Venerdì 21 Aprile alle ore 20:00, presso l’Auditorium San Vittorino di Benevento, l’Accademia di Santa Sofia, per il suo quinto appuntamento con la rassegna “Jazz steps – I venerdì del Jazz”, curata dal M° Umberto Aucone, ospiterà il concerto del Simone Sala Trio con l’ospite speciale Arturo Caccavale.
Un altro evento imperdibile, dunque, con interpreti di gran classe, sempre di rilievo internazionale, nel cartellone jazz inserito nell’ambito della poliedrica Stagione concertistica 2023 che l’Accademia di Santa Sofia sta proponendo in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento.
Il Simone Sala TRIO nasce idealmente nel 2008, durante gli anni di residenza in USA del suo leader, ma si concretizza realmente solo al rientro in Italia dell’Artista, ossia nel 2010, dopo un periodo di “innamoramento” con il Latin Jazz e in particolare con il pianismo vulcanico di Michel Camilo.
Il Trio diventa una formazione richiestissima sin da subito grazie soprattutto alla particolarità del repertorio ed all’esplosività trascinante del combo e di un genere musicale dove l’elemento ritmico è preponderante.
Simone Sala inizia lo studio del pianoforte all’età di nove anni, entra poi al conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Nell’estate del 2005 vince una borsa di studio durante i Corsi Internazionali di Alto Perfezionamento tenuti da Joaquín Achúcarro presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Su invito dello stesso Achucarro viene selezionato per una borsa di studio, per concludere gli studi negli Stati Uniti, presso la Southern Methodist University di Dallas, in Texas, dove consegue la laurea Artist Certificate in Piano Performing nel 2009.
Nel corso degli anni Simone Sala si afferma nel panorama pianistico internazionale vincendo oltre 30 premi nell’ambito dei concorsi pianistici nazionali e internazionali; parallelamente si esibisce in attività concertistiche in Italia ed all’estero, sia da solista che con orchestra, con gruppi cameristici e con il Simone Sala Trio/Quartet.
Dal 2008 fonda e dirige artisticamente il World Music Project, festival itinerante che si svolge in Molise; cui partecipano, negli anni, Michel Camilo, Billy Cobham, Al Di Meola, Silvia Mezzanotte, Stefano Bollani, Peter Erskine, Richard Galliano, Tullio de Piscopo, Irio de Paula, Vinicio Capossela. Dal 2015 è direttore artistico anche di Jazz in Campo, jazz festival jazz internazionale, sempre in Molise.
Con Simone Sala al pianoforte, suoneranno Lorenzo Mastrogiuseppe al basso, e Oreste Sbarra alla batteria, mentre lo special guest, l’ospite speciale del Simone Sala Trio per tutto il tour 2023, sarà il cantante e trombettista Arturo Caccavale, che vanta numerose partecipazioni in festival importanti come Umbria Jazz e contest televisivi come Sanremo Giovani 2018.
Il repertorio è formato sia da brani originali, composti dallo stesso Sala, sia da rielaborazioni di alcuni dei brani più rappresentativi della tradizione Sud Americana, con un occhio di riguardo, oltre che alla produzione di Michel Camilo, anche a quelle di Chick Corea, Paquito de Rivera, Herbie Hancock e pochi altri. Il repertorio di Simone Sala e del suo quartetto è fortemente variegato e arricchito dalle molteplici influenze derivanti dalle diverse storie umane e artistiche dei musicisti.
Si viaggerà quindi, dal suono “classico”, strutturato e intenso, elemento caratterizzante del pianismo di Sala, ai ritmi funkeggianti della sezione ritmica, ai virtuosismi quasi “Lisztiani” del Pianista, fino a escursioni dal sapore prettamente jazzistico, il tutto però sempre immerso nelle strutture e nelle progressioni armoniche tipiche del Latin Iazz oltre che nelle figurazioni ritmiche che lo rendono così frizzante e coinvolgente.
Un repertorio ampio e multicolore, che consente al gruppo di muoversi agilmente in ogni spazio scenico e di regalare sempre al pubblico la migliore performance musicale possibile.
In circa 10 anni, il trio nella sua formazione originale, ha al suo attivo oltre 500 Concerti, in Italia, America, Asia e Messico, oltre che diverse apparizioni in TV e Radio, locali e nazionali. Ha inciso due Album, Duende (2011) e Notes (2014).
Ricordiamo che l’ingresso è gratuito ed è consigliata la prenotazione. Per Informazioni tel. 0824.1901208, www.accademiadisantasofia.it, accademiadisantasofia@alice.it.
Accademia di Santa Sofia, gran successo per il concerto di Riccardo Zamuner
L’angelo 𝘼𝙎𝙏𝙊𝙍 e il diavolo 𝙋𝙄𝘼𝙕𝙕𝙊𝙇𝙇𝘼, successo strepitoso per l’Orchestra Accademia di Santa Sofia che ha portato il tango argentino a Benevento, con il suo talentuoso Konzertmeister, il pluripremiato Primo Violino, Riccardo Zamuner.
Sabato sera all’ Auditorium Sant’Agostino di Benevento, la rinomata Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia con il suo giovane Primo Violino, il solista Konzertmeister, Riccardo Zamuner, ha reso il suo personale, meraviglioso omaggio al genio compositivo di Astor Piazzolla (Mar del Plata 1921- Buenos Aires 1992) strumentista d’avanguardia, bandoneonista per eccellenza, Maestro indiscusso del Tango, sommo esponente della musica argentina e tra i più importanti musicisti del XX secolo, italiano d’origine ma nato e cresciuto nella sua amata Argentina.
L’appuntamento, faceva parte della Stagione Concertistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, con la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
L’Orchestra da Camera Santa Sofia era composta, come sempre, da eccezionali Maestri: i Primi Violini: Riccardo Zamuner, Federica Tranzillo, Giacomo Mirra, Bianca Agostini; i Secondi Violini: Alessia Avagliano, Francesco Norelli, Emanuele Procaccini; le Viole: Francesco Solombrino, Martina Iacò; i Violoncelli: Michele Chiapperino, Alfredo Pirone; e il Contrabbasso: Gianluigi Pennino.
