“L’unica certezza in questo inizio agosto 2023, oltre alla calura che in taluni casi induce a svalvolare, è che qualcuno ha ultimato gli argomenti “politici” e che per accaparrarsi qualche residuo frammento di notorietà tenta di erodere la rispettabilità dei singoli, senza considerare l’eventualità che tale attività sia rischiosa quanto il lancio di un boomerang. In tanti anni al sevizio della comunità mai avevo visto scendere il livello del dibattito politico cosi in basso e pertanto mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni.
Preciso immediatamente al sig. Corona, con il quale non ho mai avuto alcun rapporto né personale né tantomeno politico, che ha inteso dedicarmi le sue denigratorie considerazioni, che il mio reddito, così come quelli di tutti coloro che sono impegnati in attività istituzionali, è regolarmente pubblicato, per legge e ormai da anni, nella sezione trasparenza del sito web del Comune di Benevento e che i compensi dei Consiglieri Comunali di tutta Italia sono disciplinati dall’articolo 82 del TUEL”.
Così Luigi Scarinzi, consigliere comunale a Palazzo Mosti risponde alle critiche mossegli da Gabriele Corona di AltraBenenevento (per chiarezza: comunicato non giunti presso la nostra redazione ndr).
“Preciso – prosegue – poi che il Consiglio Comunale di Benevento ha approvato all’unanimità, ovvero con il voto favorevole di tutte le componenti politiche che ne fanno parte e quindi ivi compresa anche quella dove il sig. Corona ha trovato dimora alle ultime consultazioni del 2021(senza grandi successi…), la modifica del Regolamento Comunale prevedendo la possibilità di partecipare alle sedute da remoto attraverso una piattaforma certificata.
E questo per due motivi. Il primo è per allinearsi alle nuove forme di partecipazione nate dall’epoca Covid e che sono ampiamente utilizzate in tutti o quasi gli ambiti vita, dal lavoro alla formazione e anche alle pubbliche amministrazioni.
Il secondo è per consentire ai Consiglieri di partecipare alle sedute di consiglio se ne sono impediti fisicamente, in quanto costoro hanno il dovere e sottolineo il dovere di partecipare ai Consigli, dare il loro contributo e prendersi le loro responsabilità in quanto rappresentanti del popolo.
Ed è per questo secondo motivo che ho ritenuto di partecipare con questa modalità nonostante stessi trascorrendo l’unica mia settimana di ferie dell’anno in Albania e non certo in un posto di lusso come il Corona ha voluto far intendere. E trattandosi di una seduta dove vi erano all’ordine del giorno argomenti importanti e delicati (dove spesso è più semplice e comodo essere assenti) come le tariffe Tari, la proroga a Gesesa spa e il Bilancio di Previsione è una scelta che rifarei per senso del dovere e di responsabilità verso tutti i cittadini beneventani che da oltre vent’anni mi scelgono come loro rappresentante.
Preciso infine che Corona, accecato dalla sua consueta rabbia verso tutti quelli che non sono allineati al suo modo di fare e pensare, non solo cita cifre senza precisare che sono lorde e quindi da tassare quasi al 50% ma addirittura mi degrada anche nel ruolo professionale che rivesto, facendomi passare da Dirigente a Funzionario.
Eppure non lo conosco e non ho mai avuto rapporti con lui, ricordo solo che era un dipendente comunale che molti descrivevano essere dedito ad attività di dossieraggio per conto terzi e che molti amministratori comunali che si sono succeduti nel tempo si lamentavano del fatto che facesse questa attività mentre era al lavoro. Alla fine, dicerie e ricordi che, fortunatamente, il tempo e la volontà popolare hanno spazzato definitivamente via.
Ma aldilà delle sciocchezze che ha scritto, ciò che è estremamente grave e che non comprendo è come sia possibile nel 2023 che il disagio sociale (L’RDC viene sospeso dall’Inps a 169mila percettori con un sms) debba essere ancora utilizzato strumentalmente per legittimare posizioni e fomentare opposizioni.
Io ho una mia ben precisa idea di welfare, avendo ricoperto il ruolo di Assessore ai Servizi Sociali per ben 8 anni e seppure concepisca la transizione ad altro sussidio per contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale come necessaria- stante l’incapienza del Reddito di cittadinanza-reputo indifferibile l’introduzione di un meccanismo di sostegno alle fasce deboli, alternativo all’attuale e di chiara esecuzione.
