Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

Benevento, la rivelazione dell’ex Agostinelli: “La Juventus mi aveva chiamato in segreto”

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L’ex allenatore del Benevento, nel corso di una puntata di TV Play, ha rivelato di essere stato contattato in segreto dalla Juventus in passato, quando allenava la Ternana in Serie B.

Queste, quindi, le dichiarazioni di Andrea Agostinelli: “Mi chiamò la Juventus in segreto, prima di Lippi. Nella mia carriera da allenatore, molto molto lunga, ho allenato davvero dappertutto. Ho allenato all’estero, l’anno scorso ho terminato il campionato con il Benevento. Ci sono periodi in cui il nostro mestiere ha dei picchi altissimi. I primi anni ho vinto diversi campionati, ho fatto l’Interregionale, C2, C1, B e A. Ci sono dei momenti in cui non sai a chi dare resti, ti vuole quello e quell’altro.

Ricordo che mi chiamò la Juventus, all’epoca allenavo la Ternana in Serie B e andavo davvero bene con quella squadra. Mi chiamò in segreto la Juventus e, senza levare un allenamento, andai a Torino e tornai la mattina dopo. Mi dissero “Se non ritorna Marcello Lippi, potresti essere il prescelto perché puntiamo su allenatori giovani ed emergenti”. Questo fa parte del mio ricordo, ne parlavano tutti i giornali, poi arrivano anche i momenti in cui non ti chiama nessuno. Lo dico agli allenatori giovani, c’è tanto da digerire e se non ci riesci deve smettere di fare questo mestiere“.

Foto: Screen TikTok TVPlay

Benevento, Agostinelli: “A Picerno vittoria molto importante, la forza del gruppo è determinante”

Benevento, Agostinelli: “A Picerno vittoria molto importante, la forza del gruppo è determinante”

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L’ex allenatore del Benevento, oggi nell’organigramma della società giallorossa, è intervenuto nel corso della trasmissione OttoGol, in onda su OttoChannel.

Di seguito, quindi, l’analisi di Andrea Agostinelli sulla vittoria della Strega contro il Picerno e non solo:

SUL PAREGGIO CONTRO L’AUDACE CERIGNOLA: “Quando vai a vedere i numeri, il pari contro il Cerignola ci può stare. Le partite te le devi sudare, come è successo contro il Picerno. Dopo il pareggio contro il Cerignola la vittoria contro il Picerno è stata importantissima, anche per i risultati degli altri. L’importante è che non si passi dalla partita contro il Cerignola che porta critiche esagerate alla vittoria di Picerno in cui si dice che è già tutto fatto. Il pareggio contro il Cerignola conta poco, l’importante sono le parole del Mister che dice che la squadra è in crescita. Non bisogna fare voli fuori dal normale, il campionato di C sappiamo come è“.

SULL’IMPORTANZA DELLA FORZA DEL GRUPPO: “La forza del gruppo è determinante. Quando arrivi in corsa hai una rosa, probabilmente molto competitiva, ma hai bisogno di vederla. Se non sbaglio, Auteri ha detto che dopo un mese e mezzo ha le idee molto più chiare: ha provato e ha visto, l’idea se l’è fatta e probabilmente una certa scala nella sua testa c’è. Però ci vuole tempo per conoscere chi si ha davanti. Sarebbe stato assurdo non fare il turn-over quando c’erano tre partite in una settimana“.

SULL’INCISIVITA’ DEI CAMBI: “A volte fai dei cambi e la squadra reagisce ma il risultato non cambia, può succedere. Bisogna essere equilibrati, l’allenatore ragiona molto su questa valutazione altrimenti potrebbero farlo tutti”.