Con un programma dal titolo L’angelo 𝘼𝙎𝙏𝙊𝙍 e il diavolo 𝙋𝙄𝘼𝙕𝙕𝙊𝙇𝙇𝘼, gli straordinari e sempre più bravi Maestri, con il loro splendido adattamento per orchestra d’archi, hanno incarnato perfettamente il tango e il suo principale rappresentante, Astor Piazzolla.
Una mirabile interpretazione, intensa, onirica e fisica, spirituale e carnale insieme, dove il suono denso, compatto e corposo dell’Orchestra ci ha ricordato, con il suo impasto sonoro perfetto, fatto di cuori, legni e corde che vibrano all’unisono, che il tango non è soltanto una danza, ma è l’espressione di un popolo, la sua firma inimitabile, e dietro ad esso vi è la sua storia, fatta di sogni, di speranze, ma anche di dolori e delusioni.
Nella musica di Piazzolla, che ne è l’interprete massimo, si riscontra l’angelica natura dell’uomo, che guarda alle miserie della sua gente con occhio dolente e compassionevole, e nello stesso tempo, l’orgoglio di un sangue che pulsa veemente nelle vene e la passione luciferina tendente al riscatto.
Musiche bellissime, trascinanti, ricchissime di sfumature e forti contrasti, quelle scelte dagli artisti per questa serata indimenticabile, iniziata con l’affettuosa, dolente e vigorosa Adios Nonino, dedicata da Piazzolla alla memoria dell’amato padre, don Vicente Piazzolla, chiamato familiarmente Nonino. Un’esecuzione dolce e lacerante, affilata e pietosa come una lama, splendida e affascinante, che conquista subito il pubblico.
Segue Meditango, cerebrale e ancestrale insieme, ipnotico e commovente come un rito antico ma eterno. Tutta l’Orchestra d’archi è un meccanismo perfetto e rassicurante, nella sua precisa interazione, controllata e avvolgente, che abbraccia, col suo solido mantello sonoro, il fiammeggiante primo violino, lo straordinario, giovane fuori classe, Riccardo Zamuner. Il pubblico, entusiasta applaude impetuoso e grida bravi.
Arriva il capolavoro Oblivion, che incanta definitivamente la platea, con una passione irresistibile tra il solista e l’orchestra, in un delicato e struggente adattamento delle sublimi pagine di Piazzolla.
È il momento delle Cuatro Estaciones Porteñas, o Quattro stagioni a Buenos Aires, dove Piazzolla descrive la capitale argentina nelle diverse stagioni dell’anno. Anche se si ispirano all’opera di Vivaldi, più descrittiva e incentrata sui cambiamenti che le stagioni provocano nella natura che circonda l’uomo, le stagioni di Piazzolla mettono in musica i cambiamenti dell’animo umano, assumendo una dimensione più introspettiva e soggettiva.
Ne risulta un compendio multicolore e raffinato, che racconta di un incontro, quello tra le due anime di Piazzolla, le due culture, i due mondi cui appartiene, il vecchio continente, l’Europa, l’Italia, il paese dei genitori, e il nuovo mondo, il suo, l’Argentina. E anche di un incontro tra diverse espressioni e linguaggi musicali, la matrice classica e barocca, l’innovazione del Jazz, e poi la sperimentazione e la ricerca musicale d’avanguardia e l’incontenibile temperamento latinoamericano, insomma un appassionante condensato di storia della musica europea occidentale contaminato e trasfigurato dal sentimento popolare argentino.
Ascoltiamo, conquistati, quattro movimenti, estate, autunno, inverno e primavera, che sono quattro potenti ritratti della natura, della città e dell’umano che in essa si muove, poetici e violenti, incantevoli e trascinanti, dove le diverse sezioni dell’orchestra, incarnano vicendevolmente tutti gli stati emotivi, i fenomeni naturali e meteorologici, i mille richiami del mondo animale o i mille pensieri di una mente vivace; impressionanti nell’esasperare le loro voci, fino all’estremo sorprendente utilizzo dello strumento a corde, soprattutto il primo violino, che, nel mezzo di suadenti melodie, introduce divertito suoni striduli e sgraziati, crepitii sordi o graffiati, impensabili scricchiolii e rantoli ringhiosi o inaspettate soluzioni percussive, provenienti dall’amorevolmente maltrattato violino, o dal sontuoso, fondamentale, tappeto sonoro del contrabbasso, del puntuale ed esuberante Gianluigi Pennino, col suo supporto ritmico, grave e imponente, che sapientemente bacchettato e trasformato in timpano, risponde con schiocchi improvvisi, colpi secchi, tuoni e detonanti boati, alle mirabolanti provocazioni saettanti dell’eclettico e pluripremiato Primo Violino, Riccardo Zamuner, evocando gli echi lontani di un violento temporale o la natura strapazzata da una furiosa tempesta o i moti burrascosi di un animo inquieto.
Notevole anche il momento solistico di Danilo Squitieri, un intenso domatore di Violoncello.
