Un 60enne di Pietrelcina, già noto alle Forze dell’Ordine, aveva realizzato una vera e propria serra, ubicata all’interno della propria abitazione, per coltivare marijuana.
Sempre incisiva l’azione di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti portata avanti dal Comando Provinciale Carabinieri di Benevento, in particolare, nel weekend, i militari della Compagnia del capoluogo sannita si sono resi protagonisti del ritrovamento di una piccola serra artigianale destinata alla produzione di marijuana; il ritrovamento è avvenuto all’interno di un’abitazione del comune di Pietrelcina, in una zona rurale ed isolata. E così, a finire nei guai, è stato il proprietario dell’appartamento, già noto alle forze di polizia. L’uomo, all’interno della propria abitazione aveva allestito una piccola serra al cui interno vi erano alcune piantine di marijuana da poco fiorite e tutta l’attrezzatura occorrente per coltivarla in modo intensivo; nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata con l’ausilio del Nucleo Cinofili Carabinieri di Sarno (SA) e del cane Attila, sono stati trovati anche 26 gr. di marijuana già essiccata e pronta per essere commercializzata. Il controllo ha anche permesso di scoprire che il proprietario dell’immobile aveva creato un allaccio abusivo alla corrente elettrica per cui veniva deferito alla Procura di Benevento per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana e furto di energia elettrica.
Ulteriori perquisizioni effettuate su tutto il territorio consentivano di trovare in casa di un giovane di Pietrelcina, grazie anche al fiuto del cane Attila, 2 gr. di hashish per cui si procedeva a segnalare il giovane alla locale Prefettura per uso personale di sostanza stupefacente.
Tutto il materiale utilizzato per la coltivazione dello stupefacente, oltre alla pianta di marijuana, è stato posto sotto sequestro mentre, il 60enne, dopo le formalità di rito, è stato denunciato per il reato di coltivazione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope nonché per furto aggravato di energia elettrica.
L’uomo destinatario della denuncia in stato di libertà è, pertanto, allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Era evaso dai domiciliari: i Carabinieri lo ritrovano nell’abitazione della madre
I Carabinieri della Compagnia di Solofra hanno arrestato un 43enne di Montoro per evasione.
Da alcuni giorni l’uomo si era volontariamente sottratto agli obblighi degli arresti domiciliari, cui era sottoposto dopo che i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Solofra lo avevano tratto in arresto in flagranza per “spaccio di sostanze stupefacenti”.
Ieri sera i militari lo hanno trovato nell’abitazione della madre. Quando ha notato gli operanti accedere all’immobile, ha messo in atto un maldestro tentativo di fuga: ma, appena scavalcato il cancello di cinta, è stato bloccato dai Carabinieri che avevano già ipotizzato tale possibile epilogo.
Al 43enne è stato anche notificato un provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali di Avellino, che disponeva la revoca dell’Affidamento in prova ai Servizi Sociali nonché il suo arresto.
Dopo le formalità di rito per lui si sono quindi riaperte le porte della Casa Circondariale di Bellizzi Irpino.
Durazzano, evade dai domiciliari per andare a scommettere online: arrestato
Era già stato arrestato il mese scorso, lo stesso è accaduto ieri, e sempre per lo stesso motivo: aver evaso i domiciliari. In carcere è finito un 25enne nativo di Maddaloni ma domiciliato in Durazzano, ove sta scontando gli arresti in casa per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti.
Stavolta a tradire il giovane è stato il vizio del gioco. I militari della Stazione CC. di Sant’Agata De’ Goti nel corso di un controllo di routine, non avendolo reperito nella sua abitazione, lo hanno cercato per l’intero paese ritrovandolo poco dopo in un bar del centro mentre controllava le ricevute di alcune scommesse on-line giocate poco prima. Amara è stata la sorpresa del giovane che, oltre a non aver vinto nulla, è stato arrestato in flagranza di reato di evasione.
L’ultima volta, dopo la convalida dinanzi al Gip, era tornato ai domiciliari, ma stavolta il P.M. di turno ha deciso diversamente; per lui si sono aperte le porte del carcere di contrada Capodimonte.
Benevento| Minaccia di incendiare appartamento dei genitori, arrestato 24enne
Per una donna residente a Benevento è finalmente finito un incubo che era iniziato poco più di un mese fa quando, dopo una serie di liti violente con il figlio 24enne, già noto alle FF.OO., era stata da quest’ultimo aggredita anche fisicamente finendo in ospedale.
La madre, oramai esasperata dal comportamento violento del figlio, vivendo in un costante stato d’ansia e di paura, aveva, finalmente, trovato il coraggio e si era decisa a denunciarlo, ottenendo che gli venisse applicata la misura cautelare, disposta dal Tribunale di Benevento, dell’allontanamento dalla casa familiare, oltre al divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi dalla stessa frequentati.
L’uomo però non si è rassegnato e, nella mattinata del 30.10.2023, si è presentato nuovamente a casa della madre, minacciando di incendiare l’appartamento se i genitori avessero continuato a rimproverarlo per la vita dissoluta che stava conducendo.
