblico conquistato, che applaude un’esibizione mirabilmente complessa e per questo estremamente generosa da parte dei fantastici musicisti, che volano sulle corde, concentrati ma divertiti.

Il suono è corposo, netto e pulito, l’amalgama è densa, accogliente e pittorica, ogni dettaglio cesellato. Scrosciano applausi e tanti Bravi! Gli artisti ringraziano e ritornano sul palco per un bis meritato e immancabile, lo stupefacente finale – allegro vivace, della Serenata di Dvořák.

Calorosi come sempre i saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia, e di Marcella Parziale, Direttrice Artistica, che presentando Il Vento dell’Est, hanno ricordato di come fosse l’ultimo concerto di Maggio, mentre il prossimo evento in cartellone nella Stagione Artistica 2023, promossa da Accademia di Santa Sofia con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sarà l’appuntamento del 9 Giugno alle ore 20.00, con il concerto “Salotto di Primo ‘900”, proprio con Marcella Parziale, contralto e Giuseppine Coni, pianoforte.  

Accademia di Santa Sofia, venerdì 5 il concerto dei “Berliner Philharmoniker”

Accademia di Santa Sofia, venerdì 5 il concerto dei “Berliner Philharmoniker”

Eventi

Venerdì 5 maggio, tornano a Benevento, sempre grazie all’Accademia di Santa Sofia, i “Berliner Philharmoniker”, questa volta in una formazione di cinque fiati, tutti virtuosi fuoriclasse, componenti di una tra le più famose e prestigiose orchestre sinfoniche del mondo.

Alle ore 20:00, infatti, l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, aprirà le sue porte per un altro appuntamento imperdibile della Stagione Artistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento.

Sempre grazie alla direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

Il 5 Maggio, dunque, data da ricordare anche a Benevento, per tutti gli amanti della grande musica classica.

Il Quintetto di fiati dell’Orchestra dei Berliner Philharmoniker è un ensemble di eccellenza, di assoluta caratura internazionale, composto da Yasuko Fuchs, Flauto; Dominik Wollenweber, Oboe; Barbara Kehrig, Fagotto; e Laszlo Gal, Corno.

Wenzel Fuchs l’atteso virtuoso del Clarinetto, ha purtroppo avuto un lieve incidente al volto, che però lo costringerà a un ricovero di parecchi giorni. Sarà sostituito da Lorenzo Dainelli, un valentissimo talento Italiano, punta di diamante della Karajan Academy dei Berliner Philharmoniker.

Il programma, piacevolissimo, della serata prevede composizioni raffinatissime e ricercate, scelte dal repertorio di somme eminenze della storia della musica mondiale oltre che fulgidi rappresentanti della cultura musicale europea: Franz Danzi (1763-1826), Quintett B Dur op. 56 Nr 1; Paul Hindemith (1895-1963), Kleine Kammermusik op.24 Nr 2; Josef Haydn (1732-1809), Divertimento Nr 1. B flat Major “St Antoni”; Jaques Ibert (1890-1962), Trois Pieces Breves; August Klughardt (1847-1902), Wind Quintet op.79.
Prima del concerto, potremo assistere al consueto breve intervento divulgativo, di argomento molto attuale, dal titolo “Il lavoro (smart) nobilita l’uomo?” a cura di Gaetano Natullo, Professore Ordinario di Diritto del lavoro al Corso di Laurea in Giurisprudenza e Direttore Dipartimento DEMM – Università del Sannio.

Ricordiamo il costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989. https://www.i-ticket.it/…/berliner-philarmoniker-fiati…

A Benevento arriva l’incanto e la magia del Tableau Vivant

A Benevento arriva l’incanto e la magia del Tableau Vivant

AttualitàBenevento Città
Sabato 29 aprile alle ore 20:00 l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, infatti, ospiterà lo spettacolo suggestivo e sorprendente “Per Grazia Ricevuta”, Tableaux vivants dall’opera di Caravaggio

A Benevento, con Accademia di Santa Sofia, arriva Teatri 35, l’incanto e la magia del Tableau Vivant con un omaggio a Caravaggio.

Sabato 29 aprile alle ore 20:00 l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, infatti, ospiterà lo spettacolo suggestivo e sorprendente “Per Grazia Ricevuta”, Tableaux vivants dall’opera di Caravaggio, interpretati dalla compagnia Teatri 35 Tableau Vivant.

Un altro appuntamento unico e da non perdere, dunque, per gli appassionati del genere e per il pubblico di affezionati che segue la Stagione Artistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento. L’evento è sempre sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.

I tableaux vivants, comunemente detti quadri viventi, mettono in scena attori, modelli o danzatori che diventano, personaggi, oggetti e scenografia della messa in scena, ricreando ed evocando quadri o immagini celebri.

Il tableau vivant ha origini molto antiche, legate alla ritualità della liturgia cristiana. Le sue radici le ritroviamo nelle rappresentazioni liturgiche medievali, nelle costruzioni sceniche del Rinascimento e nelle feste barocche.

Il primo esempio di rappresentazione teatrale di brevi scene, con vere e proprie scenografie e la partecipazione di figuranti in costume, che può essere ricondotto alle origini del tableau vivant è il presepe vivente.

Con il presepe di Greccio, il primo della Storia, ideato da San Francesco, la rappresentazione sacra si fa immedesimazione fisica, esattamente come accade con i tableaux vivants dei Teatri 35, che trasformano le immagini in un atto performativo tramite la presenza fisica degli attori e la loro gestualità nello spazio.