Gli applausi scrosciano come i bravi e i bis, più volte richiesti. Il pubblico non lascia andare l‘orchestra, che regala ancora due gemme del repertorio di Astor Piazzolla, la sublime ed eterea Ave Maria, e l’immancabile celeberrimo Libertango. Altri capolavori che scatenano ancora applausi calorosissimi e riconoscenti per un’Orchestra che non finisce mai di stupire e regalare forti emozioni. In apertura di serata, dopo i consueti saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici dell’Accademia S.Sofia e di Marcella Parziale, prima del concerto, abbiamo seguito un interessante intervento, dal titolo Scale, sottoscale, pendoli e violini, curato da Pasquale Vito, docente di Genetica al Dipartimento Scienze e Tecnologie dell’Unisannio
Sabato all’Auditorium Sant’Agostino torna l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia con il suo giovane solista Konzertmeister
Sabato 15 aprile alle ore 20:00 all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento torna l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia con il suo giovane solista Konzertmeister, il Primo Violino Riccardo Zamuner, in un programma dal titolo L’angelo 𝘼𝙎𝙏𝙊𝙍 e il diavolo 𝙋𝙄𝘼𝙕𝙕𝙊𝙇𝙇𝘼, che prevede le bellissime e trascinanti musiche del genio compositivo di Astor Piazzolla (1921-1992) strumentista d’avanguardia, Maestro indiscusso del Tango, è considerato l’esponente più importante della musica argentina e tra i più importanti musicisti del XX secolo, di origini italiane ma nato e cresciuto nella sua amata Argentina.
Un altro imperdibile appuntamento, dunque, per tutti gli appassionati della grande musica internazionale, proposto dall’Accademia di Santa Sofia nella Stagione Concertistica 2023, sempre in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento. Sempre con la direzione artistica affidata a Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
L’Orchestra da Camera Santa Sofia sarà come sempre composta da eccezionali Maestri di caratura nazionale e internazionale: i Primi Violini: Riccardo Zamuner, Federica Tranzillo, Giacomo Mirra, Bianca Agostini; i Secondi Violini: Alessia Avagliano, Francesco Norelli, Emanuele Procaccini; le Viole: Francesco Solombrino, Martina Iacò; i Violoncelli: Michele Chiapperino, Alfredo Pirone; e il Contrabbasso: Gianluigi Pennino. Il consueto preludio al concerto, l’interessante momento divulgativo dal titolo Scale, sottoscale, pendoli e violini, sarà curato da Pasquale Vito, docente di Genetica al Dipartimento Scienze e Tecnologie dell’Unisannio.
Ricordiamo il costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989, https://www.i-ticket.it/…/riccardo-zamuner-accademia…
Riccardo Zamuner, figlio d’arte e tra i più interessanti violinisti della nuova generazione. Nato a Napoli nel 1997, ha iniziato lo studio del violino a 7 anni, al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli si è diplomato con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale e ha frequentato il Biennio di specializzazione laureandosi con 110, lode e menzione speciale.
Ha conseguito, con il massimo dei voti, il diploma di alto perfezionamento in violino con il Maestro Sonig Tchakerian presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e il Master of Arts in Music Performance al Conservatorio di Lugano, in classe del M° Pavel Berman.
Frequenta inoltre la prestigiosa Accademia di Alto Perfezionamento Stauffer di Cremona in classe del M° Salvatore Accardo. Ha seguito masterclass con i Maestri Aldo Matassa, Fabrizio von Arx e Felice Cusano.
Paolo Fresu a Benevento con l’Orchestra jazz del Conservatorio “N. Sala di Benevento” ospiti nella Stagione dell’Accademia di Santa Sofia
Giovedì 23 marzo, alle ore 19:00, all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, l’Orchestra jazz del Conservatorio “N.Sala di Benevento” suonerà con il super ospite Paolo Fresu.
La direzione e gli arrangiamenti sono di Roberto Spadoni, chitarrista, compositore, e tanto altro, nonché docente di Composizione Jazz al Conservatorio di Benevento, e presso Siena Jazz University.
L’evento rientra nella Stagione Concertistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio Statale di Musica “N.Sala” di Benevento. Kermesse che vede sempre Filippo Zigante e Marcella Parziale alla direzione artistica, e Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock, alla consulenza scientifica.
Il preludio al concerto dal titolo “Un arco tra classicità e modernità”, sarà curato proprio da Massimo Squillante, docente di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie, Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM) di Unisannio.
Paolo Fresu, trombettista jazz italiano più famoso al mondo, compositore, artista onnivoro e creativo, intellettuale eclettico, non avrebbe bisogno di presentazioni. Inizia a studiare la tromba a undici anni, mentre suona nella banda del suo paese, Berchidda (Sassari). Da allora non si ferma più, imponendosi a livello internazionale: registra più di centoventi album, si esibisce nei più importanti festival italiani e internazionali, insegna musica, riceve numerosissimi premi come miglior artista e miglior leader di gruppo, collabora con musicisti dalla più diversa formazione e provenienza collaborando a progetti misti di jazz, musica etnica, world music, musica contemporanea, musica leggera e musica antica.
Proprio a Berchidda nel 1988 fonda il festival Time in Jazz. Vive tra Bologna, Parigi e la Sardegna Dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità artistica ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Sorprendente il lato letterario, con la pubblicazione di alcuni interessanti lavori editoriali e l’importante consegna delle Laurea Honoris Causa dell’Università Bicocca di Milano nonché quella musicale della nobile Berklee School of Music di New York.
Nelle collaborazioni coi più importati artisti internazionali, suona in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo.
Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano come Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston.
E poi la frequentazione del mondo teatrale anche come primo interprete grazie ai lavori prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano fra i quali il grande successo della pièce “Tempo di Chet” oltre a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane oppure dell’elettronica.
E ancora, Musica per il Cinema (come la colonna sonora per l’ultimo film scritto e diretto da Ermanno Olmi, Torneranno i prati), e tanti “progetti speciali” e la piccola, grande, folle avventura che l’ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna. Non da meno anche il bel progetto dedicato invece al suo importante 60° compleanno, complice la Bologna che è ormai divenuta, al pari di Parigi, uno dei suoi luoghi di riferimento.
Non ultima l’importante serie di progetti dedicata a diversi aspetti del mondo “classico” tout-court che, grazie a lavori ad hoc, sta riservando belle sorprese con musicisti capaci di “guardare avanti” oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di promozione cha Paolo, dal 2010, sta portando avanti nei confronti di molti giovani rampanti dell’entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua etichetta Tǔk Music.