SU CARFORA: “E’ lui che deve farsi vedere in allenamento, l’allenatore allena il Benevento e non i singoli. Contro il Picerno è entrato perché, probabilmente, nella mente dell’allenatore è stato ritenuto pronto per entrare. Farei un altro discorso: qualcuno si dovrebbe chiedere perché l’anno scorso in Serie B ha giocato tanto anche da titolare. Con le sue prestazioni e con la sua intraprendenza, in una squadra amorfa e che non dava tanto a livello offensivo, spiccava. Quest’anno c’è invece una squadra, e magari quest’anno fa più fatica. Spero che Carfora, che è un ragazzo e che ovviamente non giocando si sarà sentito demoralizzato, si ricordi che nel calcio ti aiuti da solo perché non ti aiuterà nessuno“.

SUL SETTORE GIOVANILE GIALLOROSSO: “Rinforzare una squadra come quella del Benevento, pur facendo scouting, non è facile. Magari con altre società sarebbe più semplice, ma con il Benevento vedendo anche il settore giovanile diventa difficile“.

SULLE DECISIONI ARBITRALI: “Per me non c’era fallo di mano di Ciano sulla rete del possibile 1-1, se la porta avanti con il petto o con l’addome. La partita sarebbe cambiata eccome. Non voglio pensare che siano cose fatte appositamente, se veramente fosse così non saprei come si dovrebbe comportare il Presidente; spero, paradossalmente, che si tratti di incompetenza“.

SULLE TANTE PARTITE IN NOTTURNA: “Mi viene da dire che ci stiamo abituando a giocare in notturna, quindi alla fine non è più un problema. Il Benevento è una squadra importante e, di solito, la fascia più appetibile per le televisioni è quella notturna. Credo che il motivo sia soprattutto questo. Più che sulla fascia oraria, direi che il Benevento in questo trittico di partite ha avuto un giorno di riposo in meno…“.

SULLA LOTTA PROMOZIONE: “La Juve Stabia è la vera rivelazione in questo campionato e fino a questo momento ha perso punti contro Monterosi e Brindisi in casa. I punti cominciano a essere pesanti, più si va avanti e più la Juve Stabia avrà pressioni per paura di non farcela. Vedremo come si riprenderanno dopo la sconfitta contro il Catania. Meglio essere davanti e farsi inseguire che stare dietro e inseguire. Al di là di questi discorsi, comunque, il Benevento deve pensare partita dopo partita perché nessuna sarà semplice“.

Foto: Screen OttoChannel

Benevento, cronaca di un 2023 da dimenticare

Benevento, cronaca di un 2023 da dimenticare

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Il Benevento si appresta a salutare un 2023 da dimenticare, che passerà alla storia come uno degli anni più fallimentari della società giallorossa, con l’augurio di vivere un 2024 da assoluto protagonista.

La Strega ha cominciato il 2023 in Serie B: dopo un girone d’andata al di sotto delle aspettative, i giallorossi a fine dicembre occupavano la quattordicesima posizione con 22 punti, a -4 dalla zona play-off e a +2 sulla zona play-out. In panchina, all’epoca (sembra una vita fa…), sedeva Fabio Cannavaro: il Campione del Mondo 2006 era arrivato all’ombra della Dormiente tra l’entusiasmo generale di una piazza che aveva mal digerito le prestazioni della squadra sotto la guida di Fabio Caserta ed era convinta che l’allenatore partenopeo, alla sua prima esperienza in Italia, potesse portare i giallorossi almeno a giocarsi la promozione in Serie A. Il 4 febbraio 2023, al termine di una sessione invernale di calciomercato non soddisfacente, arrivò l’esonero per l’ultimo Pallone d’Oro italiano, in concomitanza con quello del Direttore Sportivo Pasquale Foggia.

Il Presidente Oreste Vigorito, uomo solo al comando, affidò la squadra a un profilo d’esperienza quale Roberto Stellone. Nulla da fare, però, neanche per l’ex Frosinone, Palermo, Ascoli e Reggina: arrivato con il Benevento penultimo a 23 punti, il 10 aprile rassegnò le dimissioni da allenatore giallorosso dopo aver perso 3-1 in casa contro la Spal. Il tecnico romano lasciò la squadra sannita all’ultimo posto in classifica con 29 punti, a cinque lunghezze dalla zona play-out.