Personalmente imputo agli ideatori del RDC una incompiutezza di progetto che avrebbero dovuto perfezionare nella fase di collocazione al lavoro dei percettori, difetto che ha generato un sistema sussidiario oggi preteso come permanente. E chiaramente non mi riferisco qui alle particolari casistiche di indigenza estrema o incollocabilità al lavoro, che esigono assistenza continua.
Con la decisione del Governo Meloni di dire addio alla misura di sostegno cresce naturalmente la protesta dei cittadini che vengono privati del reddito e ciò ne determina l’aumentare del caos per quegli enti che si troveranno a gestire il fondo.
Ci anticipano dal Governo che saranno 4 gli strumenti di sostegno economico previsti in sostituzione del RDC, dall’assegno di inclusione ai percorsi di formazione lavoro, fino alla attivazione di una card per gli acquisti alimentari, misure condizionate dal possesso di requisiti di residenza, cittadinanza e soggiorno, e sulla base dell’Isee e della situazione reddituale, e che l’attuazione sarà di competenza degli Enti a tanto preposti”.
“Ritengo che procurare allarmi non favorisca nessuno e sia dannoso per la politica, quanto per le fasce deboli di questa città e finanche per i professionisti che andranno ad occuparsi nel concreto del problema, ai quali esprimo la mia incondizionata fiducia di cittadino e amministratore.
In conclusione, un’Altra Benevento sarebbe stata e sarebbe davvero possibile in assenza di condanne in contumacia che sterilmente inoculano veleno nei pozzi e creano inciampi che forse rallentano, ma ad oggi mai hanno impedito il percorso di una politica vera, onesta e specchiata dedita alla città”, conclude Scarinzi.
Scavi piazza Santa Maria, AltraBenevento: “Tutta l’area è occupata da reperti, impossibile l’Info-Point”
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa di AltraBenevento, a firma di Gabriele Corona, in merito agli scavi di piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria.
“Piazza Santa Maria, la ruspa trova altri ambienti termali con copertura a volta. Tutta l’area è occupata da reperti, impossibile per la Soprintendenza autorizzare l’Info Point seppure ridotto. Altra Benevento organizza per lunedì 3 luglio un convegno per presentare gli studi ufficiali sulle preesistenze archeologiche in quella piazza.
In piazza Santa Maria, prima del blocco degli scavi archeologi disposto martedì scorso dalla Soprintendenza, le ruspe hanno intercettato una copertura a volta probabilmente di un ambiente termale (vedi foto) a lato dei reperti finora emersi. Si conferma così che tutta l’area recintata sulla quale il Comune vorrebbe realizzare l’Info Point, è interamente occupata da preesistenze storiche.
Dalla metà di maggio Altra Benevento ha segnalato, anche con la provocatoria “visita guidata” nella piazza del 21 maggio, il valore dell’area archeologica pubblicando sul proprio sito, antiche mappe, riferimenti agli studi e alle ipotesi storiche, foto e video inediti dei reperti rinvenuti, tutti consultabili al link https://www.altrabeneventopossibile.it/tag/scavi-archeologici-pacca/.
Abbiamo piacere di verificare che anche grazie a queste nostre iniziative è nata la proposta della petizione on line, che abbiamo fortemente sostenuto, e anche la manifestazione organizzata da una parte dei consiglieri comunali di opposizione che chiedono al Comune una non meglio definita “Conferenza dei Servizi”, con i quali non è stato possibile concordare la partecipazione unitaria di Altra Benevento, pur da noi proposta, per martedì 27 giugno.
Riteniamo che in questa fase l’interlocutore delle nostre iniziative sia la Soprintendenza Archeologica che nelle prossime settimane dovrà pronunciarsi sulla relazione appena presentata dall’archeologo che ha seguito gli scavi e decidere se autorizzare il Comune di Benevento a realizzare l’Info Point sulle preesistenze archeologiche da sotterrare.