Ma soprattutto Paolo Fresu “è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua magica terra di Sardegna, nella più preziosa e libera delle arti”.
Ricordiamo il costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989, https://www.i-ticket.it/…/paolo-fresu-accademia-santa…
Accademia di Santa Sofia, successo per il concerto di Jodice Bros Jazz Trio
Con il bellissimo concerto del Jodice Bros Jazz Trio, un altro Venerdì sera all’insegna del Grande Jazz, all’Auditorium San Vittorino di Benevento.
L’evento, dal respiro internazionale, faceva parte della rassegna curata dal M° Umberto Aucone, “Jazz steps – I venerdì del Jazz”, terza costola della poliedrica Stagione concertistica 2023 che l’Accademia di Santa Sofia sta proponendo in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento.
Sempre con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock e sotto la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale che, come sempre ha rivolto a tutti i presenti, calorosi saluti iniziali di benvenuto insieme a Maria Buonaguro, Presidente Amici dell’Accademia.
Il fantastico Trio Jazz, è composto da tre vere punte di diamante, orgoglio del Jazz italiano nel mondo: Pino Jodice, pluripremiato pianista a livello internazionale, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra Jazz e docente di composizione Jazz del Conservatorio G. Verdi di Milano; Luca Bulgarelli, contrabbassista, che suona nei più importanti Festival Jazz del mondo, collabora in studio e dal vivo con numerosissimi artisti registrando oltre 70 album, anche nel settore della musica italiana d’autore, e che come Sound Designer ha mixato e masterizzato numerosi lavori discografici per diverse etichette; e Pietro Iodice batterista di spicco del panorama Jazz italiano, attualmente batterista della PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra) dell’auditorium di Roma, e che insegna Batteria Jazz in vari conservatori.
Questo trio ha all’attivo una collaborazione ventennale e un’attività concertistica infinita, come ha spiegato Pino Jodice, durate il concerto. Insieme rappresentano una solida e imponente sezione ritmica, per molti anni parte fondamentale di una delle orchestre Jazz nazionali più importanti, la Parco della Musica Jazz Orchestra di Roma, e vantano collaborazioni con le orchestre più importanti in Italia e all’estero, e con i più grandi musicisti Jazz internazionali.
Il duo Jodice, Pino e Pietro, napoletani di nascita ma romani d’adozione, fratelli nella vita e nell’arte, con il fratello acquisito Luca Bulgarelli – come li ha presentati il Maestro Umberto Aucone – nel corso della magnifica serata, hanno proposto soprattutto, composizioni originali del leader Pino Jodice, rompendo il ghiaccio con la composizione AnnA. Come il nome, tutto il tema è melodicamente sviluppato come un palindromo (Si Mi Mi Si). Anna è una bravissima violinista ukraina e il brano è un inno alla pace. Hanno poi proseguito con l’affascinante brano Gravitational Waves, dal disco Infinite Space, il loro ultimo lavoro pre pandemia. Il brano evoca il suono che potrebbero avere le onde gravitazionali dell’universo. L’esecuzione del trio è veramente “spaziale”, atmosfere siderali dalle ritmiche iperboliche, stranianti ma perfette. Il trio è micidiale. Il pubblico conquistato.
Arriva poi il brano Reflection (riflessioni sull’anima), che fa parte di un nuovo album omonimo, che il trio inciderà a breve con un quartetto d’archi il Sunrise String Quartet. Qui esplode invece, una melodia dal tema raffinato, che evolve poi in impressionanti improvvisazioni, ricche di fantasia e gustose pennellate variopinte tipiche del colorato mondo del Jazz. Gli applausi scrosciano da un assolo all’altro. È la volta di Melodia Infinita, ballad scritta da Pino Jodice, inizialmente per orchestra, eseguita per la prima volta da Enrico Rava al Barga Jazz Festival (LU), sempre dal cd Infinite Space. Una stupenda composizione, contemplativa, malinconica e riflessiva, dai caldi sapori mediterranei, evocatrice di paesaggi marini e ipnotiche suggestioni acquatiche dove le note del pianoforte si fanno liquide.
Elegantemente geniale Pino Jodice, sempre. Nelle sue composizioni come nella vita multiforme ed esuberante che evoca dai tasti del suo pianoforte. Seducente il contrabbasso di Bulgarelli che apre e chiude l’esecuzione, e che in tutti i brani conduce le danze con ironia, trasporto ed energica sicurezza. Il pubblico sottolinea ogni pezzo di bravura con grandi applausi.
Il quinto brano è New Step, inciso nel primo album del trio, dedicato al celebre disco del sassofonista John Coltrane, Giant Steps, album pubblicato nel 1960, uno dei dischi più importanti della storia del Jazz. L’esecuzione del trio, una corsa frenetica dal ritmo serrato e folle, è sorprendente per il controllo e la precisione. Come la tecnica sopraffina e l’affiatamento che li contraddistingue in tutto il concerto. L’ultimo brano è dedicato a un loro stimato collega, Aldo Bassi, compositore italiano, tra i più apprezzati trombettisti Jazz italiani, e leader in campo jazzistico a livello internazionale, mancato purtroppo prematuramente nel 2020.
Apprezzatissimo docente anche al conservatorio di Benevento, per il suo inconfondibile stile e per la sua passione, Bassi ha fatto anche lui parte del Parco della Musica Jazz Orchestra di Roma. Per onorarne la memoria, il trio sceglie Nice Groove, composta da Pino Jodice per l’Album di Bassi, Muah!. Grande swing dal piglio contemporaneo, il groove del titolo mantiene le promesse nella perfezione di un’esecuzione esemplare dove, ancora una volta, l’entusiasmo e il piacere di suonare sono complementari alla tecnica e al talento smisurato dei tre magistrali interpreti. La batteria di Pietro Jodice, qui come nei suoi altri assolo, è di un altro mondo. Misurata potenza, smisurata dinamica, elettrizzante creatività.
