Napoli, rapina da 15mila: arrestati anche due carabinieri

Napoli, rapina da 15mila: arrestati anche due carabinieri

CronacaRegione

Figurano anche due carabinieri tra le tre persone arrestate dalla Polizia e dai militari dell’arma con l’accusa di essere gli autori di una rapina da 15mila euro, messa a segno il 21 gennaio 2019, ai danni di quattro individui appena usciti da un ufficio postale di Napoli.

 © ANSA

Le vittime vennero fermate da due uomini in abiti civili, ma muniti di una palina e una cartellina identiche a quelle in uso alle forze di Polizia, i quali, dopo essersi qualificati come appartenenti all’Arma dei Carabinieri, hanno fermato e controllato i quattro che avevano appena effettuato alcune operazioni postali rubando contante, di titoli e telefoni. (Ansa)

Benevento, spacciavano banconote false all’interno di un bar: arrestati

Benevento, spacciavano banconote false all’interno di un bar: arrestati

BeneventoCronaca

Nel pomeriggio del 9 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Benevento, a seguito di una segnalazione alla Centrale Operativa, attuavano mirato servizio che consentiva di rintracciare due soggetti che in città stavano spacciando banconote false da 50 euro. Infatti, i militari, dopo avere acquisito indicazioni da un privato cittadino, che segnalava l’atteggiamento sospetto di due persone all’interno di un bar di Benevento che all’atto della consumazione regolavano il servizio con una banconota da 50 euro “apparsa strana nella forma”, riuscivano a rintracciare gli stessi all’interno di un secondo bar, proprio nel momento che un’altra banconota falsa con taglio da 50 euro stava per essere ceduta.

Pertanto, il cinquantenne ed il sessantenne, già gravati da numerose vicende penali, originari del basso Lazio, venivano dichiarati in stato di arresto e su ordine del sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento venivano posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto e del rito direttissimo, che sarà celebrato domani. Le due banconote venivano quindi recuperate e sequestrate.

La misura pre-cautelare disposta dalla polizia giudiziaria in sede di indagini preliminari, è stata sottoposta alla convalida dell’AA.GG: avverso cui sono ammessi mezzi d’impugnazione. Le persone coinvolte sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi innocenti fino a sentenza definitiva.

L’episodio è l’ennesima evidenza dell’importanza della collaborazione tra cittadini ed istituzioni dello Stato per la comune tutela della collettività da episodi di aggressione o di atti anti-sociali, elemento sintomatico della vicinanza dell’Arma dei Carabinieri alla popolazione.

Si ricorda infine che il fenomeno dello spaccio di banconote false in questo centro era già emerso in modo significativo nel Luglio del 2020, quando i Carabinieri, a conclusione di attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Benevento, eseguirono anche a carico di soggetti di questa città un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 44 persone, che producevano banconote da 50 e 100 euro perfettamente falsificate, al punto che la Banca Centrale Europea le aveva indicate al primo posto nella black list della contraffazione.

Coltivazione di sostanze stupefacenti, in manette un 32enne e un 40enne: sequestrati 4,5kg di marijuana

Coltivazione di sostanze stupefacenti, in manette un 32enne e un 40enne: sequestrati 4,5kg di marijuana

BeneventoCronaca

Continuano serrate le attività preventive e repressive da parte della Questura di Benevento contro lo smercio ed il consumo di droga nel territorio. Infatti, nella tarda serata di ieri, la Polizia di Stato ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di Andrea De Girolamo, 32 anni, di Benevento, e Francesco De Ieso, 40 anni, di Pago Veiano ritenute gravemente indiziate del delitto di coltivazione di sostanze stupefacenti in concorso tra loro, nonché al sequestro di circa 4,5 KG di marijuana.

In particolare, nel corso di mirati servizi per reprimere il fenomeno dilagante dello spaccio di droga, gli investigatori della Squadra Mobile diretti dal vice questore Flavio Tranquillo hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di un 32enne in questo capoluogo, trovandolo in possesso di sostanza verosimilmente stupefacente, ma nel corso dell’operazione lo stesso ha reagito con violenza contro gli agenti, riuscendo ad ingurgitare la sostanza. La perquisizione è stata estesa al telefonino a lui in uso e da un rapido esame delle conversazioni avvenute tramite l’applicativo Whatsapp è stata evidenziava una conversazione con altro interlocutore, con scambi di foto e chat concernenti una coltivazione di marijuana.

È stata immediatamente analizzata detta utenza e dopo aver identificato l’interlocutore – un 40enne residente in provincia di Benevento, è stata effettuata tempestivamente un’altra perquisizione presso l’abitazione del medesimo ove, all’esito dell’attività, sono state rinvenute e sequestrate 19 piante di marijuana del peso complessivo di 4,5 KG, con relativo impianto di illuminazione alogena da 600 Watt, fornita di trasformatore e timer.