Prendiamo atto, a tal proposito, che a seguito della diffida di Altra Benevento al Soprintendente Gennaro Leva già pervenuta alla segretaria del Ministero della Cultura, i parlamentari di centro destra hanno annunciato la presentazione di apposite interrogazioni per chiedere al Ministero di finanziare, con un fondo straordinario, il completamento delle indagini in corso con ulteriori scavi in profondità.
Per fare il punto sulla questione, Altra Benevento organizza un convegno per lunedì 3 luglio con la partecipazione degli autori degli studi ufficiali degli Enti competenti sull’area archeologica e dei rappresentanti di varie associazioni culturali, al quale è stato invitato anche il Funzionario Archeologico della Soprintendenza, Simone Foresta.
Seguirà comunicato con i dettagli organizzativi di tale manifestazione”.
Ecco le foto allegate alla nota.
Scavi piazza Santa Maria, AltraBenevento: “Bisogna scavare ancora molto, fino a 10 metri sotto la pavimentazione”
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa di AltraBenevento, a firma di Gabriele Corona, in merito agli scavi di piazza Cardinal Pacca, meglio conosciuta come piazza Santa Maria.
“In piazza Santa Maria è stata aperta la quarta tomba, anch’essa di scarsa importanza secondo la Soprintendenza, e ora si procede con mezzi meccanici ad abbassare il livello dello scavo che finora non è arrivato neppure ai tre metri di profondità.
Bisogna scavare ancora molto perché, come attestato dalla Fondazione Lerici negli anni ’80 a seguito di importanti carotaggi, le strutture sono state rinvenute fino a 10 metri sotto la pavimentazione stradale.
E’ evidente che senza questi ulteriori sondaggi, la Soprintendenza non può autorizzare la realizzazione del Punto Informazione con servizi igienici per improbabili turisti scaricati da autobus circolanti per 9 chilometri in città.
La struttura, seppure più piccola di quella progettata, necessita di lavori edili per allaccio acqua, impianti vari e fognatura, e quindi impedirebbe lo scavo sottostante nell’area di grande importanza archeologica che adesso riconosce pure il sindaco Mastella, al punto da annunciare la richiesta di finanziamenti al Ministero.
Deve continuare, quindi, lo “scavo preventivo” ai sensi dell’art. 25 del D.Lgs 50/2016 (Codice degli Appalti) imposto dalla Soprintendenza con tre pareri, in un’area di interesse archeologico già noto (terme romane, pavimentazioni stradali, strutture commerciali del Foro, antiche chiese e forse il Tempio di Iside) e deve essere condotto con attenzione da parte di una ditta appositamente incaricata che abbia esperienza di tali lavori e che sia iscritta SOA alla categoria OS25 “Scavi archeologici”.
Ma la ditta che da oltre un mese sta scavando non ha questi requisiti.
E’ la stessa incaricata di realizzare la struttura dell’Info Point, ha effettuato finora gli scavi assistita da un archeologo nominato dal Comune ma ciò non basta: deve avere l’iscrizione SOA specifica e quindi la formazione e l’esperienza per effettuare scavi archeologici.
Non si comprende come mai il Soprintendente Gennaro Leva non si sia accorto di questo “particolare” non irrilevante”.
Pd: “Disponibili a collaborare con tutte le forze sane alternative al mastellismo, a partire dal movimento Altrabenevento è Possibile”
Con riferimento alla recente nota di Gabriele Corona, in rappresentanza del movimento Altrabenevento è Possibile, intendiamo esprimere alcune considerazioni a sostegno dell’opera encomiabile condotta dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Benevento.
Il PD, nel sacrale rispetto della volontà popolare, grazie alla quale è per distacco il primo partito in città e cardine dell’alternativa al mastellismo, ha intrapreso da ottobre 2021 la propria azione di ferma opposizione all’amministrazione uscita vincitrice, per poco, alle scorse elezioni in un quadro non dei più agevoli. Quasi 14mila Beneventani (circa il 48%) ha scelto Perifano e la nostra ampia coalizione, sfiorando quello che per molti era da ritenere un miracolo. Il tutto, giova ricordarlo, nonostante la completa deflagrazione della destra che ha raccolto un misero 3%; nonostante il venir meno, il 09 agosto, della lista degli amici dei 5 Stelle «inciampati» per l’ennesima volta lungo la strada dello loro riorganizzazione interna; nonostante la Provincia di Benevento, l’ASI ed altre istituzioni locali, in modo del tutto «irrituale e persino sconcio», fossero scese direttamente in campo organizzando liste elettorali; nonostante due liste di diretta emanazione dei poteri regionali.