La platea del San Vittorino si esalta. Il bis, acclamato a gran voce da un pubblico euforico, è Matrix, di un altro genio del Jazz da poco scomparso, Chick Corea, compositore, pianista e tastierista statunitense, morto nel 2021. L’ “interplay” del trio è una garanzia, la chiusura è da manuale. Il suono è una meraviglia. Questi signori, nostri Maestri del Jazz nel mondo, sono portatori sani di tecnica impeccabile, scambi continui di provocazioni, suggerimenti e giochi di improvvisazione, eclettismo musicale, inesauribile vena poetica e verace ironia. Il Jazz è vivo. Viva il Jazz.
La Grande Musica e il Grade Schermo, successo al Sant’Agostino, con la star mondiale del flauto Andrea Griminelli
L’artista ha portato in scena un omaggio a Ennio Morricone e Nino Rota, con l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia.
Sabato sera, il grandissimo artista Andrea Griminelli, virtuoso flautista di fama mondiale, “come una rock star” dalla grande energia e un’infinita voglia di suonare, ha letteralmente incantato ed esaltato il pubblico, entusiasta che gremiva l’Auditorium Sant’Agostino, con la sua interpretazione di alcune delle più memorabili colonne sonore della storia del cinema, frutto del genio compositivo di due mostri sacri della musica italiana nel mondo.
Ad accompagnarlo, gli straordinari, talentuosi, maestri dell’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, a cui ha più volte rivolto sincere e affettuose parole di elogio, stima e apprezzamento: i Primi Violini, Riccardo Zamuner, Federica Tranzillo, Alina Taslavan, Bianca Agosti; i Secondi Violini, Emanuele Procaccini, Alessandra Rigliari, Francesco Norelli; le Viole, Francesco Solombrino e Martina Iacò; i Violoncelli Michele Chiapperino e Alfredo Pirone; il Contrabbasso Gianluigi Pennino.
L’evento rientrava nella Stagione Concertistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento. Kermesse sempre più prestigiosa che si avvale della consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock, e della direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, che, nel suo consueto discorso introduttivo, ha sottolineato quanto il Maestro Griminelli, sia un ospite veramente speciale per l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia, perché – ha voluto ricordare – proprio con questo concerto, si conclude, per ora, una brillantissima e stimolante tournee, che li ha visti insieme, esibirsi con straordinario successo, nei teatri e nelle sale da concerto di tutta Italia, dalla Sicilia al Friuli. E proprio da pochissimo, nello splendido Castello di Udine, dopo il concerto, è stato registrato un video destinato all’Istituto di Cultura italiana in Giappone.
Andrea Griminelli, talentuoso artista di Correggio (RE), flautista virtuoso dalle grandi doti interpretative e comunicative, è uno dei musicisti italiani più apprezzati al mondo. Come ha raccontato lui stesso nel corso del concerto, ha iniziato a studiare il flauto a dieci anni e ancora ragazzo ha iniziato la sua carriera concertistica che negli anni lo ha portato a suonare in giro per il mondo, nei teatri più rinomati, accompagnato da orchestre di grande prestigio, con gli artisti internazionali e i direttori più importanti. Il suo generoso spirito eclettico, figlio di una lunga carriera sempre a cavallo tra musica classica e crossover, e che affronta e sperimenta ogni genere musicale con la stessa passione e precisione, emerge anche dalle molteplici esperienze musicali che lo hanno visto, negli anni, affiancare lungamente Luciano Pavarotti, e poi Sting, Elton John, Andrea Bocelli, Zucchero, James Taylor, Bradford Marsalis e il leggendario Ian Anderson leader dei Jethro Tull.
Fondamentale ovviamente la lunga amicizia con Ennio Morricone, che lo ha portato a reinterpretare, con lui e per lui, dapprima le colonne sonore più importanti del cinema italiano (riarrangiate da Bacalov e Morricone) e poi esclusivamente quelle composte da Morricone.
Il programma del concerto è entusiasmante e struggente. La musica da film è grande musica. Per chi ama il cinema le colonne sonore sono ricordi, emozioni, suggestioni, palpiti indissolubili dalla trama, ma anche da sole, per chi le scopre adesso, sono magnifiche composizioni, potenti opere d’arte musicale che vivono di vita propria. E dopo tutto i capolavori immortali dei più grandi maestri del cinema mondiale, devono, sicuramente, gran parte della loro fama alle musiche che li hanno accompagnati.
La serata apre con Nino Rota, una firma musicale indelebile nella storia del cinema. L’Orchestra sola esegue il suo Concerto per archi (1964/1977) e si apre un mondo: quattro movimenti, allegro moderato, allegretto comodo, andante adagio, allegrissimo, già potentemente evocativi di atmosfere cinematografiche, ora drammatiche e piene di tensione hitchcockiana, ora scherzose, grottesche, claunesche e decisamente felliniane. Si respira cinema da tutte le note. L’orchestra è magnificamente in parte. Il respiro è uno solo. Il pubblico conquistato applaude e grida bravi.
L’applauso continua ed esplode quando si presenta Griminelli, vera “rock star” del flauto. Rilassato e disponibile, elegante e dinoccolato, con flemma anglosassone e simpatia emiliana, si rivolge al pubblico e ai musicisti dell’Accademia di Santa Sofia, cui tributa grandissimi complimenti, ricordando la recente tournee con loro.
Insieme, meravigliosamente, grazie anche ai superbi arrangiamenti, raffinatissimi, suonano Nino Rota Suite, una sequenza di tre perle: da Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli, “Ai giochi addio”, toccante e perfetta; da Il Padrino (1972) di Francis Ford Coppola, il tema, struggente, dove Griminelli creativo e svolazzante ribadisce la sua precisione tecnica guidata dal cuore, dal talento e dal gusto unico; da 8 e ½ (1963) di Federico Fellini, dove emerge tutta la sua straordinaria capacità interpretativa e la giocosa ironia, regalata a piene mani anche nell’animata interazione cogli eccellenti musicisti, tutti attentamente pronti, coesi e divertiti. Gli applausi scrosciano calorosi.