Si aprì dunque l’ennesimo capitolo della stagione 2022-23 della Strega: la missione impossibile della salvezza venne affidata ad Andrea Agostinelli, una delle pochissime note positive della scorsa annata insieme alla scoperta di Carfora (di cui, a oggi, sembrano essersi perse le tracce). Nonostante le voci su una possibile permanenza in Serie B pur arrivando terz’ultimo, il Benevento chiuderà il suo campionato cadetto in ultima posizione con 35 punti, tornando a disputare la Serie C a 7 anni dall’ultima volta.

L’estate, poi, è stata tesa e travagliata. A Marcello Carli, nuovo Direttore Tecnico giallorosso, è stato affidato l’arduo compito di ricostruire una squadra praticamente da zero. L’obiettivo era, in pochi mesi, di fare un repulisti generale tra i calciatori scontenti e negativi per l’ambiente giallorosso e di compiere l’impresa di far quadrare i conti societari risolvendo contratti che erano già onerosi per la Serie B, figuriamoci per la C. Missione parzialmente raggiunta, ci sentiamo di dire: hanno salutato giocatori che il loro tempo a Benevento lo avevano terminato, sono restati altri elementi che avrebbero ancora potuto dire la loro per la Strega che sarebbe stata e sono arrivati giocatori che avrebbero costituito un bel mix di qualità e carisma, di gioventù ed esperienza.

Sulla panchina sannita, nella prima parte della stagione 2023-24, si è seduto Matteo Andreoletti. Il tecnico bergamasco, il più giovane dei campionati professionistici italiani fino a metà dicembre (appena 34 anni), ha mostrato fin da subito tanta sicurezza e voglia di far bene. I giocatori però, nonostante un filotto di 12 risultati utili consecutivi in campionato dopo la sconfitta all’esordio contro la Turris, non hanno reso come avrebbero dovuto, ancora in preda probabilmente alla retrocessione di qualche mese prima che si respirava nell’ambiente. Nulla da fare: tra cambi modulo, infortuni e caso calcioscomesse (Pastina risulta tutt’ora escluso per scelta societaria), Mister Andreoletti non riesce a costruire la tanto agognata identità di squadra: il suo tempo nel Sannio, il 23 dicembre, giunge al termine.

Dopo l’esonero del tecnico bergamasco nel giorno dell’AntiViglia di Natale, a Santo Stefano arriva l’ufficialità del suo sostituto: Gaetano Auteri. Il tecnico di Floridia è tornato all’ombra della Dormiente a distanza di quasi 8 anni dalla stagione 2015-16 in cui, nonostante un avvio non eccellente, il Benevento vinse il girone C di Serie C conquistando la sua prima storica promozione in cadetteria. Sarà la prima volta da subentrante per l’esperto allenatore classe ’61, chiamato fin da subito a creare identità e spirito di gruppo in una squadra che non sta rendendo come ci si aspettava. Le qualità ci sono, come affermato da Auteri stesso nella conferenza stampa di presentazione, vanno solamente valorizzate. Nella finestra di mercato ormai alle porte il Direttore Carli sarà chiamato a completare la rivoluzione iniziata in estate: la sensazione, infatti, è che l’avventura giallorossa di alcuni giocatori sia ai titoli di coda e che, per ricominciare con lo spirito giusto, sia necessario che tutte le componenti remino nella stessa direzione.

L’augurio, ovviamente, è che il 2024 possa essere l’anno del Benevento. La Juve Stabia capolista dista 12 lunghezze, è vero, ma la stagione è ancora lunga e tutto può ancora accadere. I sogni posso avverarsi (ce lo hanno insegnato proprio gli uomini di Auteri 8 anni fa), gli obiettivi possono essere raggiunti: la determinazione e il coraggio, però, non devono venire mai meno, e tutti devono dare il proprio contributo per il bene della squadra.