Il Partito Democratico, con assoluto rigore, puntualmente denuncia le «anomalie» riscontrate negli atti, spesso confusi o omissivi, della maggioranza e, senza mai perdere di vista il costume che il ruolo impone, costantemente da voce negli organismi preposti, consiglio e commissioni, ai cittadini di Benevento con le loro richieste, segnalazioni, urgenze e proposte.
È proprio per questo che ci pare ingeneroso essere tacciati di «desistenza» o di leggerezza. La pressante azione di controllo posta in essere, insieme alle altre forze di opposizione, tra cui Città Aperta e Civico 22, è causa di continui nervosismi del sindaco pro tempore, evidentemente poco aduso al contraddittorio e al confronto nonché platealmente insofferente nei confronti di coloro i quali non siano soliti incensarlo e, con spirito critico e libero, rifuggano da logiche vassalle e servili.
Precisato e ribadito tutto questo, la nostra azione è sicuramente perfettibile – scontiamo probabilmente anche il consistente rinnovamento attuato – né abbiamo la presunzione di detenere verità assolute, ma è indubitabile l’intransigenza, la passione e la presenza dell’opposizione. Siamo comunque aperti ad operare, con responsabilità e autentico spirito di collaborazione, con tutte le forze sane della città che intendano opporsi con fermezza a Mastella e al mastellismo, a partire dal movimento «Altrabenevento è Possibile» di cui riconosciamo l’azione non di rado meritoria.
Per quanto concerne, infine, il nostro deputato Umberto Del Basso De Caro, è utile far presente che, fortunatamente, non siamo tutti uguali. C’è chi non può fare a meno di inondare quotidianamente social e media, non disdegnando alla bisogna di suonare i piatti in feste di quartiere o inaugurare segnali stradali, e chi, invece, preferisce operare in silenzio e lasciar «parlare i fatti», ricevendo apprezzamenti e pubblici riconoscimenti persino dagli avversari, perlomeno da quelli di partiti e movimenti di caratura nazionale. Pertanto, l’invito che ci sentiamo di rivolgere a Tutti, senza alcun intento polemico, è di agire e cooperare responsabilmente per il comune obiettivo di costruzione dell’Alternativa, avendo ben chiaro chi sia l’avversario politico, sociale e culturale. Il «mastellismo», quale degenerazione della politica di chi predica e pratica la perenne indifferenza delle parti in funzione dell’interesse di qualche solito singolo.
Così in una nota stampa il segretario cittadino Francesco Zoino e il segretario Provinciale Giovanni Cacciano.
“A Benevento un consigliere può costare 4.380 euro al mese”, la nota di Altra Benevento
“Con i fondi del bilancio del Comune di Benevento si pagano ogni mese le indennità fisse per gli amministratori e il presidente del Consiglio Comunale. Il sindaco Clemente Mastella riceve € 4.735, il vice sindaco Francesco De Pierro € 3.550, agli assessori e al presidente del Consiglio un massimo di € 2.840 a testa. Ai consiglieri comunali viene normalmente pagato un gettone di presenza di 43 euro per ogni seduta del consiglio o di commissione, per un massimo di € 1.185 al mese. Bisogna però considerare anche i rimborsi ai datori di lavoro per i consiglieri che non sono liberi professionisti ai quali viene comunque corrisposto lo stipendio intero anche quando si assentano per partecipare alle Commissioni o ai Consigli. Ad esempio, il consigliere dipendente della ditta XXXXX che si assente per un giorno dal lavoro per partecipare al Consiglio Comunale, percepisce dal Comune il gettone di 43 euro e dal suo datore di lavoro la paga intera per quel giorno (esempio, 120 euro) che il Comune dovrà rimborsare. Quindi, all’Ente locale, cioè ai cittadini, quel consigliere per quel giorno costerà 163 euro. Si tratta di poca cosa se si considera l’impegno che i consiglieri dedicano o dovrebbero dedicare all’attività amministrativa. In qualche caso, però, le cifre a carico del bilancio comunale diventano molto più alte.
