“Mauro De Ieso torna a pieno titolo e a tutti gli effetti di legge sindaco di Pago Veiano. Il provvedimento del Prefetto di Benevento Carlo Torlontano, in applicazione delle disposizioni normative del Tuel, è un’ottima notizia per l’intera comunità politica di Noi di Centro”.
Lo scrive in una nota il segretario provinciale di Noi di Centro Carmine Agostinelli. “Abbiamo nutrito dal principio il massimo rispetto e la massima fiducia per l’attività della magistratura e continuiamo a farlo con la stessa compostezza, oggi registriamo con entusiasmo il ritorno in carica del sindaco De Ieso. Pago Veiano torna ad avere il suo Sindaco e NdC abbraccia l’amico Mauro e riabbraccia il sindaco De Ieso.
Il tempo è galantuomo, caro Mauro, e saprà ricompensarti per questo calvario durato quasi un anno. La vicinanza mia personale e dell’intero tuo partito, non solo oggi ma anche ieri, nei giorni più bui.
Per qualcuno che dentro e fuori i confini di Pago ha inteso esercitare l’arte, antica ma non nobile, dello sciacallaggio oggi è un giorno meno lieto”, conclude Agostinelli.
Noi di Centro, Agostinelli: “NdC forza decisiva nel determinare gli equilibri politici”
“Noi di Centro è la forza decisiva nel determinare gli equilibri politici in provincia di Benevento: ieri sera nel quartier generale di via Moro ve ne era la plastica e lampante dimostrazione. La presenza di ventisei sindaci ci dà una serena consapevolezza del nostro potenziale politico“, così in una nota il segretario provinciale di NdC Carmine Agostinelli.
“Dal sindaco di Castelfranco Andrea Giallonardo a quello di Casalduni Pasquale Iacovella, dal sindaco di Pietraroja Angelo Pietro Torrillo a quello di San Salvatore Telesino Fabio Massimo Leucio Romano, al sindaco di Vitulano Raffaele Scarinzi per citare i nomi di alcuni amici che non erano presenti fisicamente ma hanno telefonato al nostro leader Mastella per confermargli massimo sostegno politico, Noi di Centro si conferma l’anello di congiunzione degli amministratori di tutte le aree della provincia e il fattore politico con la maggiore vis unificante sul territorio”, prosegue Agostinelli. “Esiste qualche posizioni differenziata che non va né drammatizzata, né sminuita. Nei prossimi giorni il nostro segretario nazionale Clemente Mastella incontrerà il presidente provinciale Domenico Parisi per un incontro chiarificatore“, preannuncia Agostinelli.
“Si torna a votare nel 2024: guardiamo all’anno che verrà con la forza tranquilla di chi può contare sui numeri e sul consenso. Lo spezzatino di comodo, diciamo però da subito, non può funzionare: gli alleati saranno tali per le Europee e per le Provinciali. E saranno la bussola per le Regionali del 2026“, conclude Agostinelli.
Benevento, Agostinelli potrebbe restare in giallorosso
La società ha proposto al tecnico di restare in giallorosso ma con un altro ruolo.
Che vi fosse stima reciproca tra il presidente Vigorito e Andrea Agostinelli era cosa nota, d’altronde nel massimo momento di difficoltà il patron si è affidato all’esperienza del tecnico anconetano per chiudere la stagione.
Non esser riuscito ad evitare la retrocessione non ha inficiato nemmeno minimamente sulla stima che l’Avvocato riponeva sull’allenatore, anzi. Al di là del risultato finale, la presenza di Agostinelli sulla panchina giallorossa è stata una delle poche cose da salvare e tra le pochissime note liete di una stagione davvero negativa sotto tutti i punti di vista.
Come era preventivabile ed è praticamente ufficiale dopo le parole del d.t. Carli, rese nella conferenza stampa di ieri, l’avventura sulla panchina giallorossa del tecnico anconetano terminerà il prossimo 30 giugno. Il Benevento, infatti, ha deciso di ripartire da un altro allenatore, pur apprezzando profondamente la professionalità di Agostinelli e il lavoro da lui svolto in queste settimane.