Il frastuono generato delle urla provenienti dall’abitazione ha fatto scattare l’allarme, difatti alcuni vicini di casa hanno contattato il Numero Unico di Emergenza 112, segnalando quanto stava accadendo e consentendo l’invio immediato di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Benevento che, arrivata sul posto e constatata la presenza del giovane, in forte stato di agitazione, ha proceduto a trarlo in arresto per la violazione della misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento nell’ambito delle indagini del c.d. “codice rosso”.
Alla luce delle evidenze raccolte, l’uomo è stato dichiarato in stato d’arresto per violazione alla predetta misura e, come disposto dal Magistrato di turno della locale Procura della Repubblica, è stato associato alla Casa Circondariale di Benevento (il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione; la misura è stata adottata nella fase delle indagini preliminari e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva).
È utile ancora una volta ribadire come sia fondamentale stimolare la fiducia delle vittime di violenza a denunciare subito i propri aguzzini, supportando le stesse in un percorso di consapevolezza su misura, a seconda della storia vissuta e del contesto interessato. Per cui l’invito è quello di rivolgersi con fiducia ai Comandi dell’Arma dei Carabinieri dislocati su tutto il territorio nazionale.
Montoro| Spaccio di droga: i Carabinieri arrestano un 43enne
I Carabinieri della Compagnia di Solofra hanno tratto in arresto un 43enne di Montoro, già noto alle Forze dell’Ordine, ritenuto responsabile di spaccio di sostanze stupefacenti.
I fatti si sono svolti ieri sera a Montoro: personale dell’Aliquota Operativa dopo aver scrutato i movimenti sospetti di un uomo del posto, hanno proceduto al controllo. Lo stesso è stato sorpreso in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente di tipo crack nascosta in un ovetto di plastica.
Dalle immediate indagini svolte dai Carabinieri, è risultato che lo stupefacente sarebbe stato ceduto dal 43enne il quale, all’esito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso due bilancini di precisione, sottoposti a sequestro unitamente a tre coltelli (uno a serramanico, uno a scatto e un pugnale) e di circa mille euro in contanti, probabile provento dell’illecita attività di spaccio.
D’intesa con la Procura della Repubblica di Avellino, il 43enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Per quattro mesi avrebbe ripetutamente minacciato il sindaco al quale si rivolgeva per avere sostegno economico.
In una occasione avrebbe anche chiamato i carabinieri ai quali aveva detto: “Gli spacco la testa con un’accetta e poi mi costituisco”.
Un 49enne di Pietradefusi, in provincia di Avellino, è stato arrestato dai carabinieri per stalking, minacce a pubblico ufficiale e porto illegale di un coltello.
Le indagini, scattate dopo la denuncia di Gaetano Musto, sindaco del piccolo centro irpino, hanno accertato che l’uomo pretendeva denaro per i motivi più svariati, dalla ristrutturazione della abitazione a quello che serviva per pagare il passaggio di proprietà della sua auto. “Ti do fuoco, ti lascio a terra”, avrebbe detto al sindaco che si rifiutava di aderire alle sue richieste.
È stato anche trovato in possesso di un coltello di genere proibito che custodiva nei pantaloni. Il pm della procura di Benevento ha chiesto e ottenuto la misura cautelare agli arresti domiciliari. (
Benevento, tentano di rubare un’auto ma vengono “fermati” da un Carabiniere in pensione
“Anche se in pensione un Carabiniere deve continuare a fare il suo dovere”. Questo è il pensiero di un ex Brigadiere in servizio per anni presso il Comando Provinciale di Benevento, che grazie al suo spirito d’osservazione, evidentemente non ancora sopito, nel pomeriggio di ieri, notato alcuni giovani che stavano cercando di forzare la portiera di una FIAT 500 X, segnalava immediatamente ai suoi ex colleghi della Centrale Operativa quanto stava accadendo.
Veniva così allertata una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia che riusciva a rintracciare ed intercettare, anche grazie alle precise indicazioni fornite dal Brigadiere in pensione un SUV di grossa cilindrata, con il quale i giovani si erano nel frattempo allontanati dal luogo ove era parcheggiata la FIAT 500, evidentemente per non essere riusciti nel loro intento.
All’alt intimato dai militari, il conducente del SUV in un primo momento rallentava fingendo di fermarsi, poi con una manovra repentina riprendeva la marcia dandosi a spericolata fuga per le vie cittadine. Così, anche grazie all’ausilio di altre due autoradio che nel frattempo erano state attivate per supportare l’inseguimento, il SUV veniva bloccato nei pressi del cimitero cittadino.
All’interno del veicolo venivano identificati tre giovani con pregiudizi per reati contro il patrimonio, rispettivamente un 33enne residente a Boscoreale, un 22enne residente a Torre Annunziata e un 20enne residente a Terzigno.
Nel corso degli accertamenti venivano rinvenuti e sequestrati arnesi e dispositivi elettronici comunemente usati per i furti d’auto, nonché la borsa appartenente alla proprietaria della Fiat 500X, oggetti che i tre avevano vanamente avevano tentato di disfarsi all’atto del controllo operato dai militari.