Nello stesso luogo sono stati rinvenuti anche dei flaconi di fertilizzante. Detta sostanza, da una prima stima approssimativa per difetto, se immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare l’illecito profitto di circa 25.000 €uro. Inoltre, nel corso della perquisizione è stato, altresì, individuato un allaccio abusivo al contatore elettrico con un evidente furto di energia in atto. Il tutto è stato analizzato sul posto dagli operatori della Polizia Scientifica che hanno effettuato un meticoloso sopralluogo. Alla luce di quanto sopra, entrambi gli uomini sono stati tratti in arresto e dopo le formalità di rito, come disposto dal P.M. di turno presso la locale Procura della Repubblica, accompagnati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.

Le misure oggi eseguite sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Parla Di Maria: “Confido nella giustizia e nella verità. Col tempo…”

Parla Di Maria: “Confido nella giustizia e nella verità. Col tempo…”

AttualitàBenevento Città

Il Tribunale del Riesame ha accolto le mie ragioni, ponendo solo un vincolo specifico che spero possa essere eliminato al più presto. Confido nella giustizia e nella verità dei fatti, che col tempo chiarirà in maniera tombale la mia posizione. Voglio ringraziare con l’occasione tutte le persone che mi fanno sentire la loro vicinanza, affetto e stima ed i miei difensori avv.ti Antonio Leone e Giuseppe Sauchella“. Questo il commento del Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, alla decisione del Tribunale del Riesame di revocare i domiciliari cui era sottoposto.

Provincia, sospese le cariche di Di Maria e Panarese: la nota del Prefetto

Provincia, sospese le cariche di Di Maria e Panarese: la nota del Prefetto

BeneventoCronaca

A seguito dell’inchiesta sugli appalti truccati in Provincia, che ha portato all’emissione di ben 8 arresti domiciliari e 10 misure interdittive dai pubblici uffici, Antonio Di Maria, Presidente della Provincia nonché Sindaco di Santa Croce del Sannio e l’ing. Michelantonio Panarese, Sindaco di Buonalbergo, sono stati raggiunti dal provvedimento di sospensione dalle cariche elettive, emesso nella giornata del 24 novembre dal Prefetto Dr. Carlo Torlontano.

Questo il testo integrale della nota:

Si informa che il Prefetto Dr. Carlo Torlontano, nella giornata del 24 novembre u.s., ha adottato, ai sensi dell’art. 11, comma 2, del Decreto Legislativo n. 235/2012, i provvedimenti di sospensione dalle cariche elettive, rispettivamente per il : rag. Antonio Di Maria, per i reati di corruzione e turbata libertà degli incanti e per il Sindaco di Buonalbergo: ing. Michelantonio Panarese, per i reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, emissione di fatture per operazioni inesistenti e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Entrambi i suddetti Amministratori sono stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura della Repubblica.

VIDEO – Appalti truccati, arresti in Provincia di Benevento: le immagini

VIDEO – Appalti truccati, arresti in Provincia di Benevento: le immagini

BeneventoCronaca

Un vero e proprio terremoto ha scosso questa mattina la Provincia di Benevento: 8 persone, compreso il Presidente Antonio Di Maria, sono finite agli arresti domiciliari (Leggi QUI). Oltre a Di Maria, sono finiti agli arresti: Raffaele Pezzella, Angelo Carmine Giordano, Michelantonio Panarese, Antonello Scocca, Mario Del Mese, e Giuseppe Della Pietra,

Dieci le misure interdittive del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione- emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di vari soggetti, pubblici ufficiali in servizio presso la Provincia di Benevento, imprenditori e professionisti. (Leggi QUI).

LE IMMAGINI DEI CARABINIERI

Appalti truccati in Provincia. “La politica voleva la sua parte”: messo in piedi un articolato e complesso sistema corruttivo

Appalti truccati in Provincia. “La politica voleva la sua parte”: messo in piedi un articolato e complesso sistema corruttivo

BeneventoCronaca
Fondamentale, a detta degli inquirenti, la denuncia di un funzionario a cui era stata recapitata una cartellina con dentro 1000 euro in contanti.

Un articolato e complesso sistema corruttivo che vedeva protagonisti funzionari, dirigenti, politici e imprenditori sanniti e della Provincia di Caserta. Questo il quadro rappresentato dal Procuratore Capo della Procura di Benevento, dott. Aldo Policastro, nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso gli Uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, in via Meomartini.

In questo collaudato e sofisticato sistema, ideato e organizzato principalmente dal settore tecnico della Provincia, anche la politica ha chiesto la sua parte”, ha dichiarato il Procuratore, che ha sottolineato come non sia stato semplice decodificare tutte le modalità con le quali gli indagati stringeva accordi. “Ricorrevano a strette di mano, ammiccamenti per stringere accordi finalizzati alla spartizione illecita di appalti pubblici. Dobbiamo ringraziare il funzionario pubblico che con la sua denuncia ha permesso di dare avvio alle indagini e di smascherare questo sistema che la politica faceva passare come collaudato“, ha concluso il Procuratore Dott. Policastro.

La complessità delle indagini, durate ben due anni, è stata confermata anche dai militari presenti alla conferenza stampa, il Colonnello Alfredo Zerella e il Colonnello Germano Passafiore, che hanno fornito ulteriori dettagli circa l’operazione che ha portato all’emissioni di ben otto misure cautelari personali, ivi compresa quella che ha riguardato il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria (leggi QUI).

