Dovrà rispondere di appropriazione indebita, F.D. il 71enne di Montesarchio accusato di essersi appropriato dei risparmi di una badante.
L’uomo avrebbe sottratto alla donna una ingente somma di denaro che dovrebbe aggirarsi sui 37.000 euro. Facendo leva sulla fiducia che la donna, una rumena di 63 anni, riponeva in lui, il 71enne caudino si è fatto “prestare” la somma in più soluzioni.
Nel momento in cui, poi, la donna ha richiesto indietro il denaro, questi gli ha consegnato un assegno bancario “che, una volta versato, veniva stornato in quanto contraffatto nella firma”.
Diverse le denunce effettuate dai Carabinieri in seguito a controlli svolti tra Dugenta, Airola e Campoli.
Vasta e diversificata l’operazione di perlustrazione e controllo del territorio condotta nella serata di ieri dai Carabinieri della Compagnia di Montesarchio (BN) unitamente a personale del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), su disposizione del Comando Provinciale di Benevento, finalizzata principalmente al contrasto dei reati di tipo predatorio, spaccio e detenzione di sostanza stupefacente nonché al controllo della circolazione stradale.
Il servizio, svolto per massimizzare l’attività preventiva e, se del caso, repressiva, ha interessato tanto le vie cittadine quanto le aree rurali delle varie contrade disseminate ambito comuni di Montesarchio, Airola, Ceppaloni, Arpaia, Cautano, Vitulano e Dugenta.
A Dugenta, in provincia di Benevento, un 43enne della provincia di Campobasso è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, poiché trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo “eroina” e “metadone”.
Analogo provvedimento per un 50enne di di Tocco Caudio che è stato trovato, nel territorio di Campoli Monte Taburno (Bn), con un’autovettura oggetto di appropriazione indebita.
Ad Airola (BN), invece, un soggetto di nazionalità Marocchina domiciliato in Rotondi(AV) è stato denunciato in stato di libertà per violazione alle leggi sull’immigrazione.
La Guardia di Finanza di Benevento ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, per un importo complessivo di 1 milione e 249.500 euro, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura sammaritana, nei confronti di DG. V. 67 anni, ritenuto responsabile del delitto di appropriazione indebita, di DG. A. 38 anni, DG. F. 33 anni, DG. M. 32 anni tutti di Benevento, M.F. 55 anni e M.G. 53 anni, entrambi di Caserta, ritenuti responsabili del delitto di riciclaggio.
Le indagini svolte, scaturite dalla denuncia presentata dalla persona offesa in ordine ad ipotesi di appropriazione indebita poste in essere dal proprio fratello e relative alla gestione di somme di denaro della società di capitali di cui entrambi sono soci, si sono incentrate sulla destinazione delle somme elargite dall’Ag.E.A. (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) a favore della società negli anni 2016 e 2018 e sui rapporti intercorsi tra l’indagato DG.V. e l’indagato M.F., delegato alla riscossione delle somme.
Dagli sviluppi investigativi è emerso un complesso sistema di molteplici e articolate operazioni bancarie poste in essere presso un Istituto di credito con sede Caserta, attuato mediante l’accensione di conti correnti bancari a nome della società e degli indagati.
Nel dettaglio, M.F., commercialista della società, dopo aver incassato su procura speciale la somma elargita alla società dalla Ag.E.A., ha bonificato sul conto corrente societario una somma di circa 1 milione e 700mila euro; successivamente, l’amministratore DG.V. si è appropriato di parte di questa somma, circa 1 milione e 250mila euro, sottraendoli dalla cassa societaria in danno del socio-fratello DG. G. e di altri creditori, tra cui l’Erario.
Contemporaneamente al trasferimento delle somme dal conto corrente aziendale, simulando un atto di donazione, DG.V. ha trasferito a favore dei figli DG. A., DG. F., DG. M., gran parte delle somme oggetto di appropriazione indebita.
In una seconda fase, mediante la minuziosa ricostruzione di tutti i passaggi finanziari, si è accertato che i fratelli DG. A., DG. F. e DG. M. hanno riciclato le somme ricevute dal padre trasferendone la quasi totalità a favore del commercialista M.F. e del fratello M.G. (anch’egli professionista del settore giuridico – contabile) e di una società immobiliare costituita ad hoc, questi ultimi per acquistare beni immobili, già di proprietà della famiglia DG e sottoposti a procedure giudiziarie da parte del Tribunale di Benevento.
Le quote societarie della immobiliare sono state poi trasferite dai due professionisti casertani ai fratelli DG. A., DG. F., DG. M.
L’operazione è stata esperita oltre che mediante i tradizionali mezzi investigativi, anche con lo sviluppo degli accertamenti bancari, necessari per ricostruire minuziosamente e rintracciare la successiva destinazione delle somme di denaro incassate dalla società, indebitamente accreditate sui conti degli DG. M., DG. A. e DG. F. e successivamente da questi riciclati sui conti correnti di M.F. e M.G., tutti da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.