Il protocollo è stato stipulato nella sede di Benevento del Consolato kirghiza.
Un protocollo di intesa è stato stipulato fra l’Associazione Agronomi Campania APS e il Consolato onorario del Kirghizistan, presso la sede consolare onoraria kirghiza di Benevento, per promuovere una sinergica valorizzazione dell’ambiente e delle risorse agricole, anche mediante l’integrazione dei mercati agroalimentari.
Tale documento di collaborazione istituzionale è stato sottoscritto dal dott. Massimo Palladino, presidente dell’Associazione Agronomi Campania APS, e il prof. avv. Antonio Castiello, console onorario del Kirghizistan in Italia.
Con tale atto collaborativo, si intende rivolgere particolare attenzione allo sviluppo rurale e sostenibile, per la crescita del settore agroalimentare nei rispettivi Paesi.
Tra gli obiettivi individuati, è da menzionare la elaborazione di comuni strategie per promuovere progetti agricoli, con attenzione mirata alle aree rurali e montane del Kirghizistan e della Campania.
In tal senso, ci si propone inoltre di favorire le sinergie fra aziende italiane e kirghize nel settore dell’agricoltura biologica.
In evidenza, fra l’altro, il contestuale sostegno alle attività di import-export di prodotti agroalimentari di eccellenza tra i due Paesi.
Nell’ambito del protocollo di intesa sottoscritto, le parti hanno anche concordato di collaborare per lo scambio di conoscenze, innovazioni tecniche e buone pratiche agricole.
In programma, inoltre, progettualità per il supporto alle imprese e l’accesso ai mercati internazionali.
I brillanti risultati scientifici e di indotto produttivo in agricoltura e allevamento ottenuti dal progetto “Re.Qual.Sol. – Recuperare e Salvaguardare la Qualità dei Suoli”, dell’“Associazione Agronomi Senza Frontiere della Campania”, sono stati presentati nell’evento conclusivo organizzato nella sala consiliare del comune laurentino.
I workshop del progetto si sono caratterizzati per le specifiche esercitazioni pratiche di analisi del suolo, svoltesi sul campo e coordinate dai professionisti agronomi dell’associazione. Sono state contestualmente rilevate e valutate le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche dei campioni analizzati. Il programma è stato sostenuto dal Gal Alto Tammaro-Titerno e finanziato dalla Regione Campania, ed è stato attuato in accordo di partenariato con l’Associazione nazionale produttori agricoli, presieduta da Carlo Lavorgna, e con le aziende agricole di Giuseppe Antonio Colantone, Antonio Cusanelli, Dina Del Nigro, Giovanni Di Leone, Angelo Ialacci e Giuliano Maturo.
Nell’evento conclusivo, a fare gli onori di casa è stato il sindaco di San Lorenzello, Antimo Lavorgna, che ha espresso il suo plauso per l’iniziativa progettuale e per la scelta del comune laurentino come location del convegno divulgativo sui risultati del progetto, che ha coinvolto anche i comuni di Faicchio e Pietraroja.
Il simposio è stato moderato dal giornalista Michele Miky Di Maina.
La successione degli interventi scientifici è stata coordinata da Ettore Varricchio, presidente del corso di laurea magistrale presso l’Unisannio in Biologia-Risorse alimentari e nutrizione. Sono intervenuti: Alessio Valente, docente di Geologia all’Unisannio e responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol.; per l’associazione “Agronomi senza frontiere della Campania”, il presidente Massimo Palladino e i consulenti tecnici Michele Bucciero, Carmen Cenicola, Giuseppe Martuccio, Walter Nardone e Serafino Ranauro; per il Settore agricoltura della Regione Campania, Carlo Coduti; per il Gal Alto Tammaro-Titerno, il coordinatore Massimo Di Tocco e la componente del consiglio di amministrazione Antonella Cappella.
Il professor Valente ha sottolineato il concetto che la qualità dei suoli è strettamente correlata alla quantità e alla tipologia della materia organica presente. «In tal senso – ha precisato il docente dell’Unisannio -, non sempre abbiamo trovato una situazione vantaggiosa per garantire produzioni di pregio, in riferimento ai campioni analizzati. Questo sia per quanto riguarda i suoli per l’agricoltura, sia relativamente alla zootecnia e al pascolo».
