Nella giornata di ieri, all’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, Ufficiali e Agenti di p.g della Stazione CC di Vitulano hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, con le modalità di controllo del braccialetto elettronico emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un 49enne abitante in Vitulano (BN) e gravemente indiziato del delitto di atti persecutori nei confronti di una giovane 19enne.
Le indagini venivano avviate in seguito alla querela presentata dalla donna che, intimorita dai comportamenti dell’uomo, riferiva di subire da diversi mesi numerose molestie e condotte pressanti da parte di un uomo che conosceva solo di vista e che, però, da diversi mesi era solito seguirla ad ogni uscita con gli amici e appostarsi nelle sue vicinanze, fissandola e intimidendola.
L’attività di indagine, dunque, articolatasi principalmente nell’acquisizione delle dichiarazioni della persona offesa, nell’escussione delle persone informate dei fatti presenti a diversi episodi, nonché nell’ulteriore attività volta alla completa identificazione dell’indagato, consentiva così di raccogliere celermente gravi indizi di reato a carico del 49enne, e il GIP presso il Tribunale di Benevento, accogliendo la richiesta della locale Procura, emetteva il provvedimento applicativo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa con obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri, misura ritenuta proporzionata alla gravità della condotta nonché idonea a prevenire il rischio di reiterazione della stessa a carico dell’indagato.
Telese Terme, atti persecutori e lesioni personali aggravate: 24enne agli arresti domiciliari
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nei giorni scorsi, militari della Stazione Carabinieri di Telese Terme (BN) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un ventiquattrenne del posto gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, lesioni personali aggravate e violazione della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S..
Le indagini venivano avviate in seguito alla denuncia presentata al locale Comando Arma da parte di un condomino residente nel medesimo fabbricato dell’indagato, che aveva subìto un tentativo di aggressione con minacce gravi, mentre si trovava all’interno della propria abitazione, dove era rimasto chiuso per timore di gravi conseguenze, fino all’arrivo delle forze di polizia, documentando l’azione intimidatoria mediante registrazione dal proprio smartphone.
Nella circostanza l’indagato, armato di una spranga di ferro, aveva reiteratamente offeso e minacciato, danneggiando i vetri del vano scale, rimanendo anche lievemente ferito, mantenendo lo stesso atteggiamento intimidatorio anche dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, il cui intervento scongiurava ben più gravi conseguenze. Nell’esposizione dei fatti in denuncia, la vittima riferiva di reiterati contegni minacciosi e dal tenore molesto, estrinsecatesi in aggressioni verbali, come ingiurie e minacce, e fisiche come schiaffi e pugni, nonché atti vandalici, che avevano seriamente compromesso la propria serenità, temendo per la sua incolumità e quella della sua famiglia.
Timori poi rivelatisi fondati perché in epoca successiva, la persona offesa veniva aggredita fisicamente dall’indagato, il quale, benché sottoposto per altro procedimento alla misura cautelare del divieto di dimora in Telese Terme, in spregio al provvedimento cautelare, si recava in Telese Terme, ove colpiva la po con una bottiglia alla testa, cagionandogli una ferita lacero contusa all’occhio, lesioni personali con prognosi di gg. 15. Inoltre, alcuni giorni dopo, sempre nel centro abitato di Telese Terme, lo stesso aggrediva fisicamente anche il fratello della vittima, sempre con una bottigliata alla testa, cagionandogli lesioni personali con prognosi di gg.5.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Pregiudicato minaccia di morte l’ex moglie: arrestato
Domenica 7 luglio 2024 la Polizia di Stato ha tratto in arresto un quarantatreenne di Benevento gravemente indiziato del reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
L’arresto è stato eseguito dagli investigatori della Squadra Mobile, dopo che personale della Squadra Volante è intervenuto presso l’abitazione della persona offesa per garantirne l’incolumità.
La donna, infatti, è parsa sin da subito terrorizzata per le reiterate e gravi minacce di morte a lei rivolte da parte dell’ex compagno, già noto alle forze dell’ordine perché gravato da numerosi precedenti di polizia, anche in materia di armi. L’uomo, in particolare, risulta già indagato per aver esploso dei colpi di arma da fuoco nei pressi dell’abitazione dell’odierna persona offesa nell’estate del 2021.
L’arresto in parola è stato possibile in applicazione della recente legge 168 del 2023, che ha introdotto la facoltà di arresto in flagranza differita anche per i delitti di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
Accusato di atti persecutori, revocata misura a 75enne
Revocata, a seguito dell’interrogatorio svoltosi in data 4 luglio 2024 innanzi al gip dott. Pietro Vinetti, la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico al signor Antonio C. di anni 75, accusato di atti persecutori ex art. 612 bis cp.
Lo stesso giudice che aveva emesso la misura per poi revocarla accogliendo in toto la tesi difensiva dell’avvocato Giorgione, difensore di fiducia, che ha insistito per l’assoluta mancanza dei presupposti per la misura limitativa della libera personale.