Foto Collage: Cannavaro, Stellone, Agostinelli – Getty Images; Andreoletti – Federico Simeone

Agostinelli (NdC): “Vicenda San Pio, Rubano ha preso l’ennesimo granchio: speculazione indecorosa”

Agostinelli (NdC): “Vicenda San Pio, Rubano ha preso l’ennesimo granchio: speculazione indecorosa”

Politica

“Rubano ha preso l’ennesimo granchio. Si è tuffato, indecorosamente, su una denuncia a mezzo stampa di presunta malasanità, per imbastire una speculazione politica senza accertarsi di nulla; peccato che il giorno dopo l’Ospedale abbia chiarito i contorni della vicenda con un intervento ufficiale della direttrice del Pronto soccorso. Dovrebbe vergognarsi sia perché è sgradevole speculare per scopi politici sulla denuncia di una paziente, sia perché un deputato deve anteporre all’esibizione mediatica la necessità di accertarsi mediante i canali istituzionali della verità dei fatti e dei dettagli delle vicende. Davvero l’ennesima caduta di stile”, lo scrive in una nota il segretario provinciale NdC Carmine Agostinelli.

“Questo signore ritiene di poter coprire il vuoto della sua attività parlamentare alzando perennemente i toni della polemica politica, ma è uno stratagemma cui non crede nessuno. Se ritiene di doversi occupare di sanità, dovrebbe farlo nel luogo dove è pagato dai cittadini italiani, cioè in Parlamento e interloquire con il Ministro, espressione della maggioranza parlamentare di cui fa parte. Ma i segni della sua attività parlamentare continuano a essere totalmente evanescenti. Può riparare a questa ennesima magra figura, chiedendo scusa prima alla donna la cui vicenda è stata strumentalizzata per fini politici e poi agli operatori del Pronto soccorso che lavorano in condizioni non semplici e non meritano di trovarsi scaraventati, da un parlamentare della Repubblica, in una gazzarra politico-mediatica”. 

Benevento, Agostinelli: “Sconfitta contro la Juve Stabia causata da episodi. Serve cattiveria sportiva”

Benevento, Agostinelli: “Sconfitta contro la Juve Stabia causata da episodi. Serve cattiveria sportiva”

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L’ex allenatore del Benevento, oggi nell’organigramma della società giallorossa, è intervenuto nel corso della trasmissione OttoGol, in onda su OttoChannel.

Di seguito, quindi, l’analisi di Andrea Agostinelli sulla sconfitta della Strega nel derby contro la Juve Stabia e non solo:

SULLA SCONFITTA CONTRO LA JUVE STABIA: “Sicuramente ci si aspettava qualcosa nell’ultimo periodo, ma ci sono sconfitte e sconfitte. Questa è una sconfitta causata da episodi. C’è grande livellamento in questo campionato, oggi la differenza la fanno la ferocia e la cattiveria sportiva che bisogna mettere in campo. Il Benevento ha una rosa super, ma se non mette la cattiveria che mettono in campo gli avversari quando affrontano il Benevento allora diventa difficile. Sono convinto delle qualità della squadra e dell’allenatore, ma quando puoi uccidere un avversario lo devi fare. Sicuramente Andreoletti penserà a correggere questa caratteristica“. 

SUL DOMINIO GIALLOROSSO NELL’ULTIMA FASE DELLA PARTITA: “Le squadre che incontrano il Benevento sprecano tanto a livello di energie perché sono molto aggressive, alla fine la Juve Stabia ne ha pagato. Io ho qualità in panchina, e l’allenatore ha fatto i cambi che doveva fare. Il problema è che chi entra deve dare risposte all’allenatore, anche in dieci minuti, ed è successo che a volte queste risposte dal punto di vista della prestazione personale non siano arrivate. Non mi piace fare nomi, sto cercando di vedere ragazzi che possano interessare per il futuro del Benevento ma vedo tutte le partite. Mi dispiace che ci siano giocatori che dovrebbero dare una mano all’allenatore e non lo stanno facendo. Non riesco a vedere Ciano così, con le qualità che ha: in questo campionato è un giocatore fuori da ogni schema, stravedo per lui e pensavo potesse fare la differenza e gli auguro di poterla fare ma al momento non la sta facendo. In casa contro il Giugliano nel primo quarto d’ora sembrava di vedere una squadra di Serie A contro una di quarta serie: poi, però, c’è stato un rilassamento totale problematico su cui l’allenatore sta ancora lavorando. In questo mestiere è fondamentale l’equilibrio, andando oltre il risultato. A Monopoli c’erano solo elementi negativi, mentre a Castellammare c’è stata una reazione contro la capolista ed è arrivata la sconfitta al termine di una partita alla pari“.