Passano poi alla famiglia Morricone, con il Tema d’amore, un capolavoro nel capolavoro, di leggerezza e nostalgia, scritto da Andrea, il figlio di Ennio, per Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore. Il sogno del cinema.
La commozione, tangibile, comincia a pervadere l’auditorium fino a traboccare con intensità grandissima in una sospensione temporale, quando i meravigliosi musicisti attaccano il tema, che è storia del cinema, Gabriel’s Oboe di Ennio Morricone, da Mission (1988) di Roland Joffè. Morricone leva il fiato. Anche Griminelli con l’Orchestra.
E l’acme si raggiunge con la divina genialità del tema di Deborah da C’era una volta in America (1984) l’ultimo capolavoro di Sergio Leone, un tema epico e struggente, immenso come Morricone, dove la voce del flauto di Griminelli, dalla tecnica sopraffina, è umana e viva.
È la volta del brano di Morricone, preferito da Griminelli, Per le antiche scale, dal film omonimo di Mauro Bolognini del 1975. Prima di eseguirlo, lui stesso lo descrive come pazzesco, estremo e dolente. Una scoperta.
Arriva il medley, sempre dedicato a Morricone e Sergio Leone, con il tema di Giù la testa (1971), celeberrimo brano conosciuto anche come “Scion Scion”, seguito da Cockeye’s song, ancora da C’era una volta in America, come si fa a non piangere… e infine in un esaltante crescendo, l’amatissimo tema da Il buono il brutto e il cattivo, un vibrante, folle, selvaggio finale.
Gli applausi scrosciano e i bravi bis richiamano più volte gli artisti che con entusiasmo e generosità regalano ben quattro bis al pubblico estasiato. La Csárdás di Monti, celeberrimo pezzo, dinamico, vivace e trascinante, dove il flauto Griminelli, dal trillo fantastico ingaggia una gara di bravura con Violini, Viole e Violoncelli, e dialoga scherzosamente con il Contrabbasso, un divertito e complice Pennino. L’orchestra è entusiasta, il Primo Violino Zamuner suggerisce e il bis si ripete con il girotondo vorticoso di 8 e ½ . Griminelli, instancabile, sfida sé stesso e regala al pubblico il celebre Volo del Calabrone di Rimskij-Korsakov, tutto d’un fiato. Infine il Valzer, di Verdi ripreso da Rota per il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, e il gran ballo a palazzo chiude la serata. Il pubblico esaltato ringrazia.
Dopo la consueta accoglienza con i saluti di Maria Buonaguro, Presidente Amici Accademia, in apertura di serata, abbiamo potuto seguire l’interessante dissertazione dal titolo L’arte è sempre contemporanea, del professor Pierpaolo Forte, docente di Diritto Amministrativo all’Unisannio. L’arte si compie, nasce, vive, ogni volta che la si fruisce, proprio come la musica di questo indimenticabile concerto.
Benevento| Stagione concertistica 2023: sabato esibizione dell’Accademia di Santa Sofia e del ‘sommo’ pianista Nicolosi
Una prima esecuzione assoluta e un nuovo cd per l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia insieme al virtuoso pianista Francesco Nicolosi.
Sabato 25 febbraio, alle ore 19:00, presso l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, torna l’appuntamento con la grande musica classica, che vedrà l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia suonare insieme al pianista, stella della musica internazionale, Francesco Nicolosi.
L’appuntamento rientra nella Stagione Concertistica 2023 proposta da Accademia di Santa Sofia, in fruttuosa sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio Statale di Musica “N.Sala” di Benevento.
La kermesse vede sempre Filippo Zigante e Marcella Parziale alla direzione artistica, e Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock, alla consulenza scientifica.
Per tutti gli appassionati e gli amanti della musica classica ma non solo, l’Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia e il “sommo” pianista siculo/napoletano, Francesco Nicolosi eseguiranno due concerti in Prima Esecuzione Pubblica Assoluta, dunque mai eseguiti di fronte a un pubblico, tratti dalle pagine più singolari della gloriosa scuola musicale napoletana, ma che sono al contempo frutto di alcune delle più importanti e rappresentative figure della scena musicale europea, come Francesco Durante (1684 – 1755) e Giovanni Paisiello (1740 – 1816).
Questo il programma della serata: di Francesco Durante, Concerto n° 8 in la maggiore “La Pazzia” per orchestra d’archi; di Giovanni Paisiello, Concerto n° 6 in si bemolle maggiore, e Concerto n° 7 in la maggiore.
Domenica 26 e lunedì 27 febbraio, poi, sempre all’Auditorium Sant’Agostino, l’Orchestra di Santa Sofia, con il pluripremiato Maestro Francesco Nicolosi, registrerà questi concerti in un CD che sarà prossimamente allegato e in copertina, sulla prestigiosa rivista nazionale di settore, Amadeus.
Francesco Nicolosi, definito dalla critica “uno dei migliori pianisti viventi al mondo”, si è diplomato in Conservatorio giovanissimo con il massimo dei voti e la lode. All’età di diciassette anni, lascia la sua Catania alla volta di Napoli dove incontra Vincenzo Vitale, riconosciuto insegnante tra i migliori della tradizione pianistica italiana.
Ben presto diventa uno dei suoi migliori allievi tanto da essere considerato a tutt’oggi uno dei massimi esponenti della scuola pianistica partenopea.
La sua grande carriera internazionale, che lo ha visto protagonista nelle più importanti sale da concerto del mondo, lo consacra come uno dei pianisti più interessanti della sua generazione e lo porta a vincere i più importanti premi nazionali e internazionali.