Questo al punto di proporre al tecnico di proseguire la sua avventura con la famiglia giallorossa sebbene in un’altra veste: ad Agostinelli, infatti, è stato proposto di occuparsi dello scouting. Ora la palla passerà al tecnico che dovrà decidere se accettare questo nuovo ruolo oppure proseguire nella sua carriera da allenatore.
Benevento, Agostinelli unica nota lieta di una stagione da dimenticare
La sua signorilità nell’assumersi anche colpe non sue ha descritto sapientemente come ci si comporta dinanzi alle sconfitte.
La scalata che si è ritrovato davanti agli occhi Andrea Agostinelli, un volta vestiti i panni di allenatore del Benevento, era di quelle ripidissime. Lo sapeva lui, lo sapeva la società, lo sapevano tutti.
La sua nomina, bisogna essere onesti, ha lasciati un po’ stupiti: non può essere diversamente quando a compiere una impresa sportiva come quella che era richiesta al Benevento, viene ingaggiato un tecnico che è fuori dal giro del “calcio che conta” da dieci anni e che si è dovuto ritagliare il proprio spazio come commentatore tecnico e allenatore in campionati come quello di Malta.
Eppure, con la stessa onestà, va riconosciuto l’ottimo lavoro compiuto dal tecnico anconetano sulla panchina giallorossa: Agostinelli, infatti, sebbene non sia riuscito a salvare il Benevento, è andato ben oltre i compiti del classico traghettatore a cui solitamente si chiede di chiudere – almeno – con dignità una stagione ormai compromessa e dal risultato scontato.
No, Agostinelli è andato oltre: ha dimostrato sul campo, col lavoro quotidiano, che credeva sul serio – e non solo a chiacchiere – di poter salvare il Benevento da una sanguinosa retrocessione in Serie C. Non ci è riuscito è vero, ma il suo lavoro non solo ha ridato dignità al Benevento ma lo ha fatto diventare finalmente squadra, quantomeno sotto al profilo del gioco.
Con lui in panchina si sono riviste azioni da gioco, tiri verso la porta e la cosa più bella del calcio: i gol. E’ riuscito a spezzare quella piattezza generale mista ad apatia che aveva – ed ha – condotto nel baratro la formazione sannita.
Pur nell’amarezza generale per una retrocessione che lascia il segno nell’animo di ogni tifoso, il tecnico marchigiano ha avuto il merito di riportare al centro della scena le emozioni che il calcio può dare. Il Benevento, quasi sempre, fatto salvo l’ultima parte della sfida con il Cittadella, se l’è giocata con tutti, riuscendo spesso anche a rimontare il risultato (vedi con il Parma, ad esempio).
E chissà che non abbia ragione lui nel dire che con un po’ di tempo in più a disposizione sarebbe riuscito davvero nell’impresa. Ma questo non lo sapremo mai.
Quel che è certo, però, è che ci si toglie il cappello dinanzi a persone come lui che, pur essendo l’ultimo dei responsabili, non ha accampato scuse e non ha tergiversato, chiedendo scusa – e assumendosi anche colpe non sue – per non essere riuscito a salvare il Benevento dalla C. Chapeau mister.
Perugia-Benevento, i convocati di Agostinelli: ben nove le assenze per la Strega
Il Benevento Calcio ha diffuso la lista dei calciatori convocati per la trentottesima giornata di campionato contro il Perugia. Il match, valido per il diciannovesimo e ultimo turno del girone di ritorno, è infatti in programma domani con fischio d’inizio alle 20:30 al Renato Curi.
Il tecnico giallorosso Andrea Agostinelli, per l’ultima sfida della stagione, dovrà fare a meno di alcuni elementi e a un rientro. Compare nella lista dei disponibili, infatti, Schiattarella, che ha scontato la squalifica; torna anche Carfora dopo il raduno con la Nazionale Under 17. C’è il terzo portiere Lucatelli, recuperato dall’infortunio.
Assenti, oltre a Capellini la cui stagione è finita, anche Letizia, squalificato. Assenti Acampora, Improta, Jureskin, Viviani e Pettinari, evidentemente non in condizione. Non ci sono, poi, La Gumina e Simy, ormai ai saluti.
Non prenderanno parte all’incontro del Vigorito, infine, i vari Agnello, Basit, Perlingieri, Veltri e Vokic. C’è Sanogo a completare il pacchetto dei centrocampisti.