SUI POSSIBILI ACCORGIMENTI DI MODULO: “Credo che un allenatore abbia il dovere di cambiare quando le cose non vanno bene. L’allenatore fa questo mestiere perché fa delle scelte. Non mi piacciono gli allenatori che vanno sempre dritto per la loro strada senza cambiare quando necessario. Questa squadra può giocare anche in altri modi e con altri moduli, lo sa anche Andreoletti che in questo momento ci starà pensando. Di sicuro, però, quando un giocatore o un gruppo non va come tu vuoi allora qualcosa cambi, che sia sui giocatori singoli o sulla tattica. Può essere che il dominio finale a Castellammare sia dovuto dall’inserimento della doppia punta, ma l’allenatore giustamente deve pensare prima all’equilibrio della squadra. E’ normale però che, se vuoi recuperare una partita, inserisci un attaccante e non un difensore. Credo che Andreoletti sia bravo e intelligente, sa fare l’allenatore e sono convinto che farà una carriera importante, ma gli ho detto che ci sono momenti di difficoltà in cui bisogna saper ingerire e digerire la melma che va giù e trasformarla in energia“.

SUL DERBY CONTRO L’AVELLINO: “Nei momenti difficili ho visto la squadra uscire prima con la spada e poi con il fioretto, questo deve fare il Benevento“.

Foto: Screen OttoChannel

Cacciano: “Fatico a comprendere le dichiarazioni di Agostinelli, l’aritmetica ha risolto le polemiche”

Cacciano: “Fatico a comprendere le dichiarazioni di Agostinelli, l’aritmetica ha risolto le polemiche”

Politica

“Da tempo fatico a comprendere le dichiarazioni del segretario di NdC, Carmine Agostinelli. La storia politica di questi anni è di una chiarezza esemplare, autoevidente. Siamo stati sempre alternativi”.

“Al comune di Benevento, alla Provincia e alle elezioni politiche di un anno fa allorché il partitino mastelliano, che nel frattempo si è pure dimezzato, ha conseguito lo 0,16 per cento (zero virgola sedici) dei voti su base nazionale. L’aritmetica – sia detto sine ira et studio – ha già risolto le polemiche che Agostinelli cerca in tutti i modi di imbastire”.

Agostinelli: “Intollerabile l’atteggiamento del PD ne confronti di NdC e Italia Viva”

Agostinelli: “Intollerabile l’atteggiamento del PD ne confronti di NdC e Italia Viva”

Politica

La segreteria provinciale sannita del Pd continua a tagliare i ponti del dialogo con le forze centriste e moderate e non perde occasione per attaccare sia NdC sia Italia viva: quest’atteggiamento sordo e di corto respiro, che stride finanche con le parole di apertura al dialogo del commissario regionale Misiani, è intollerabile“.

Se il Pd decide di fare a meno dell’apporto decisivo di NdC e Iv in Campania lo dica apertamente: certificherebbero un suicidio politico, ma risparmierebbero a noi la fatica di un’intesa che avrebbe diversi angoli da smussare e sarebbe, con grillini e sinistra radicale, comunque molto faticosa sotto il profilo programmatico“, lo dice il segretario provinciale di Ndc Carmine Agostinelli dopo le parole dell’omologo del Pd all’inaugurazione del circolo in valle Telesina.