Lo stesso indagato ha risposto alle domande poste dal Gip in sede di convalida e, insieme al suo avvocato difensore, ha dimostrato la totale estraneità dei fatti fornendo elementi tali da indurre il Gip a rivedere la decisione prima assunta solo sulla base delle dichiarazioni della persona offesa.
E’ chiaro che il processo avrà il suo prosieguo ma la difesa del signor Antonio C. non esclude la possibilità di proporre querela contro chiunque ha dichiarato falsità a carico del proprio assistito.
Aggredisce ex fidanzata 18enne: giovane sannita arrestato
Nella giornata del 5 giugno 2024 gli investigatori della Squadra Mobile hanno tratto in arresto un diciannovenne di Benevento per atti persecutori e lesioni nei confronti della ex compagna di appena diciotto anni.
L’attività costituisce una delle prime applicazioni della legge 168 del 2023, che ha introdotto la facoltà di arresto in flagranza differita anche per i delitti di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
L’arresto scaturisce infatti dall’analisi dei files multimediali presenti nel cellulare della vittima, dai quali è emerso in maniera inequivoca la condotta persecutoria del giovane, il quale, peraltro, dopo aver in più occasioni minacciato la donna e i suoi familiari, ha effettivamente portato a compimento i propri propositi illeciti, aggredendo fisicamente la ragazza nella serata del 4 giugno scorso e cagionandole lesioni giudicate guaribili in venti giorni.
Inoltre, le gravi condotte in ordine agli atti persecutori emergevano anche nel corso dell’audizione di testimoni e sulla base della documentazione medica presentata dalla vittima, costretta a mutare le proprie quotidiane abitudini di vita a causa dell’ansia e del turbamento provocatole dall’aggressore. Al termine delle formalità di rito il diciannovenne, come disposto dal P.M. di turno, veniva accompagnato presso la propria abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
Da luglio molesta 42enne: braccialetto elettronico per donna di 45 anni
Nella giornata odierna, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Cautano, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, a carico di una 45enne della Provincia di Benevento, sottoponendola al divieto di avvicinamento alla p.o. con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il provvedimento trae origine dall’attività posta in essere dai militari dell’Arma a seguito della denuncia presentata da un 42enne del luogo, che ha raccontato di aver subito, a partire dal mese di luglio del 2023, continui atteggiamenti persecutori e molesti da parte della donna, mediante ossessivi contatti sui social, diretti anche ai suoi amici e familiari, pedinamenti e incursioni indesiderate sul luogo di lavoro, fino a subire un’escalation, rappresentata dal brutale danneggiamento della propria autovettura, avvenuto qualche settimana addietro.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e la destinataria della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Zungoli, atti persecutori nei confronti di una donna: trentenne sottoposto a misura cautelare
Nella serata di ieri, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Zungoli (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla P.O. con braccialetto elettronico, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, nei confronti di un trentenne residente nel comune di Zungoli (AV), gravemente indiziato del reato di atti persecutori: in particolare l’indagato, già ammonito con provvedimento questorile e nonostante il rifiuto espresso della vittima, continuava a molestarla mediante un corteggiamento ossessivo, inviandole regali indesiderati, presentandosi continuamente al bar gestito dalla ragazza, compiendo atti di autolesionismo finalizzati a impressionarla, fino ad arrivare a pedinarla in piena notte; queste condotte provocavano alla vittima un perdurante stato di ansia e la costringevano ad alterare le sue abitudini di vita, in particolare a evitare di rimanere da sola.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.
Ha relazione con donna sposata, quando lei chiude non ci sta: inizia a perseguitare lei e il marito
L’uomo, un 47enne di Benevento, seguiva il marito di lei persino nel tragitto tra la casa ed il luogo di lavoro, nonché attenendolo nei pressi dell’abitazione per costringerlo a farsi da parte.
Nel primo pomeriggio odierno, a seguito di una tempestiva ed articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, il personale della Stazione CC di Ceppaloni ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, con le particolari modalità di controllo del c.d. braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 47enne, gravemente indiziato del delitto di atti persecutori.
In particolare, le indagini venivano avviate a seguito della denuncia-querela sporta da due coniugi, in merito alla condotta persecutoria tenuta dall’indagato nei confronti di entrambi, finalizzata a ripristinare la relazione extraconiugale con la moglie del denunciante, nonostante la ferma opposizione della stessa.
In particolare, l’indagato quasi quotidianamente era solito presentarsi di mattina sotto la loro abitazione con l’intenzione di entrare in casa e persuadere la donna a lasciare il marito ed abbandonare il tetto coniugale, oltre ad inviarle numerosi messaggi per convincerla a riprendere il loro rapporto.