Di seguito, quindi, la la lista dei 19 giocatori della formazione sannita convocati per l’incontro contro gli umbri:
E’ stato più volte vicino a sedere sulla panchina del Benevento, Roberto D’Aversa, ex tecnico del Parma, prossimo avversario della truppa di Agostinelli. L’ultimo sondaggio c’è stato proprio dopo l’esonero di Cannavaro, con il Benevento che poi ingaggiò Roberto Stellone.
Un matrimonio, quello tra il tecnico e la squadra sannita, solo rimandato, stando alle stesse parole rilasciate da D’Aversa nell’intervista realizzata dal collega Oreste Tretola per Il Mattino: “Ho promesso al presidente Vigorito che un giorno allenerò il Benevento”.
L’ex tecnico di Parma e Sampdoria, tra l altre, prova a giocare in anticipo il match in programma lunedì 1 maggio al Ciro Vigorito: “Mi aspetto una partita aperta, anche i gialloblù cercheranno i tre punti perché una posizione piuttosto che un’altra cambia molto nella griglia playoff, visto che cambiano gli avversari che vai ad affrontare. Inoltre all’andata il Benevento giocò un brutto scherzo al Parma”.
Benevento che, però, deve sì puntare ai 3 punti ma senza ritenersi all’ultima spiaggia, secondo D’Aversa: “Pensare a un’ultima spiaggia sarebbe un errore. Chiaramente però il Benevento dovrà provare a vincere. Questa partita dimostra che il campionato cadetto non ha nulla di scontato. Due squadre, partite con obiettivi totalmente diversi, si ritrovano a lottare per non retrocedere e per i playoff. Il Benevento, per come è stato costruito, sarebbe dovuto rientrare almeno nel treno promozione e il Parma sarebbe dovuto salire direttamente”.
Evidenti, secondo il tecnico, i meriti del neo arrivato Agostinelli: “Conosco bene Agostinelli, avendolo avuto a Terni. Cominciò bene ma poi fu esonerato per colpe non solo sue. È un bravo allenatore, sa motivare i giocatori e ha fatto delle scelte forti, probabilmente in base a ciò che ha visto in allenamento. Le prestazioni lo hanno ripagato, adesso gli manca la vittoria”.
L’allenatore anconetano è il quarto tecnico di questa stagione per la Strega: “La colpa non può essere solo degli allenatori – sottolinea D’Aversa – . Conosco bene anche il direttore Foggia, che è stato mandato via ma che, a mio parere, ha allestito una rosa valida. Probabilmente non si è creata la giusta alchimia tra i calciatori”.
Infine, un consiglio per il Benevento, condito con un pizzico di dispiacere nel vederlo lì in fondo alla classifica: “In situazioni del genere, non bisogna fare calcoli. Il Benevento deve pensare a ogni singola partita, ora c’è solo il Parma. Tutte le partite nascondono insidie, quelle che sembrano semplici possono poi rivelarsi difficili e viceversa. Il Benevento sta scalando una montagna, se guarda la vetta la vede lontana, ma se va per i sentieri, piano piano ci arriverà. I giallorossi devono fare punti e provare a sfruttare i passi falsi delle avversarie, senza risparmiarsi pensando alle partite successive.
Mi dispiace vedere il Benevento in quella posizione perché so che persona è il presidente Vigorito. E so quanto ha investito per la squadra e per la città. Meriterebbe, come minimo, di restare in B”.
Se il Benevento può ancora sperare di agguantare un posto per i play-out e giocarsi fino alla fine le proprie chance di salvezza lo deve al gol dell’1-1 di Camillo Ciano contro la Reggina.
La rete dell’attaccante napoletano, nella prima uscita di Agostinelli, in un certo senso vale più del punto in classifica che ha portato in dote alla Strega; una eventuale sconfitta con la Reggina avrebbe, molto probabilmente, reso quasi inutili le ultime partite di campionato.
Invece, anche grazie alla sconfitta del Perugia in casa del Genoa, i giallorossi sono ancora vivi e possono sperare di rientrare nella lotta vera e propria giocandosi al meglio le ultime 5 gare della regular season.