S’ignorano la storia e l’algebra. La storia dice che la sinistra non è mai bastata a sè stessa e ha vinto solo aprendosi al centro. Ricordiamo l’esperienza prodiana del 2006 e il ruolo determinante che ebbe sul piano elettorale e parlamentare l’allora Udeur. Fu l’ultima volta quella, con Mastella poi nominato Guardasigilli, che il centro-sinistra vinse nelle urne. I semplici conti della lavandaia certificano, inoltre, che il Pd, senza alleati al centro, sarebbe irrilevante in provincia di Benevento e sicuro perdente in Regione Campania. Una cosa è certa: non accetteremo più di donare consenso decisivo sul versante regionale ad una coalizione, ipotetica, di centro-sinistra, mentre nel Sannio i Dem fanno terra bruciata e i vertici provinciali brutalizzano ogni tentativo di dialogo“, conclude Agostinelli.

Benevento, Agostinelli: “La squadra non molla mai ed è propositiva, manca qualcosa nei singoli”

Benevento, Agostinelli: “La squadra non molla mai ed è propositiva, manca qualcosa nei singoli”

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L’ex allenatore del Benevento, oggi nell’organigramma della società giallorossa, è intervenuto nel corso della trasmissione OttoGol, in onda su OttoChannel.

Di seguito, quindi, l’analisi tattica di Andrea Agostinelli sulla Strega di Mister Andreoletti e non solo:

SUL MOMENTO DELLA SQUADRA: “C’è un dato di fatto, i numeri sono importanti: è una squadra che non molla mai, che riesce a recuperare le partite e a vincere alla fine. Se qualcuno pensa che il campionato di Serie C sia una mezza passeggiata è un errore, una squadra che retrocede deve entrare in una certa mentalità e ormai ci siamo. Questa squadra è cambiata totalmente rispetto all’anno scorso, serve tempo per un allenatore. Nelle difficoltà che ha avuto questa squadra sta facendo ottimi risultati, anche se c’è da migliorare. Mi piace, c’è qualità altrimenti non si recupererebbero delle partite così“.

SUL MESTIERE DELL’ALLENATORE: “Il mestiere dell’allenatore è fare delle scelte. Andreoletti, come tutti gli allenatori di questo mondo, deve fare delle scelte quindi può accontentare l’uno o l’altro ma senza precluderlo. Può sbagliare, deve scegliere e come tutti può sbagliare. L’importante è che lo faccia in autonomia. L’allenatore non ha mai antipatie verso qualcuno, deve scegliere in base a chi pensa possa rendere maggiormente. Meglio avere abbondanza: la scelta è un vantaggio per l’allenatore. Andreoletti è un bravissimo allenatore, è in una piazza importante ma se vuole arrivare a grandi livelli come ha potenzialità allora è costretto a scegliere. Non è un problema se un giorno sta fuori uno e uno l’altro. Quando un giocatore ti chiede perché non ha giocato, basterebbe dire: “perché credo che gli undici che ho mandato in campo inizialmente abbiano per me l’1% in più di poter vincere la partita”. Basta questo, non servono scusanti ma trasparenza e verità. Poi, ovviamente, ci sono le strategie per i cambi“.

SUL 3-5-2 A DISCAPITO DEL 4-3-3 INIZIALMENTE PREVISTO: “Quando ti accorgi che certi equilibri di squadra non possono essere mantenuti, è sintomo d’intelligenza cambiare modulo. Questa squadra, con la difesa a 3, gli dà più garanzie: quando viene attaccato si difende in 5 e quando attacca gli esterni sanno avanzare. Nel 3-5-2 come nel 4-3-3 conta il numero di giocatori che porta in area, in fase difensiva conviene evidentemente il 3-5-2 quindi va bene così. A volte è questione d’intelligenza: per portare il risultare a casa non interessa il cambio modulo o meno. Nel calcio è importante l’equilibrio, Andreoletti non è integralista“.