Questa invece la formazione dell’orchestra: Primi Violini Riccardo Zamuner (konzertmeister), Federica Tranzillo, Alina Taslavan, Francesco Norelli; Secondi Violini Alessia Avagliano, Alessandra Rigliari, Emanuele Procaccini; Viole Francesco Solombrino, Martina Iacò; Violoncelli Danilo Squitieri e Alfredo Pirone; Contrabbasso Gianluigi Pennino; Corni Davide Citera e Raffaele Papa.
Il consueto preludio al concerto sarà curato da Antonio Feoli (Professore Associato; Fisica e Meccanica quantistica; Università degli Studi del Sannio) con un interessantissimo intervento intitolato: Uno, nessuno e centomila…universi.
Ricordiamo il costo del biglietto: € 10. Per acquisto biglietti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.833698, https://www.i-ticket.it/…/francesco-nicolosi-pianoforte…
Eugenio Bennato in “Qualcuno sulla terra”, in una kermesse di sentimento e cultura napoletana
Sabato 28 gennaio, nel singolare e accattivante spazio dell’Auditorium di S. Agostino di Benevento, Eugenio Bennato trascina il numeroso pubblico presente, in un viaggio musicale in cui non mancano riferimenti alla memoria ed alla condizione odierna del mezzogiorno, ad un’umanità silente che, attraverso la musica, esalta la proprie radici e la sua emotività.
Ha preceduto lo spettacolo il benvenuto ed i ringraziamenti da parte di Maria Buonaguro, Presidente “Amici dell’Accademia” e di Marcella Parziale, Direttrice Artistica.
La manifestazione rientra nella stagione artistica 2023 dell’Accademia di Santa Sofia, in stretta collaborazione con l’Università degli studi del Sannio e del Conservatorio di Benevento. La direzione artistica, come sempre era affidata a Filippo Zigante e Marcella Parziale, e la consulenza scientifica a Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
L’esibizione dell’artista napoletano è stato preceduto dalla prof. Aglaia McClintock, storica del diritto romano, Garante degli Studenti dell’Università del Sannio, che racconta, con dovizia di particolari e con grande sensibilità, la storia della via Appia, dal nome del censore Appio Claudio Cieco, via mediterranea che collegava originalmente i Colli Albani a Capua, ma che fu estesa prima fino a Maleventum ( poi Beneventum) e poi fino a Brindisi, un percorso che non fu solo una strada, ma successivamente una via di comunicazione tra culture, tra lingue e soprattutto tracciato per l’affermazione del concetto del diritto.
E’ seguita l’esibizione del gruppo musicale de “Le voci del sud” composto da Letizia D’Angelo, Laura Dentato, Laura Cuomo, Francesco Luongo e Angelo Plaitano, giovani insieme ai quali Bennato ha voluto condurre i presenti a riscoprire le origini della musica, con particolare attenzione ai ritmi mediterranei ed alla valenza sociale in essi contenuti.
Lo spettacolo è stato aperto dai corali che, prendendo spunto da temi come la Creazione, la Terra e l’uomo, hanno coinvolto il pubblico in una serie di canzoni nelle quali era esaltato il cuore e la sensibilità del popolo mediterraneo ed in particolare di quello napoletano.
L’ingresso in scena di Bennato, accolto da un caloroso applauso, ha aperto la strada ad una musica impegnata preceduta sempre, da una spiegazione sui temi proposti e dalle motivazioni, filosofiche e sociali che lo hanno spinto a comporre i diversi brani.
“Qualcuno sulla terra” è il suo nuovo ed affascinante progetto musicale,costituito da sette brani inediti tutti ispirati alla creazione del mondo. Il disco vede la sua conclusione in una suite composta con la collaborazione di Carlo D’Angiò, “A Sud di Mozart”.
“Qualcuno sulla terra” è dunque una favola poetica della genesi del mondo, una percorso musicale che prende coscienza della bellezza e della grandezza dell’universo.
Con il brano “Evviva chi non conta niente”, Bennato esalta il significato delle frontiere, dei migranti e di tutta un’umanità da raccontare, gente che attraversa mari, deserti, montagne, con il sottofondo di musica del Sud che riecheggia fin dalla misteriosa Africa, Algeri, Etiopia, Mozambico, patrie di una musica martellante e intensa che arriva fino a noi travolgendo i nostri suoni attraverso antiche tammorre e decise chitarre.
E’ la musica di chi, da ultimi, vuole farsi sentire, la melodia di chi “non conta niente” perché fuori dai giochi dai meccanismi superficiali ed effimeri dell’occidente moderno, la voce in musica di chi sa che la propria melodia non può essere fermata.
Sonorità lontane mille miglia dalla solitudine della globalizzazione e dall’urgenza del business che impera nel nostro tempo, melodie antiche contro cui sembrano ingaggiare una lotta disperata i tamburi dei villaggi africani, musica che spinge i nostri orizzonti ad allargarsi verso latitudini lontane che però conservano ancora il senso della vita. Di tutto ciò ci parla Eugenio Bennato nella serata beneventana.
Bennato è stato anche fondatore, nel 1967, della Nuova Compagnia di Canto Popolare, un progetto musicale nato con l’intenzione di cercare e diffondere la musica della tradizione campana, accompagnata dalla gestualità popolare e dalla melodia del cuore del sud.
Bennato ricorda quell’esperienza definendo quel gruppo che era “una minoranza”, come una “grande minoranza” che, con coraggio e determinazione si è contrapposto alla logica della “maggioranza” culturale e musicale del suo tempo.
Esegue poi i brani “Ritmo di contrabbando”, “Che il mediterraneo sia”e “Sponda sud”, anch’esse melodie dense di concetti profondi e significativi che non possono dimenticare temi a cui tiene particolarmente, come le sofferenze dei più poveri, di quanti fuggono dai loro paesi in cerca di aiuto e fortuna e di coloro che combattono per la libertà, come Ninco Nanco.