Addirittura, grazie ai risultati dell’ultimo turno, infatti, e alla sconfitta del Perugia di cui abbiamo parlato poc’anzi, la formazione sannita ha visto diminuire di una lunghezza il proprio ritardo dal quartultimo posto, occupato proprio dagli umbri, e unico obiettivo possibile per la truppa di Agostinelli.
Quello con la Reggina dell’ex Inzaghi è stato il secondo gol in giallorosso di Ciano, troppe volte ai box causa infortuni; per lui anche tre assist in questa stagione, il che lo rende uno dei giocatori più incisivi della rosa sannita.
E da lui vuole ripartire Agostinelli, già dalla sfida con il Palermo: il tecnico anconetano punterà sul 20 giallorosso per scardinare la difesa di Corini e provare a risolvere l’atavico problema in zona gol del Benevento di questa stagione.
D’altronde, non potrebbe fare altrimenti il trainer giallorosso, soprattutto visto il magrissimo bottino di gol delle sue punte: sarebbe inconcepibile non provare a sfruttare le capacità – anche balistiche – dell’ex Frosinone che, insieme a Farias e Carfora, è sembrato tra i pochi a potersi rendere pericoloso, come dimostrato nel secondo tempo con gli amaranto calabresi.
E proprio questi tre potrebbero comporre il tridente di attacco nel match di domani pomeriggio contro i rosanero, a cui non dovrebbero prendere parte La Gumina e Simy che vanno verso l’esclusione finanche dalla lista dei convocati.
Palermo-Benevento, La Gumina e Simy verso l’esclusione. Le ultime
Potrebbero esserci novità importanti tra le fila del Benevento, domani impegnato nella importantisisma sfida in casa del Palermo (calcio d’inizio alle ore 16.15).
Stando a quanto si legge sulle colonne del “Mattino”, in edicola oggi, il tecnico giallorosso, Andrea Agostinelli, sarebbe deciso a non convocare per la trasferta in terra siciliana sia Simy, già al centro delle cronache perché ritenuto “colpevole” di essere andato a vedere Napoli-Milan senza l’autorizzazione della società (leggi QUI), che La Gumina.
Alla base della possibile loro esclusione ci sarebbero solo motivazioni tecniche e valutazioni riferibili al fatto che l’allenatore ormai li consideri fuori dai suoi piani perché non pienamente focalizzati sull’impresa sportiva che spera di fare il Benevento.
Per questo, dunque, i due attaccanti, non dovrebbero partire per Palermo, contro il quale Agostinelli potrebbe puntare sul tridente “leggero” composto da Farias, Ciano e Cafora, con l’ex Frosinone che agirebbe da falso nueve.
Questa sera nuovo appuntamento con “Salta Salta Lo Stregò”: live dalle 21 sulla nostra pagina Facebook
Torna, questa sera alle ore 21.00, “Salta Salta Lo Stregò”, la seguitissima trasmissione web targata BeneventoNews24.it.
News, approfondimenti, commenti, interviste e tanto ma tanto altro sulle vicende del Benevento Calcio, alle prese con una missione salvezza davvero complicata.
Analizzeremo, dunque, Benevento-Reggina, la prima dell’era Agostinelli, ma proveremo anche a giocare d’anticipo in vista dell’importantissimo match che attende i sanniti in casa del Palermo.
Di questo e tanto altro parleremo con i colleghi Maurizio Morante, di I Am Calcio, e Donato Alfani, Presidente Italian Sport Awards.
Alla conduzione il direttore di Beneventonews24.it, Gerardo De Ioanni, in collegamento il caporedattore allo sport, Marcello Spaziani.
Come da tradizione, ampio spazio ai tifosi che potranno interagire con la trasmissione commentando la diretta: i loro messaggi verranno letti nel corso della puntata.
Come sempre potrete seguirci in diretta streaming sulla pagina Facebook di BeneventoNews24it.
Benevento, la quota play-out: tre vittorie e un pari dovrebbero bastare
A cinque gare dal termine della regular season, la lotta salvezza in Serie B è entrata più che mai nel vivo.
Tra le formazioni in lotta per evitare gli inferi della Serie C, sicuramente quella messa peggio è proprio il Benevento, sprofondato all’ultimo posto in classifica con soli 30 punti.
