Appello al voto di Carlo Iannace, candidato al Senato della Repubblica per il centrosinistra, Collegio Uninominale Avellino – Benevento.
Senologo, una vita dedicata a chi soffre trasformando il suo operato come una missione. La sua notorietà legata da sempre all’impegno incessante per la cura e la prevenzione del tumore al seno, alla campagna di sensibilizzazione che ogni anno ha il proprio epilogo nella “Camminata Rosa” che coinvolge quasi diecimila donne irpine e sannite e che quest’anno è in programma domenica 2 ottobre.
“Più di un mese fa ho accettato con orgoglio questa sfida – afferma Iannace – e debbo dire che è stata un’esperienza bellissima.
Come ho detto sempre per me la politica è fatta di rapporti umani e per dare risposte ai tanti problemi che attanagliano la vita delle persone.
Anche stavolta voglio mettere le mie competenze al servizio della sanità: il diritto alla salute deve essere uguale per tutti, dal Nord al Sud.
In Campania – aggiunge Iannace – siamo usciti dal commissariamento durato dieci anni grazie al Presidente De Luca e sono stati fatti diversi passi avanti come, ad esempio, il miglioramento della Rete Oncologica Regionale. Non basta!
C’è bisogno anche di una nuova e più forte rete territoriale di medici di base. Alcuni cittadini, sia sanniti che irpini, – dichiara ancora – sono in enorme difficoltà per mancanza proprio dei medici di base e per ottenere la prima assistenza sanitaria devono recarsi ai comuni limitrofi”.
Afferma ancora Iannace: “Io rappresento la sintesi di due territori, che hanno bisogno di camminare uniti.
Il Sannio e l’Irpinia hanno tante cose in comune, tante eccellenze che devono essere valorizzate, da quelle storiche a quelle enogastronomiche.
Molto dipenderà da come saranno spesi i Fondi Europei che il centrodestra vorrebbe sottrarre al Sud. Fondi – continua Iannace – che devono servire per valorizzare il nostro patrimonio artistico, i nostri monumenti, le nostre aree interne e i nostri meravigliosi paesaggi agricoli.
Ho girato e sto continuando a girare tantissimi paesi, stringendo le mani a migliaia di persone.
Sto attraversando territori per costruire comunità. Siamo una grande squadra ricca valori con programmi concreti e zero slogan: il lavoro ai giovani, l’ambiente e i diritti civili”.
Iannace si avvia a concludere: “Domenica c’è in ballo l’Italia e l’Europa del futuro. Vogliamo che per i giovani ci siano le stesse opportunità che si trovano in tante altre parti del mondo altrimenti lo spopolamento continuerà.
Il vento sta cambiando, lo percepisco ogni ora e ogni minuto. Ce la sto mettendo tutta e ringrazio davvero tutti coloro che hanno deciso di darmi fiducia. Vincerà chi avrà un voto in più.
Mi appello dunque a tutti – conclude Carlo Iannace – andate a votare, perché quello degli indecisi, purtroppo, è il partito più grande. E se anche stavolta sarà così abbiamo fallito tutti: destra, sinistra e centro”.
“Il mio non vuole essere l’appello al voto ma l’appello a non esitare, l’appello ad informarsi, riflettere in maniera critica cercando di distinguere una proposta realizzabile da una “buttata” lì confidando nell’ingenuità altrui.
Il nostro diritto al voto è sacrosanto e rappresenta uno dei pochi momenti in cui possiamo contribuire a cambiare le sorti di tutti noi. Chi non vota lascia che siano altri a decidere al posto suo.
Chi non vota ha deciso di non decidere? No. Molto peggio. Ha semplicemente delegato il suo diritto ad altri. Si è privato volontariamente di uno dei più grandi diritti che fa di un Paese un Paese Democratico.
Andiamo tutti a votare facendoci portavoce di chi sostiene la scienza, di chi vuole realmente contribuire alla lotta al cambiamento climatico come priorità assoluta, di chi crede che un nuovo progresso economico ed ecologico è possibile senza dover rinunciare all’ambiente in favore dell’economia o viceversa, consapevoli che economia ed ecologia vanno sempre insieme e mai separati.
Serve una seria politica industriale e ambientale per rilanciare il nostro territorio attraverso il modello economico circolare, impianti di riciclo per i nostri rifiuti, biometano, energie rinnovabili, ricerca ed innovazione, agricoltura di precisione e modelli di governance altamente sostenibili. Basta dire NO a tutto senza alcuna cognizione di causa.