Il brano “Ninco Nanco”, canzone sul celebre brigante Giuseppe Nicola Summa, detto appunto “Ninco Nanco”, nasce dal desiderio di dire la verità sulla “falsa unità d’Italia” e sulla “questione meridionale”, nata dalla violenza e dal sangue di tanta gente del sud che si ribellò ad una conquista, attraverso il movimento dei briganti, personaggi che si opponevano all’ occupazione da parte del nord Italia e per questo andavano messi a tacere, come Ninco Nanco che “doveva morire” dice Bennato. “Omme se nasce, brigant se more” diceva Ninco Nanco, parole ripetute però anche da Garcia Lorca davanti al plotone di esecuzione.
Intona poi “Ninna nanna 2002”, un brano che parla delle carrette del mare e del triste carico umano fatto troppo spesso di bambini destinati a concludere la loro vita in fondo al mare, mentre cercano chi può loro voler bene, perché “chillu dio che ha criato stu mundo, l’ha fatto tundo e accussì grande”, dice Bennato nel brano, eppure sembra che per tanti non ci sia posto per sopravvivere.
Il brano “Brigante se more”, scritta con Carlo D’Angiò e utilizzato per lo sceneggiato Rai “L’eredità della priora”, coinvolge il numerosissimo pubblico presente che per esso chiede il bis.
Tanti gli applausi del pubblico dell’Auditorium Sant’Agostino pieno fino alla sua capienza massima, tutti entusiasti estimatori di un musicista che è anche un intellettuale oltre che rappresentante simbolico della cultura partenopea e mediterranea nel mondo.
Il concerto si chiude con “Grande Sud”, il pezzo forse più conosciuto di Bennato, che ha eseguito utilizzando la sua chitarra battente, melodia che ha preceduto i saluti dell’artista ad un pubblico caloroso e riconoscente verso il suo impegno musicale ed umano.
“Accademia di S. Sofia”, Stagione Concertistica 2022/2023: a febbraio ancora 3 eventi imperdibili
L’Accademia di Santa Sofia sempre in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio” e con il “Conservatorio Nicola Sala” di Benevento, nel contesto della Stagione Concertistica 2022/2023, sempre sotto la direzione artistica di Filippo Zigante e Marcella Parziale, per il mese di febbraio 2023 propone ancora tre eventi imperdibili.
Questi gli appuntamenti che si terranno Auditorium Sant’Agostino di Benevento:
Sabato 18 Febbraio alle ore 19:00: “Quintetto di Fiati dei BerlinerPhilarmoniker”: Flauto: Yasuko Fuchs, Oboe: Christoph Hartmann, Clarinetto: Wenzel Fuchs, Fagotto: Bence Boganyi, Corno: Andrej Žust.
Sabato 25 Febbraio alle ore 19:00: Orchestra da Camera Accademia di Santa Sofia e Francesco Nicolosi pianoforte. Musiche di G. Paisiello e A. Scarlatti
Questo invece l’appuntamento All’ Auditorium San Vittorino per la consulenza artistica del M° Umberto Aucone:
Venerdì 10 Febbraio alle ore 19:00: Angelo Cioffi 4ET: Omaggio ad Aldo Bassi, con Angelo Cioffi, tromba; Enrico Asquitti, piano; Andrea Venditti, basso; Marco Leone, batteria.
Per Informazioni tel. 0824.1901208, www.accademiadisantasofia.it, accademiadisantasofia@alice.it.
Il 17 dicembre Michele Placido torna a Benevento con “Viaggio d’amore”
Michele Placido torna a Benevento sabato 17 dicembre, alle ore 19:00, presso l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, con il suo nuovo spettacolo “Viaggio d’Amore”, quarto appuntamento della Stagione concertistica 2022/23 dell’Accademia di Santa Sofia realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio di Benevento, sempre sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
Michele Placido, regista e attore, mattatore amatissimo dal pubblico di ogni età, protagonista popolarissimo, volto e voce del cinema italiano in tutto il mondo, nonché regista acclamato con commedie, film impegnati e opere di forte impatto, ha da poco proposto nelle sale il suo film capolavoro L’ombra di Caravaggio.
Sabato potremo gustare il suo recital teatral-musicale “Viaggio d’Amore”, dedicato ai più grandi poeti dell’Umanità, che nasce proprio da un’idea del grande attore e del maestro Davide Cavuti, suo storico collaboratore al cinema, regista, musicista e compositore di colonne sonore cinematografiche e per il teatro, che ha lavorato anche per altri celeberrimi maestri, registi e attori, come Pasquale Squitieri, Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà. Ad agosto del 2020, ha firmato le musiche e la regia dello spettacolo Non svegliate lo spettatore con Lino Guanciale, ispirato alla vita dello sceneggiatore Ennio Flaiano.
Nel 2021, ha scritto e diretto il film biografico Un marziano di nome Ennio interpretato da Massimo Dapporto, Michele Placido, Lino Guanciale e presentato alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ricevendo il Premio Giornata mondiale del cinema italiano, presso la Camera dei deputati, risultando finalista ai Nastri d’argento e vincendo il suo secondo Premio Flaiano per la regia, il soggetto e la sceneggiatura.
Durante la serata Placido interpreterà alcuni dei testi più emozionanti scritti dai grandi poeti senza tempo.
Le musiche originali saranno eseguite da Antonio Scoletta al violino, da Martin Diaz alla chitarra e dallo stesso Davide Cavuti alla fisarmonica.
Il consueto preludio allo spettacolo sarà curato da Antonella Tartaglia Polcini con un intervento intitolato Patrimonio: dall’individuale all’universale.
Ricordiamo il costo del biglietto, € 10 e dell’abbonamento per 11 spettacoli, € 90 (Settore Platea riservato agli abbonati).
Per acquisto biglietti, abbonamenti e prevendita contattare: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989, o https://www.i-ticket.it.
beneventonews24.it utilizza cookie e tecnologie simili per gestire, migliorare e personalizzare la tua esperienza di navigazione del sito; per maggiori informazioni, consulta la nostra Informativa sulla PrivacyCookie settingsAccetto
Manage consent
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.