Il pari casalingo contro alla Reggina, alla prima con Agostinelli in panchina, e gli altalenanti risultati di chi precede la Strega in classifica, in special modo il Perugia, che occupa l’ultima piazza utile per gli spareggi salvezza, fanno sì che ci siano ancora speranze ai piedi della Dormiente.
Dopo l’ultimo turno, infatti, paradossalmente, il distacco dal Perugia è sceso a 4 punti (prima erano 5), in virtù della sconfitta degli umbri in casa del Genoa. Non che ciò possa giustificare festeggiamenti; quantomeno, però, permette di alimentare quella flebilissima speranza che ancora risiede nei cuori dei tifosi sanniti.
Ad oggi, dicevamo, il Benevento deve recuperare 4 punti sul Perugia diciassettesimo, senza dimenticare che bisogna tener conto anche dei risultati di Brescia e Spal che precedono in classifica i giallorossi e che hanno gli stessi propositi.
Ma arrivati a questo punto, il Benevento deve pensare in primis a se stesso e a cercare al proprio interno la forza e la convinzione per fare quei punti necessari per sperare.
Ma appunto, quanti punti servono alla squadra di Agostinelli per sognare la salvezza o, più verosimilmente, per agguantare un posto per i play-out?
E’ chiaro che, al momento, non si possa ancora definire una quota salvezza e nemmeno quella play-out. Al massimo, però, si può provare a individuare una quota salvezza – play-out rifacendosi alle statistiche delle precedenti stagioni, tenendo conto dei 15 punti ancora disponibili.
Abbiamo, dunque, provato a determinare una presunta quota salvezza e play-out in base agli ultimi cinque campionati.
E’ proprio la classifica della scorsa stagione che autorizzerebbe a sognare ancora la salvezza, ancor di più il raggiungimento dei play-out. Infatti, l’anno scorso sono bastati 34 punti al Vicenza per giocarsi (e perdere) la salvezza con il Cosenza. Con 42 punti, invece, la Spal si salvò direttamente senza bisogno di spareggi.
Nella stagione 2020/21, invece, i play-out non si disputarono perché il distacco tra la 17a e la 16a (Cosenza e Ascoli) fu maggiore di 5 punti. Quindi la quota salvezza (diretta) si assestò a 44 punti.
Quote molto più alte nella stagione 19/20, quella dei record del Benevento di Inzaghi per intenderci: non bastarono 45 punti a Pescara e Perugia per evitare l’angoscia dei play-out; 46 punti invece furono sufficienti al Cosenza per conquistare una delle sue incredibili salvezze.
Nel 2018/19 furono Salernitana e Venezia a giocarsi la permanenza in cadetteria tramite gli spareggi: entrambe chiusero la regular season con 38 punti; 39 per il Livorno, prima formazione salva direttamente. Graduatoria, poi, riscritta dalle vicende giudiziarie del Palermo scivolato in ultima posizione per via dei problemi societari.
Furono necessari ben 48 punti al Pescara, nel campionato 17/18 per evitare lo spettro dei play-out, dove, invece, si affrontarono Entella ed Ascoli, con la quota minima per prolungare la stagione che fu di 44 punti.
E’ del tutto evidente, quindi, come ogni campionato faccia storia a sé; sebbene si possa individuare in 45 punti la soglia che garantirebbe, a meno di eventi eccezionali, di disputare i play-out. Questo vorrebbe dire, per il Benevento fermo a quota 30 punti, dover vincere tutte e 5 le restanti gare a disposizione.
La scalata appare un po’ meno ardua se, invece, si fa una media delle diverse quote play-out. Tralasciando la stagione 20/21 che non vide l’appendice degli spareggi, la media punti necessaria per assicurarsi un piazzamento play-out, tenendo conto delle altre 4 stagioni prese come riferimento, è di poco superiore a 40 (40,25). Ciò vorrebbe dire che il Benevento dovrebbe fare 10 punti (circa) su 15 disponibili. Quindi, tre vittorie e un pari potrebbero bastare.
E’ di 43,8 punti, invece, la media salvezza delle ultime cinque stagioni: alla Strega mancherebbero 14 punti. Ma puntare addirittura alla salvezza diretta e sperare di vincere tutte le gare rimanenti potrebbe apparire troppo anche per il più ottimista dei sognatori.
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