E’ accaduto, infatti, che il Comune ha dovuto rimborsare € 12.970 per i mesi da settembre a dicembre 2018 (circa 3.200 euro al mese) alle società Centro Impresa srl e Sicurezza & Lavoro srl per le quali lavorava Annalisa Tomaciello, consigliere comunale presidente della Commissione Finanze. I rimborsi pagati alle due società corrispondono a circa la metà dello stipendio lordo mensile di 6.200 euro che le due società pagavano alla Tomaciello la quale, evidentemente, si è assentata dal lavoro per metà del tempo previsto dal suo contratto di impiego per partecipare ai Consigli e alle Commissioni. Il Comune di Benevento con i soldi del bilancio, ha pagato alla consigliere Annalisa Tomaciello 1.183 euro al mese per gettoni di presenza e poi ha rimborsato 3.200 euro al mese al suo datore di lavoro. Perché un carico di lavoro così pesante per la Tomaciello?
Abbiamo il diritto di sapere perché la sua attività di consigliere è costata alle casse comunali quasi 4.400 euro al mese per il periodo settembre-dicembre 2018 (non sappiamo ancora quanto è costata per tutta la durata del mandato (giugno 2016-ottobre 2021). Annalisa Tomaciello è stata rieletta e quindi è ancora amministratore pubblico e come tale deve fornire spiegazioni ai cittadini ma anche il sindaco Mastella dovrebbe chiarire la strana faccenda, soprattutto ai giovani disoccupati di questa città e alle loro famiglie“. Così Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile.
Sicurezza nelle scuole e appalti, Corona: “Mastella deve chiarire”
BENEVENTO. “Il sindaco di Benevento ha sempre dichiarato, anche durante la campagna elettorale, di aver a cuore particolarmente la salute dei bambini per i quali nutre una grande simpatia”. Ad affermarlo è Gabriele Corona del movimento Altra Benevento è possibile.
“Nel 2016 -prosegue Corona- andò con il nipotino a distribuire regalini per Natale nelle scuole che adesso ha chiuso prima degli auguri, con un provvedimento illegittimo. Quando decise di ritirare le dimissioni farsa di febbraio 2020, spiegò al Fatto Quotidiano che glielo avevano chiesto a gran voce “i bimbi della città incontrati per strada” e subito dopo la recente rielezione ha dichiarato “ringrazio i bambini che mi hanno scritto in continuazione”.
Naturalmente Mastella si è vantato varie volte di aver pensato molto anche alla sicurezza delle scuole ma non ha mai spiegato perché tiene aperte pure quelle che presentano diversi problemi tecnici riscontrati nel corso di vari sopralluoghi”.
Ha segnalato, invece, che grazie ai suoi buoni rapporti con il presidente della Regione Campania ha ottenuto un finanziamento di quasi 9 milioni di euro per ricostruire la scuola Bosco Lucarelli dichiarata inagibile e chiusa agli inizi del 2019.
Il finanziamento regionale è stato formalmente assegnato al Comune di Benevento a gennaio 2020, la gara è stata espletata ed aggiudicata alla ditta Mastio Restauri con una determina firmata il 2 novembre scorso dal dirigente del settore Opere Pubbliche, Maurizio Perlingieri.
Poi quel dirigente è stato trasferito al settore Ambiente, per coordinare il lavoro di 4 persone, ed il settore Opere Pubbliche è stato affidato ad Antonio Iadicicco, in scadenza di mandato per il settore Urbanistica, che adesso dirige 42 dipendenti. Ma i lavori per ricostruire la scuola Bosco Lucarelli non sono cominciati”.
“La ditta Mastio Restauri -conclude-, con sede legale in provincia di Caserta, opera nel Sannio da diversi anni. A Benevento ha curato i lavori per il complesso San Vittorino e anche per la messa in sicurezza degli argini del fiume Calore. E’ una impresa molto solida, anche dal punto di vista finanziario, tant’è che recentemente ha pure acquistato la prestigiosa sede della Banca d’Italia di Piazza Risorgimento”.
Ci sono problemi per i lavori di ricostruzione della scuola Bosco Lucarelli chiusa da quasi tre anni? Le scuole, ma anche gli appalti, sono questioni delicate, adesso più che mai, e Mastella lo sa. Per questo deve dare qualche spiegazione.
Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”.
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