L’indagine ha avuto avvio nel febbraio 2019 – afferma il Colonnello Alfredo Zerellaa seguito della denuncia di un funzionario della Provincia di Benevento rimasto vittima di un tentativo di corruzione. La donna, in una cartellina consegnatagli, rinveniva la somma di 1000 euro. La sua denuncia è stata fondamentale“, ha sottolineato il Colonnello.

L’indagine – ha proseguito il Colonnello Zerella – è stata particolarmente complessa perché bisognava capire meccanismi collaudati, utilizzati per assegnare gli appalti. Il pagamento della corruzione avveniva secondo diverse modalità: con denaro contante, attraverso il pagamento di fatture di operazioni inesistenti o per il tramite di affidamento di lavori. Spesso – ha continuato – i corruttori erano ben consapevoli delle regole del gioco. E’ capitato, infatti, che il corruttore dicesse al corrotto: Il 10% non di nega a nessuno ma con il 20% non riusciamo ad andare avanti“.

Era quella la percentuale, difatti, chiesta dal sistema: un 10% subito e un 10% in un secondo momento, anche per il tramite di pagamento di fatture per operazioni inesistenti.

Il sistema, come spiegato nell’odierna conferenza stampa, era abbastanza sofisticato, non lasciando nulla o quasi al caso: spesso i protagonisti, da un appalto all’altro, si cambiavano i ruoli. Poteva capitare, come è stato spiegato, che quello che prima vestiva i panni dell’intermediario, nell’operazione successiva e relativa a un’altra gara di appalto, assumesse le vesti di privato corruttore.

Alcune volte, per depistare, veniva utilizzata una sorta di ditta prestanome. Lo schema era il seguente: la ditta risultante vincitrice dell’appalto non era quella “portata” dal “tavolo tecnico” organizzato dal sistema, bensì una “ditta amica”. Un artificio necessario per cercare di rendere più complessa una eventuale – che poi c’è stata – attività di indagine, tesa a verificare collegamenti e comportamenti illeciti.

In totale sono stati 23 gli appalti attenzionati dagli inquirenti: di 11 sono stati acquisiti importanti elementi probatori; 58 milioni il totale del valore degli appalti. Centomila euro (100.000,00€), il quantum del denaro oggetto dei sequestri effettuati a margine dell’operazione.

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Furti nel Sannio, tre fermi e una denuncia

Furti nel Sannio, tre fermi e una denuncia

BeneventoCronacaProvincia

Nella giornata di ieri, militari della Stazione CC di Vitulano (BN), unitamente a personale dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia CC di Montesarchio (BN), della Compagnia CC di Cerreto Sannita (BN) e della Radiomobile della Compagnia di Benevento, a seguito di prolungata attività investigativa, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto tre cittadini di nazionalità rumena, rispettivamente di anni 26, 36 e 38, con i primi due censurati per reati contro il patrimonio, resisi responsabili dei reati di furto aggravato in concorso, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere, mentre un quarto 33enne rumeno, censurato, è stato deferito in stato di libertà per concorso in furto aggravato.

L’attività è scaturita dal rinvenimento al km. 49+600 della SS 372 territorio di Vitulano (BN) di due veicoli, un autocarro VW Transporter, oggetto di furto nel comune di Morcone (BN), parzialmente incendiato nella parte posteriore e di un’autovettura Peugeot 206, completamente incendiata, nel cui interno si è rinvenuta una targa risultante oggetto di furto perpetrato nel comune di Agropoli (SA). A seguito di attività investigativa posta in essere sul posto dai militari operanti, poco dopo, è stato fermato dalla Radiomobile di Cerreto Sannita (BN) in direzione Telese Terme (BN) un veicolo con a bordo quattro persone di nazionalità rumena.

A seguito di controllo è emerso che tre degli occupanti erano gravati da precedenti e, pertanto, si è proceduto a perquisizione personale e veicolare che ha dato esito positivo: infatti, si è rinvenuto uno spray antiaggressione di genere proibito, un coltello a serramanico e una chiave inglese.

Successivamente, nel corso del sopralluogo eseguito nei pressi del rinvenimento dei mezzi, poco distante, si sono rinvenuti, in una scarpata, numerosi attrezzi da lavoro, tra cui alcune smerigliatrici, mini compressori e trapani professionali e staffe in rame di varia metratura del peso di circa 30 quintali. Si accertava che tutto il materiale era stato asportato in Morcone (BN) nella precedente notte. I veicoli, il materiale, dopo il riconoscimento da parte dei legittimi proprietari, sono stati sottoposti a sequestro per il prosieguo delle indagini

A seguito della visione delle immagini estrapolate dal sistema di video sorveglianza si è accertato che tre dei fermati si erano resi responsabili di 6 furti in danno di aziende ubicate in Morcone (BN) per un danno complessivo stimato in euro 30mila. Visti gli elementi raccolti, si è proceduto a sottoporre gli stessi a fermo di indiziato di delitto e dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Benevento. A carico dei quattro è stata altresì avanzata proposta per l’irrogazione del foglio di via obbligatorio.