Questa particolare forma artistica dei tableaux vivants permette allo spettatore di partecipare pienamente alla scena e di vivere in prima persona l’atmosfera e le emozioni evocate nella rappresentazione, dove la musica è elemento, fondamentale protagonista, della narrazione

Il nucleo artistico di Teatri 35, composto da Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis e Antonella Parrella, ha sede a Napoli e, dal 2005, lavora alla tecnica del tableau vivant, portando in scena le opere di Caravaggio e altri celebri pittori in Italia e all’estero.

Il consueto preludio al concerto, sarà un piacevole e interessante momento divulgativo dal titolo “A spasso con Ciro cento milioni di anni fa”, curato da Ornella Amore, paleontologa e docente Unisannio e da Romano Fistola, architetto, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.
Ricordiamo il costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989, https://www.i-ticket.it/…/teatri-35-accademia-santa…

Accademia di Santa Sofia, gran successo per il concerto del Simone Sala Trio

Accademia di Santa Sofia, gran successo per il concerto del Simone Sala Trio

AttualitàBenevento Città
Ospite speciale della serata, che rientra nell’ambito della rassegna “Jazz steps – I venerdì del Jazz”, Arturo Caccavale.

Venerdì sera all’Auditorium San Vittorino di Benevento, l’Accademia di Santa Sofia, per il suo quinto appuntamento con la rassegna “Jazz steps – I venerdì del Jazz”, curata dal M° Umberto Aucone, ha ospitato il concerto del Simone Sala Trio con l’ospite speciale Arturo Caccavale.

Un altro successo per il cartellone jazz inserito nell’ambito della poliedrica Stagione Concertistica 2023 che l’Accademia di Santa Sofia presenta in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento.

Come sempre Maria Buonaguro, Presidente Amici dell’Accademia e Marcella Parziale, Direttore Artistico dell’Accademia, salutano il pubblico accogliendo l’intervento di Umberto Aucone che con brevi parole racconta il concerto e gli artisti che si esibiranno.

Simone Sala è un vero funambolo, che sovverte le regole e i confini tra i generi musicali. Pianista eclettico e disinvolto, perfettamente a suo agio sul palco del teatro San Vittorino, assiepato di estimatori e appassionati, propone il suo concerto, con fare istrionico, loquace ed esuberante, con le parole come con le note, e ci trasporta in un viaggio nella musica che non ha confini. Il suo vero elemento.
In concerto fin dal titolo promette percorsi inconsueti: “Non esistono i generi musicali”.

Sala esordisce con Franz Liszt (1811-1886), nella Fantasia quasi Sonata: “Après une lecture du Dante”, dove Liszt trascrive in musica, su un pianoforte fiammeggiante, sensazioni, impressioni, emozioni, suscitate dalla sua personale lettura, incredibile (lui era ungherese), della Divina Commedia di Dante Alighieri. Quindici minuti di umano furore e sentimenti contrastanti. Corrono infervorate le mani di Sala sulla tastiera, nell’impeto dell’interprete che insegue le orme del suo mito pianistico. Emozione tangibile pervade la sala che grida Bravo al termine dell’intensa performance.

Non contento, nell’impressionante esaltazione esecutiva, Simone Sala, approccia un altro suo mito, Rachmaninov (1873 – 1943), in ben due composizioni di inestricabile complessità, dense di patos e tangibile oscurità, squarciata da lampi di luce, il Prelude op.23 n.4 e l’Etude Tableaux op.39 n.9.

Le note aggrumate e saettanti, risuonano potenti e affilate, tra le pareti del San Vittorino. Le due esecuzioni riscuotono ovazioni dal pubblico, di neofiti sbalorditi ed esperti ammiratori.

Arriva il momento del passaggio fluttuante da un genere a un altro, torna il Maestro Aucone per dare tempo al pianista “trasformista” di cambiarsi d’abito e di attitudine.

Aucone introduce la seconda parte del concerto, presentando con numerosi aneddoti e riferimenti, il prossimo mondo musicale, collocato in ambito prettamente jazzistico, con sonorità e ritmiche latine di matrice sud americana, e in particolare dedicato a un altro autore, simbolico mentore di Simone Sala, il compositore Michel Camilo (Santo Domingo, 4 aprile 1954), anche lui equilibrista fra il mondo classico e il Jazz.

Arriva così in scena la sezione ritmica del Simone Sala Trio, composta dagli ottimi Lorenzo Mastrogiuseppe al basso, e Oreste Sbarra alla batteria.

Il trio affiatato e rodato da ben dieci anni di concerti insieme, in giro per il mondo, snocciola una serie di pezzi infuocati, concepiti dalla mente vulcanica di Michel Camilo: Tropical Jam, Caribe, From Within, e il bis On Fire. Una serie iper energetica dall’esplosività trascinante, di infiniti pezzi di bravura concatenati, spericolati virtuosismi e scambi continui, tra cambi di ritmo e sfrenate galoppate tra i meandri dell’armonia.

Un crescendo di entusiasmo reciproco tra pubblico e artisti, doveil pianoforte di Simone Sala dà sfogo a ogni suo guizzo improvvisativo, interagendo e lasciando ampio spazio propositivo all’efficacissimo basso di Lorenzo Mastrogiuseppe, prontissimo complice navigato e divertito. O all’ “Uomo Batteria” Oreste Sbarra, che si impone come una perfetta, viva, potentemente creativa e iperbolicamente variopinta “drum machine” umana, straordinariamente variegata, come nel suo pirotecnico interminabile assolo, che nel cuore del Latin Jazz, trasuda gusto partenopeo da tutti i pori e persino aggressive, scorticanti, sonorità Hard Rock.

Mentre lo special guest, l’ospite speciale del Simone Sala Trio, il cantante e trombettista Arturo Caccavale, con il suo intervento misurato aggiunge anima e fascino all’esecuzione muscolare del Trio.