SU PASTINA: “Sono molto contento delle prestazioni e del comportamento in campo di Pastina. Le doti di Pastina, tecniche e atletiche, le hanno viste tutti anche lo scorso anno, ma doveva capire che l’attenzione, la concentrazione e il comportamento di un difensore in campo è non mollare neanche un secondo. Ora è determinato e concentrato, le doti le aveva già. Pastina potrebbe essere un uomo mercato di questo Benevento, può andare assolutamente in categorie superiori. Per qualità è un centrocampista aggiunto, peccava nell’atteggiamento e nella deconcentrazione in partita che non aveva sempre“.

SU CAPELLINI E TERRANOVA IN PANCHINA: “Menomale che c’è abbondanza. Terranova quando starà bene avrà le sue occasioni, farà le sue presenze. Capellini mi è sempre piaciuto, è un ragazzo pulito e di personalità. C’è abbondanza nella scelta dei tre difensori centrali. Ho elogiato Pastina, sono molto diretto e lo sanno tutti: terzo di sinistra è perfetto, poi che possa giocare centrale non è un problema. El Kaouakibi per me può giocare in primis quinto di centrocampo, lo ha sempre fatto, che poi possa giocare terzo di destra assolutamente sì“.

SU KUBICA: “Kubica in Polonia giocava come centrocampista, per me dovrebbe giocare nel centrocampo a tre. I numeri, però, dicono che si sa inserire alla grande in area di rigore. Questa è una caratteristica da sfruttare, come si è visto contro il Picerno di testa. Se dobbiamo identificare il trequartista di una squadra con quel giocatore tecnico che prende palla spalle alla porta, dribbla e calcia stiamo parlando in un altro giocatore; se invece stiamo parlando di un centrocampista moderno e offensivo che possa mordere il centrocampista-regista degli avversari allora ci siamo“.

SU BOLSIUS: “Il gol che ha fatto gli dà ancora più personalità e sicurezza. Il gol che ti dà tre punti, e che gol, è stato così decisivo che in questo momento lo fa volare in alto. Poteva essere penalizzato per le scelte, deluso, ma fa parte del gioco. Per l’allenatore non conta il gol, ma la prestazione. E’ difficile dimostrare qualcosa in 10 minuti, ma l’atteggiamento deve esserci sempre. Mi piace che sia un ragazzo che risponde con grande franchezza, sa che se la squadra continuerà a giocare con questo modulo allora lui giocherà con meno frequenza. E’ un giocatore a cui piace giocare dietro la punta sul centro-sinistra perché poi rientra con il destro“.

SU CIANO: “Il tiro che ha Ciano è da Serie A alta, per le sue qualità il livello è quello. Mi aspetto sempre il gol da lui, anche se non sta arrivando. Però non sta giocando male. Ciò che manca in questo momento sono i tiri in porta e i gol che chiudano la partita. Da chi? Ciano è uno di questi, magari in questo momento non succede. Aspetto Ciano. E’ nel singolo e nella condizione del singolo, più che nelle giocate e nel gioco, che il Benevento ha qualche problemino in avanti. Vedo una squadra sempre propositiva, il modulo non c’entra niente“.

SULLE PROSSIME PARTITE DELLA STREGA: “Ogni partita conta come la affronti, non solamente la caratura dell’avversario. Il Benevento può decidere nel bene e nel male, l’organico c’è. In Serie C non c’è una partita più semplice e una più difficile, vale anche per gli altri: si parte tutti alla pari, l’importante è la testa. Se l’allenatore è soddisfatto della propria squadra e non ci sono particolari problemi l’allenatore tende a confermare quello che gli è piaciuto. Lo sa Andreoletti, potrebbe confermare tutto in blocco o cambiare qualcosa. Hanno giocato sabato, giocheranno giovedì e poi lunedì: in 5 giorni, all’inizio della stagione, il giocatore recupera alla grande. La prestazione contro il Sorrento c’è stata, l’approccio alla partita è stato giusto: in avanti nella prestazione del singolo c’è da migliorare, come nella lucidità in manovra. Il Foggia teme il Benevento e il Benevento teme il Foggia, ma spero che mentalmente il Benevento temi anche il Monterosi“.