A fronte del persistente rifiuto opposto dalla persona offesa, l’indagato aveva iniziato a minacciare entrambi i coniugi di un male ingiusto, seguendo il denunciante persino nel tragitto tra la casa ed il luogo di lavoro, nonché attenendolo nei pressi dell’abitazione per costringerlo a farsi da parte.
La reiterazione di tali condotte ingenerava uno stato d’ansia e di timore nelle vittime per la loro incolumità, costringendole a mutare le proprie abitudini di vita.
Alla luce dell’attività investigativa espletata con tempestività dalla Stazione CC di Ceppaloni, anche mediante l’escussione di persone informate sui fatti, valutata la gravità indiziaria e condivisa la valutazione prospettata dal P.M., il G.I.P. ha ritenuto che ricorressero anche le esigenze cautelari alla luce della personalità dell’indagato contrassegnata da assoluta mancanza di rispetto della manifestata contraria volontà della persona offesa.
La misura oggi eseguita è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.
Benevento, atti persecutori nei confronti dei vicini: nei guai donna sannita
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, personale della Squadra Mobile della Questura di Benevento, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura del divieto di dimora in Benevento emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di una donna residente nel capoluogo cittadino per i delitti di atti persecutori ai danni di alcuni vicini di casa nonché della figlia – non abitante nel medesimo stabile – di una anziana vicina di casa.
Le indagini venivano avviate in seguito alle querele sporte da tutti i condomini ed in particolare dalle citate persone offese nell’aprile 2024 da cui emergevano le condotte moleste e minatorie poste in essere dall’odierna indagata, ma anche dai figli minori, tali da determinare un perdurante e grave stato di ansia e paura nonché un fondato timore per la propria incolumità.
In particolare la prevenuta minacciava le persone offese sia in occasione di interventi di p.g. da esse sollecitati proprio in ragione di comportamenti propri o dei figli sia in ulteriori momenti anche per ragioni legate al parcheggio delle vetture, intimorendo le persone offese e rendendo loro la vita impossibile.
Le dichiarazioni delle p.o. venivano corroborate dalle dichiarazioni di altri condomini, dalle annotazioni di servizio relative agli interventi di p.g. effettuati presso lo stabile ed anche da video ed audio prodotti dalle p.o. stesse, costrette ad installare una telecamera proprio per tutelarsi rispetto alle continue incursioni soprattutto dei figli minori dell’odierna indagata, da cui emergeva pieno riscontro del loro narrato e quindi dell’attendibilità delle stesse.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Ha una relazione con uomo sposato ma poi la chiude: viene picchiata da lui e dalla consorte
A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata odierna, personale della Stazione Carabinieri di Grottaminarda, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa con prescrizione di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri e di non comunicare con la p.o., con l’applicazione delle modalità di controllo con mezzi elettronici (cd. Braccialetto elettronico) emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di una coppia di coniugi gravemente indiziati entrambi del delitto di lesioni aggravate ed il solo uomo anche del delitto di atti persecutori aggravati ai danni di una donna con la quale aveva intrattenuto una relazione.
Le indagini venivano avviate in seguito alla querela sporta il 4.3.2024 dalla donna, la quale rappresentava che, dopo aver interrotto la relazione con l’indagato, lo stesso, non avendo accettato tale decisione, aveva iniziato a contattarla insistentemente a telefono con telefonate moleste ed ingiuriose ed aveva altresì cominciato a minacciarla ed a pedinarla chiedendo a terzi di monitorarla e giungendo in data 21.2.2024, unitamente alla consorte, a percuoterla cagionandole lesioni personali con una prognosi di dieci giorni.
Descriveva, quindi, il perdurante e grave stato di ansia e paura cagionato dalle citate condotte che, altresì, determinavano nella stessa un fondato timore per la propria incolumità ed un temporaneo mutamento delle abitudini di vita con una riduzione della frequenza delle proprie uscite.
Le dichiarazioni della p.o. venivano corroborate, in primis, dai referti medici prodotti dalla p.o. e dalle dichiarazioni del marito della stessa che assisteva all’aggressione del 21.2.2024 ed era a conoscenza, tanto de relato che per diretto riscontro, delle condotte moleste dell’indagato consistite in frequenti contatti telefonici e continui pedinamenti.
Inoltre riscontravano il narrato della p.o. anche le dichiarazioni di due amici, che confermavano i pedinamenti dell’uomo ed il morboso interesse dello stesso per la p.o. oltre che lo stato d’animo ansioso e preoccupato della donna in conseguenza di tali condotte.
Ulteriori riscontri venivano rinvenuti nei file multimediali prodotti dalla p.o. e concernenti audio a lei indirizzati dall’indagato e trascritti dalla p.g. nonché video e foto dei pedinamenti e gli accertamenti sull’intestatario dell’utenza di provenienza dei messaggi molesti e sulla proprietà dei veicoli impiegati per i pedinamenti.
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