Abbiamo necessità di un progresso che si fondi su giustizia ambientale e giustizia sociale per il rilancio del territorio e per la sua crescita a lungo termine. L’economia circolare può e deve essere il nostro volano di sviluppo.
Il nostro più grande errore è stato quello di pensare che i due “pilastri”, economia ed ecologia, fossero in contrasto tra di loro.
Votare per dare voce a chi si batte per il benessere della persona nella sua totalità. La salute (mentale e fisica) deve essere garantita a tutti. Il modello dello psicologo di base deve essere esteso in tutte le regioni italiane ed in maniera strutturale così come è strutturale il sistema dei medici di base. La cura della persona passa per la mente e per il corpo. I giovani soprattutto sono tra i soggetti più a rischio nell’era post Covid.
Lo psicologo e il medico di base così sono la prima difesa dello stato di salute di una Comunità. La prima linea che può fare la differenza nel prevenire e curare ma soprattutto nel PREVENIRE.
Iniziamo a parlare in maniera concreta di assistenza strutturale psicologica.
Tuttavia sono tante le battaglie da portare avanti con il nostro voto. La tutela ambientale è una priorità per lo sviluppo di un uovo modello economico basato sulla sostenibilità, circolarità delle risorse ed energia rinnovabile.
Difendiamo poi Tutti i Diritti Civili e Sociali. Per dirla con un padre del Riformismo, Filppo Turati, “Le libertà sono tutte solidali, non se ne offende una senza offenderle tutte”.
Per questo dobbiamo combattere senza tregua l’astensionismo che le previsioni indicano, ancora una volta, come il primo partito. Il primo nemico della democrazia.
In pochissimi sceglieranno per tutti. Questo è il primo ostacolo da superare. Andare a votare è il primo passo democratico.
La Comunità Democratica che insieme a tanti altri rappresento sta vivendo un periodo non proprio felice e noi tutti ne siamo consapevoli.
Mai come questa volta, la Segreteria Nazionale ha deciso di decidere senza ascoltare i tanti territori, dal Piemonte alla Sicilia.
Cosa che va sempre condannata perché ‘tutto parte dai territori’ che dovrebbero essere sempre ascoltati, valorizzati e mai mortificati. Preso atto delle decisioni della Segreteria Nazionale, non possiamo fare altro che accettare la sfida, come sempre, mettendo tutto il resto in secondo piano.
Il nostro impegno, specie in questi ultimi giorni, è la conquista ossessiva del voto nella vasta area degli indecisi, sulla base delle nostre idee e dei nostri valori.
Siamo alle ultime battuta della campagna elettorale e noi del Partito Democratico continueremo a portare avanti i nostri Candidati, casa per casa, strada per strada, persona per persona.
Ventre a terra, non ci risparmieremo un solo minuto per sostenerli Tutti. Susanna Camusso, Stefano Graziano, Angela Ianaro, Carlo Iannace, Antonella Pepe ed Erasmo Mortaruolo.
Insieme possiamo, passo dopo passo. Voto dopo voto. La Comunità del Partito Democratico è pronta come sempre“.
Così, il segretario provinciale del Partito Democratico Pio Canu.
Le Acli lanciano nella campagna elettorale “Il Paese della Dignità – l’Italia che vogliamo essere“, un manifesto riassuntivo di proposte e istanze dell’associazione che invita a cercare appunto di far emergere quella dignità, spesso negata in tante situazioni, che però esiste già nel lavoro, nei desideri e negli sforzi di tanti.
L’associazione sempre più incontra quotidianamente il malessere crescente e l’emergere di tante conflittualità con cui la società italiana vive questa fase. L’invito delle associazioni, “I giorni della responsabilità“, a comporre i conflitti interni al Governo e alla sua maggioranza, non è stato ascoltato ed ora il ritorno anticipato al voto rischia di alienare ulteriormente i cittadini dalla fiducia nelle istituzioni democratiche, alimentando il fenomeno dell’astensionismo.
Per questo è chiesto ai partiti di avere in testa i veri problemi che toccano la vita del Paese e il destino del pianeta, partendo dalle persone e situazioni più colpite o in fuga dal convergere di tante crisi. Invitano pertanto i propri circoli, le proprie sedi a mobilitarsi perché il dibattito elettorale sia quanto mai vicino alle tante urgenze sociali, ambientali e internazionali di questa fase.