SULLA CLASSIFICA E SUGLI ORGANICI PIU’ FORTI: “La Juve Stabia è la vera rivelazione di questo inizio campionato, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. E’ un campionato lungo: Benevento, Avellino, Catania e Crotone usciranno fuori. Gli organici più attrezzati li vedo in Avellino e Benevento. Alla fine del campionato vedremo, sì ci può essere la squadra rivelazione ma i valori verranno fuori e non posso pensare il contrario. Le squadre che incontrano il Benevento sanno che è la partita della vita per il blasone, ricordando che tre anni fa giocava con la Juventus a Torino“.

Agostinelli: “NdC si conferma partito-guida nel Sannio”

Agostinelli: “NdC si conferma partito-guida nel Sannio”

Politica
“Lo conferma – scrive il segretario provinciale di Noi di Centro – l’elezione di Pasquale Di Meo come presidente della Comunità Montana Titerno-Tammaro”.

“Noi di Centro si conferma partito-guida nelle istituzioni della provincia di Benevento. Lo testimonia l’elezione, con numeri larghi, di Pasquale Di Meo, amministratore di San Lorenzello e segretario cittadino di NdC, alla presidenza della Comunità Montana Titerno-Tammaro”,

Lo scrive in una nota il segretario provinciale dei mastelliani Carmine Agostinelli.

“A Pasquale buon lavoro, alla guida dell’Ente Montano: siamo convinti che saprà fare bene e rappresentare le istanze di quest’area territoriale”, conclude Agostinelli.

Noi di Centro, Mastella e Agostinelli nominano i referenti del Fortore e del Tammaro

Noi di Centro, Mastella e Agostinelli nominano i referenti del Fortore e del Tammaro

Politica

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma di Noi di Centro Mastella.

“Sempre più presente ed organizzato nel Sannio il partito Noi Di Centro Mastella.

Ieri, a margine di un importante e riuscito convegno organizzato dal GAL Tammaro e da UNCEM e svoltosi a Santa Croce del Sannio, si sono riuniti sindaci e referenti NDC dell’area Tammaro.

Insieme al segretario nazionale, Clemente Mastella ed al segretario provinciale, Carmine Agostinelli erano presenti Antonio Di Maria, neo presidente del GAL Tammaro; Nino Lombardi, presidente della Provincia di Benevento; Gino Abbate, consigliere regionale; Antonio Zeoli, sindaco di Santa Croce del Sannio; Simone Paglia, sindaco di Campolattaro; Luigi Facchino, sindaco di Fragneto Monforte; il vice sindaco di Casalduni, Luigi Nave anche in rappresentanza del sindaco Pasquale Iacovella; il sindaco di Morcone, Luigino Ciarlo; il sindaco di Sassinoro, Luca Paglia; il sindaco di Colle Sannita, Michele Iapozzuto; il vice sindaco di Castelpagano, Lucio Mideo anche in rappresentanza del sindaco Bozzuto; Gianfranco Rinaldi, già sindaco di Pontelandolfo e presidente della Comunità Montana Tammaro Titerno.

Affrontati diversi argomenti di politica territoriale e sviluppo locale.

Durante l’incontro, il segretario provinciale, d’intesa con il segretario nazionale e con il consenso di tutti i presenti, ha annunciato la nomina di Gianfranco Rinaldi quale referente del partito noi Di Centro per l’area Tammaro.

Stessa nomina anche nel Fortore, dove a coordinare il partito, il segretario nazionale Mastella ed il segretario provinciale Agostinelli, individuano Andrea Giallonardo, sindaco di Castelfranco in Miscano.

“Il caldo dell’estate non rallenta il partito che resta, in modo indiscusso, principale riferimento ed attrattore degli amministratori sanniti.

A breve le nomine dei referenti delle altre aree territoriali e dei prossimi segretari cittadini.

A settembre, invece, inizieremo – conclude Agostinelli – con una serie di incontri pubblici itineranti su specifiche aree tematiche”.