Il professor Valente ha inoltre argomentato che l’erosione areale lineare, favorita da una crescente aggressività delle piogge, incide negativamente sulle caratteristiche originarie dei suoli. «L’erosione idrica – ha spiegato il responsabile tecnico scientifico del progetto Re.Qual.Sol. -, tende anche a causare la perdita di gran parte della porzione superficiale, ricca di nutrienti. Abbiamo comunque repertato molti campioni di terreno con significativi spessori di materia organica. Occorrono “buone prassi”, per migliorare le condizioni del suolo, specie laddove la suscettibilità all’erosione rappresenta un impedimento al suo utilizzo produttivo».
L’ambiente, la sua preziosissima risorsa-suolo e le correlate necessità di tutelarne la qualità, nell’ambito della massima valorizzazione paesaggistica e produttiva in agricoltura.
E’ stato il tema di uno dei “workshop in campo” del progetto “Re. Qual. Sol – Recuperare e Salvaguardare la Qualità dei Suoli”, reso operativo dall’”Associazione Agronomi Senza Frontiere della Campania”.
L’evento si è svolto nell’azienda agricola “Del Nigro Dina”, che è fra le partner del progetto, in località Pontecolonna. Il programma è sostenuto dal Gal Titerno-Alto Tammaro, a valere sui finanziamenti veicolati dalla Regione Campania.
Come nelle precedenti occasioni, anche questo workshop si è caratterizzato con specifiche esercitazioni pratiche di analisi del suolo, svoltesi sul campo e coordinate dai professionisti agronomi dell’associazione, che hanno illustrato ed applicato le specifiche tecniche ad uso agricolo. Sono state contestualmente rilevate e valutate le caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche del suolo.
Nel target dell’iniziativa, anche la individuazione di strategie per contrastare l’impoverimento della sostanza organica del terreno agrario.
Successivamente, al simposio divulgativo in materia, coordinato dal giornalista Michele Miky Di Maina, sono intervenuti: Elio Mendillo, amministratore delegato del Gal Titerno-Alto Tammaro; Alessio Valente, docente di Geologia all’Unisannio e responsabile tecnico scientifico del progetto; Ettore Varricchio, presidente del corso di laurea magistrale presso l’Unisannio in Biologia-Risorse alimentari e nutrizione; per l’associazione “Agronomi senza frontiere della Campania”, il presidente Massimo Palladino e i consulenti tecnici Michele Bucciero, Carmen Cenicola, Giuseppe Martuccio, Walter Nardone e Serafino Ranauro.
Tra i concetti in evidenza, rimarcati dal professor Valente, la presa d’atto della «necessità di tradurre gli studi accademici in concreti interventi territoriali, in sinergia con le aziende in attività in agricoltura. La qualità delle produzioni deve incrementarsi ed intensificarsi nel completo e totale rispetto della ecosostenibilità, senza alcun danno per il proprio contesto ambientale di riferimento».
Pochi giorni fa una delegazione dell’Ordine degli Agronomi di Benevento, guidata dal presidente Angelo Marino e composta da Carlo Goduti, Giuseppe De Ioanni e Alfredo Cocchiarella, ha incontrato il Presidente di Futuridea Carmine Nardone e i membri dello staff, Beatrice Fucci e Ilaria Sgambato.
Un incontro in cui sono stati affrontati diversi temi tra cui la Coprogrammazione dei fondi europei 2021-2027, lo sviluppo dell’agricoltura nelle aree interne e il ruolo strategico degli agronomi. Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità di una sollecitazione ai sindaci al fine di tener conto della figura professionale dell’agronomo e di altre figure tecniche – agricole per una pianificazione bio-intelligente dei territori.
Si è giunti infine all’intesa di proseguire insieme in un rapporto di collaborazione istituzionale tra Futuridea e Ordine degli Agronomi di Benevento e di condividere approfondimenti per una più efficace integrazione tra innovazioni e nuove progettualità.