I predetti, venivano tratti in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, condotti presso la Casa Circondariale di questo capoluogo.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura pre cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, adottato nella fase delle indagini preliminari e il destinatario dello stesso è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Non si fermano all’Alt, scatta l’inseguimento: fermato 54enne e giovane straniera
Nel corso di specifici servizi predisposti dal Questore della Provincia di Benevento Edgardo Giobbi, volti a contrastare e prevenire il fenomeno dei reati predatori, personale della Squadra Volante , la scorsa notte, ha arrestato, dopo un inseguimento avvenuto lungo la SS 265 F.V.l. e protrattosi sino allo svincolo di Puglianello, un uomo di origini napoletane di anni 54 (pluripregiudicato) e denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli una giovane donna di origine Bulgara.
Alle 2.30 gli operanti, nel corso del servizio suindicato, intimavano l’alt Polizia ad una vettura proveniente dal Casertano (una Fiat Punto) e il conducente, anziche’ arrestare la marcia, accelerava dandosi alla fuga.
Nel corso dell’inseguimento, verificatosi lungo la arteria stradale SS 265 F.V.l. in direzione Caianello, si protraeva sino all’altezza dello svincolo di Puglianello laddove la Fiat Punto speronava l’autovettura degli operanti, ribaltandosi.
Dopo aver provocato la rottura del finestrino della Fiat Punto, gli occupanti la vettura (nel nr. di 3, due uomini ed una donna) si davano a precipitosa fuga e due di loro (sopra indicati) venivano inseguiti. I due, all’atto di essere raggiunti, si scagliavano con calci e pugni nei confronti degli operanti, provocando agli stessi lesioni giudicate guaribili in gg. 5 (per entrambi).
Nonostante l’aggressione subita, gli operanti riuscivano a bloccarli e a condurli in questi uffici per le ulteriori incombenze, mentre l’altro riusciva a far perdere le proprie tracce.
Nel corso delle eseguite perquisizioni, all’interno della vettura si rinvenivano strumenti atti allo scasso, ovvero un piede di porco ed una mazza in legno del tipo da baseball. Detto materiale, unitamente alla vettura (risultata rubata in Santa Maria Capua Vetere), veniva sottoposto sequestro.
L’uomo, dopo le formalita’ di rito veniva associato alla Casa Circondariale Capodimonte di Benevento a disposizione della competente A.G. e deferito anche per il reato di ricettazione e possesso di strumenti atti allo scasso.
La minore, che si rifiutava di fornire indicazioni relative alla sua famiglia, veniva affidata ai competenti servizi sociali sul territorio.
La misura precautelare è soggetta a convalida dell’ AG, può essere impugnata e la persona raggiunta dalla stessa e’ indagata e presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Entra in un bar con mazza da baseball e distrugge bicchieri: scattano gli arresti domiciliari
All’esito di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, gli investigatori del Commissariato di Telese Terme, in data odierna, hanno dato esecuzione alla sostituzione della misura dell’obbligo di dimora con quella più afflittiva degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto gravemente indiziato della commissione del reato di cessione di sostanze stupefacenti.
In particolare, nel corso di operazioni di polizia, il prevenuto, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in Telese Terme, veniva ritrovato insieme ad altri soggetti nel Comune di Puglianello ove con l’ausilio di una mazza da baseball distruggeva alcuni bicchieri all’interno del bar di un’area di servizio.
Alla luce di quanto sopra il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’indagato, aggravando la precedente misura, ritenendola non più idonea a salvaguardare le esigenze di tutela del caso concreto, avendo il prevenuto evidenziato un atteggiamento totalmente incurante degli obblighi impostigli.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
“Sono pronto a farmi anche 30 anni di galera ma la uccido”, confessione choc di un 52enne ai Carabinieri
Nella giornata odierna, i militari della Stazione Carabinieri di Mirabella Eclano hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento a carico di un 52enne albanese, già sottoposto agli arresti domiciliari appena tre giorni fa.
La più restrittiva misura cautelare della custodia in carcere – disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento su richiesta della Procura – è stata emessa alla luce delle risultanze investigative fatte emergere dai militari dell’Arma.
A carico dell’indagato, infatti, sono stati raccolti ulteriori e più gravi indizi di colpevolezza in ordine ai già contestati reati di stalkinge lesioni personali aggravate, che hanno visto quale vittima designata l’ex moglie dell’arrestato.
E’ infatti emerso che l’uomo, già gravato da numerosi precedenti penali, aveva pedinato l’ex coniuge fino in Albania, senza mai perderla di vista anche durante il viaggio di ritorno.
Durante l’esecuzione della misura degli arresti domiciliari di qualche giorno fa, inoltre, l’uomo non aveva avuto remore ad affermare agli stessi Carabinieri di essere disposto anche a scontare 20 o 30 anni di carcere, ma che in un modo o nell’altro avrebbe ucciso la donna.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
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